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L'indagine

Vendite immobiliari in forte calo: -11% in un anno

Il report Istat e l'Osservatorio di Nomisma fotografano il grande ridimensionamento del settore rispetto agli anni precedenti. E Bankitalia parla di aumento degli affitti anche nei prossimi mesi per effetto della crescita della domanda

di Annalisa Lospinuso 22 Novembre 2023 14:56
financialounge -  Bankitalia economia istat mercato immobiliare Nomisma real estate

Calano le vendite del settore immobiliare e schizzano i prezzi degli affitti. Da qualsiasi parte si guardi il real estate dà segnali di cedimento. L’Istat ha, infatti, rilevato, che nel primo trimestre di quest’anno ci sono state 210.691 convenzioni notarili di compravendita e atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari, in calo del 5% rispetto al trimestre precedente e dell’11% su base annua. Un trend che sta incidendo anche sul rialzo dei prezzi delle case in affitto.

CALO IN TUTTE LE REGIONI


L’immobiliare ha il segno meno in tutte le aree geografiche del Paese: nord-ovest -11,3%, sud -4,7%, centro -4,3%, isole -2,2%, fatta eccezione per il nord-est che, al contrario, risulta in crescita (+1,0%). Se si guarda, però, al settore economico è in aumento nel nord-est e nel centro (rispettivamente +13,0% e +6,9%), mentre rimane sostanzialmente stabile nelle isole, nel nord-ovest e al sud.

DEBOLE IL SETTORE ABITATIVO


A risentirne è soprattutto il settore abitativo, che come segnala l’Istat ha percentuali negative in tutto il Paese, con punte superiori al -16% nel nord-ovest e centro. Nel settore abitativo le compravendite si riducono sia nei grandi come nei piccoli centri (rispettivamente -18,3% e -6,4%). “Nel primo trimestre 2023 il mercato immobiliare prosegue e accentua l’andamento in ribasso già osservato – commenta la nota Istat – sia a livello tendenziale sia congiunturale, nel terzo e quarto trimestre 2022. Dopo otto trimestri consecutivi di crescita, registrati tra il terzo trimestre 2020 e il secondo trimestre 2022, gli ultimi tre evidenziano una contrazione che è trainata principalmente dall’abitativo, settore di spinta dell’intero mercato immobiliare”.

CONTRAZIONE NEGLI ULTIMI TRIMESTRI


Il calo della compravendita è segnalato anche dal terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma che ha analizzato le performance dei 13 principali mercati italiani. Il settore immobiliare italiano chiuderà il 2023 con un forte ridimensionamento rispetto ai due anni precedenti. Secondo il rapporto, infatti, l’erosione del potere di acquisto delle famiglie italiane associata alle difficoltà di accesso al credito ha finito per penalizzare le prospettive del comparto.

EFFETTO MUTUI SUL REAL ESTATE


Politiche creditizie più prudenti, si legge nel report Nomisma, insieme alla frenata della domanda si ripercuotono sui volumi di mutui erogati, che registrano un arretramento del -29% nell’anno in corso, con una conseguente diminuzione delle compravendite nell’ordine del -13%.

BANKITALIA: AUMENTANO GLI AFFITTI


Le difficoltà riscontrate dalle famiglie per l’acquisto della casa fanno crescere l’interesse per il mercato degli affitti: nell’ultimo anno il 7,3% della domanda si è spostata dall’acquisto all’affitto, accentuando la pressione su un comparto già saturo e facendo schizzare i canoni (+2,1%). Analizzando le singole città si segnalano gli incrementi compresi tra il 3-4% di Milano, Firenze e Torino, fino al +5% di Bologna. L’aumento degli affitti è un trend che potrebbe durare anche nei prossimi mesi. Secondo l’ultimo sondaggio sul mercato delle abitazioni nel terzo trimestre condotto da Bankitalia, che ha interpellato 1.451 agenti immobiliari, i canoni di locazione sono indicati in aumento per il terzo trimestre, ma stabili per quello in corso. Nel dettaglio, dal luglio a settembre, la quota di operatori che esprimono giudizi di stabilità delle quotazioni immobiliari è rimasta preponderante (al 61,3%, dal 63% nella rilevazione precedente), ma la quota di agenti che ravvisano un calo delle quotazioni immobiliari è salita al 28,6% (da 25,5%).

ALLARME BCE SULL'IMMOBILIARE


Le indagini si aggiungono all’allarme già lanciato nei giorni scorsi dalla Banca centrale europea sul dimezzamento delle transazioni immobiliari commerciali nel primo semestre 2023 che potrebbe avere un effetto negativo sui portafogli real estate commerciali delle banche. “È improbabile che da soli possano causare una crisi sistemica a livello dell’area dell’euro”, ha tranquillizzato la Bce, anche se le deboli prospettive di redditività stanno creando maggiori rischi al ribasso nei portafogli delle banche europee esposte al mercato immobiliare commerciale. La Bce ha aggiunto che il mercato immobiliare commerciale della zona euro potrebbe restare in difficoltà per anni, lasciando esposti i prestiti bancari, i fondi di investimento e gli assicuratori.
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