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L'analisi

Schroders: Turchia e Grecia vicine ma economicamente distanti

Andrew Rymer, CFA, Senior Strategist, Strategic Research Unit, e Rollo Roscow, Emerging Markets Fund Manager, di Schroders analizzano la situazione economica attuale dei due Paesi e indicano le migliori opportunità di investimento

di Anna Patti 5 Luglio 2023 16:22
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Nel contesto degli investimenti azionari nei mercati emergenti a livello globale Grecia e Turchia sono mercati piccoli ma negli ultimi decenni sono stati al centro dell’attenzione. La Grecia ha dovuto affrontare gli effetti della crisi del debito sovrano che l’ha condotta a un passo dall’uscita dall’eurozona. Nel frattempo la Turchia vive una fase di deterioramento economico da oltre cinque anni.

LA GRECIA


Le condizioni macroeconomiche in Grecia ora sono molto più stabili, e il calo dei prezzi dell’energia negli ultimi nove mesi è stato di supporto. I finanziamenti dell’Unione Europea, nell’ambito del Piano di ripresa e resilienza, forniranno 30,5 miliardi di euro tra il 2022 e il 2026, suddivisi in 17,77 miliardi di euro di sovvenzioni e 12,73 miliardi di euro di prestiti. Gli investimenti si concetrano sulla realizzazione di una crescita più sostenibile nel lungo periodo con particolare attenzione alla transizione verde e digitale.

VERSO UNA CRESCITA PIU’ SOSTENIBILE


Andrew Rymer, CFA, Senior Strategist, Strategic Research Unit, e Rollo Roscow, Emerging Markets Fund Manager, di Schroders chiariscono che il 37,5% del piano è dedicato al raggiungimento degli obiettivi climatici, mentre un ulteriore 23,3% è incentrato sulla transizione digitale. La Grecia punta al Net Zero entro il 2050. La bozza del Piano nazionale per l’energia e il clima, pubblicata all’inizio di quest’anno e attualmente in fase di consultazione, prevede un aumento significativo della produzione di elettricità da fonti rinnovabili.

IL TURISMO: SETTORE TRAINANTE


Il turismo è uno dei motori di crescita del Paese, contribuisce direttamente al 20% del PIL. Circa il 25% della forza lavoro è impiegata nel turismo. Si tratta di un settore ciclico, ma le prospettive per quest’anno continuano a essere incoraggianti e il Paese sta conquistando quote di mercato da altri Paesi europei. Per quest’anno si prevede una crescita del PIL nominale di circa il 2,6%.

IL RAPPORTO DEBITO/PIL


L’anno scorso, la Grecia è uscita dalla sorveglianza fiscale dell’Ue, in vigore da 12 anni nell’ambito degli accordi di salvataggio. La mossa ha fornito al governo una maggiore flessibilità nella spesa di bilancio. Il rapporto debito/PIL rimane comunque elevato avendo raggiunto il 206% del PIL durante la pandemia, anche se ora è sceso a circa il 170%. Per quanto riguarda il piano politico, è molto probabile che la vittoria al secondo turno del 25 giugno di Nuova Democrazia favorirà il proseguimento del programma di riforme. La garanzia sulle prospettive politiche potrebbe portare la Grecia a recupere il rating di debito investment grade. Questo risultato riporterebbe il Paese nel mirino dei grandi investitori istituzionali che investono a lungo termine, consentendo finanziamenti più economici e stabili per gli investimenti futuri.

LA TURCHIA


Le prospettive di crescita economica in Turchia sono favorite da una popolazione giovane e in crescita e dalla vicinanza con i mercati del Medio Oriente e del Nord Africa, che offrono anch’essi un’opportunità di crescita a lungo termine. Gli esperti di Schroders prevedono che quest’anno possa esserci una crescita del PIL dell’1,9% sostenuta, in parte, dalla ricostruzione dopo il grave terremoto di inizio anno e dalle spese preelettorali. Tuttavia, l’elevato livello di debito in valuta estera del settore aziendale, in particolare delle banche, dovrà essere ristrutturato e, sottolineano gli analisti, c’è un elevato rischio di rollover del debito estero.

POLITICA E CONTINUITA’ NELLE RIFORME


Sebbene sia diminuita l’inflazione rimane non ancorata con un tasso nominale vicino al 40%. Il tasso di riferimento della politica monetaria si attesta ora al 15%, dopo essere stato aumentato dall’8,5% sotto la guida del nuovo governatore della banca centrale. Anche se un ritorno a una politica più ortodossa sarebbe benvenuto, l’indipendenza della banca centrale è stata compromessa negli ultimi anni e la credibilità richiederà tempo per essere ripristinata, supponendo che nel frattempo la politica segua un percorso convenzionale. Le autorità, dopo le elezioni, hanno permesso alla lira di deprezzarsi, era quasi inevitabile, visto che le riserve di valuta estera spendibili sono vicine ai 7 miliardi di dollari, un minimo storico. Un aiuto potrebbe arrivare dalla stagione turistica, con un afflusso fino a 40 miliardi, questo potrebbe scongiurare un'imminente crisi della bilancia dei pagamenti.

LA VISIONE DI SCHRODERS SUI DUE PAESI


Andrew Rymer e Rollo Roscow  ritengono che la percezione di rischio in Grecia sia fortemente diminuita. Il ritorno di Nuova Democrazia nel 2019 ha dato maggiore fiducia riguardo alla sostenibilità finanziaria. Di conseguenza, il costo dell’assicurazione del debito greco è diminuito ed è ora inferiore persino a quello dell’Italia. Per contro, il costo dell’assicurazione del debito turco è triplicato negli ultimi cinque anni. Tra le due economie, continuiamo a privilegiare la Grecia. Le prospettive di crescita economica sono solide, grazie al sostegno del Fondo di ripresa dell’Ue, e le valutazioni del mercato in aggregato rimangono interessanti.

INVESTIRE IN TURCHIA


Gli analisti di Schroders mantengono una visione negativa sull’azionario turco. Sebbene in Turchia si stiano adottando le prime misure per adeguare le policy e portare l’economia su basi più sostenibili, permangono rischi significativi. Nel frattempo, i mercati si interrogheranno sulla longevità di questo impegno. Dall’altra parte dell’Egeo, le prospettive sono le più rosee da oltre 15 anni.
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