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PGIM: ecco vincitori e vinti nella nuova era del mercato globale del lavoro

Nuovo studio di PGIM esamina i fattori che stanno trasformando i mercati del lavoro e prevede l'impatto per gli investitori nei vari settori, regioni e Paesi di scarsa manodopera, inflazione e venti contrari alla crescita

di Virgilio Chelli 4 Novembre 2023 15:00
financialounge -  investimenti lavoro mercati PGIM

I mercati del lavoro globali si trovano a un punto di svolta critico, con significativi cambiamenti strutturali in atto che creeranno in futuro carenze di manodopera, inflazione e venti contrari alla crescita economica. Lo evidenzia una nuova ricerca di PGIM, la società di gestione degli investimenti globale da 1.200 miliardi di dollari di Prudential Financial, che analizza come le forze macroeconomiche stiano rimodellando la forza lavoro e l'economia globale. L'ultima della serie di ricerche sui Megatrends di PGIM rileva che profondi cambiamenti strutturali erano già in corso prima del Covid. Shehriyar Antia, head of Thematic Research di PGIM, prevede che gli effetti combinati di un'offerta di lavoro più rigida, dei crescenti squilibri, dell'ascesa dell'Intelligenza Artificiale e delle spinte alla globalizzazione avranno un forte impatto sulla crescita e sull'inflazione in tutto il mondo.

QUATTRO FORZE CHIAVE CHE GUIDANO I MERCATI DEL LAVORO GLOBALI


PGIM individua quattro forze alla base del cambiamento strutturale: tendenze demografiche che producono un "duplice invecchiamento" di aziende e lavoratori e frenano l'imprenditorialità e l'innovazione, disallineamento strutturale tra domanda e offerta amplificati dalla tecnologia, dal reshoring e dalla politica industriale, l'Intelligenza Artificiale porta l'automazione dalla fabbrica all'ufficio soprattutto in settori come il diritto, la finanza, la ricerca farmaceutica e l'istruzione, e infine la fine dell'"epoca d'oro" della globalizzazione con la migrazione, l'onshoring delle catene globali e la rinascita del potere contrattuale dei lavoratori, tutti fattori che gli investitori devono considerare, dato il potenziale di rimodellare la crescita, l'inflazione e la politica monetaria in questa nuova era. Taimur Hyat, chief operating officer di PGIM, sottolinea che la ricerca indica agli investitori dove le aziende troveranno le competenze necessarie per crescere, fattore importante da considerare quando si prendono decisioni di investimento a lungo termine.

LEADER REGIONALI DI FRONTE ALLE SFIDE DELLA NUOVA ERA


Hyat aggiunge che la riorganizzazione dei mercati del lavoro creerà una nuova serie di vincitori e vinti per settore e regione, e per gli investitori sarà fondamentale comprendere le implicazioni di vasta portata. Lo studio PGIM rileva che molti degli attuali leader faranno fatica a soddisfare la futura domanda di lavoro, mentre nazioni nuove e inaspettate si trovano in posizione migliore per trarre vantaggio dalla trasformazione. La Cina avrà grosse difficoltà a soddisfare la futura domanda di lavoro per il forte calo demografico e la migrazione netta negativa, anche le maggiori economie europee saranno messe a dura prova, in particolare Germania, Italia e Spagna, mentre paesi più piccoli come Svezia e Svizzera sono meglio posizionati.

L’IMPATTO NELLE AMERICHE E IN AFRICA


Anche nelle Americhe gli attuali leader regionali, come Messico e Brasile, dovranno affrontare sfide demografiche impegnative, mentre, oltre a Canada e USA, anche Cile e Costa Rica sono ben posizionati per la nuova era. In Africa, sebbene i leader regionali Sudafrica, Egitto e Nigeria abbiano una demografia favorevole rispetto alle altre nazioni, hanno ottenuto un punteggio basso nello studio PGIM per quanto riguarda la qualità del lavoro e la facilità di fare impresa.

NEGLI USA UN PANORAMA DIVERSIFICATO ANALIZZATO CON BROOKINGS


PGIM ha inoltre collaborato strettamente con la Brookings Institution per dare un'occhiata più dettagliata alle caratteristiche lavorative degli USA, rilevando che Stati come Oregon e Wisconsin hanno il massimo potenziale per incrementare la produttività e la crescita locale. Inoltre, città con grandi università che forniscono talenti scientifici e di ricerca sono attraenti anche in Stati altrimenti in difficoltà, come ad esempio, Mobile, in Alabama, polo di attrazione per le industrie che si occupano di competenze come l'aviazione e l'aerospaziale, oltre che per le industrie chimiche e dei macchinari.
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