Le parole

Rottura Meta-Siae, Mogol a Financialounge.com: “No elemosina dai miliardari”

Il presidente onorario della Siae spiega a Financialounge.com la sua posizione dura nei confronti di Meta per tutelare gli autori italiani

di Antonio Cardarelli 16 Marzo 2023 11:52

financialounge -  Meta Smart Life
In merito alla vicenda che ha portato alla rottura tra Meta e Siae sull’utilizzo delle canzoni sui social di proprietà del gruppo Meta, Financialounge.com ha sentito Mogol. Il presidente onorario Siae, che ha già preso una posizione critica nei confronti di Meta a tutela degli autori italiani, ha dichiarato: “Non si può chiedere l’elemosina ai miliardari. Noi non chiediamo aumenti per gli utenti, ma una migliore redistribuzione dei proventi al fine di tutelare gli autori italiani”. Dopo il mancato accordo, le canzoni italiane la cui licenza è detenuta dalla Siae non potranno essere più usate per reel, post e storie su Instagram e Facebook. La procedura di rimozione dei brani è già cominciata, e quindi interesserà anche i contenuti messi online nei mesi scorsi. L’alternativa, per gli utenti, è utilizzare brani i cui diritti non siano detenuti dalla Siae, la Società Italiana Autori ed Editori.

L’ANNUNCIO DI META


La notizia è stata data da un portavoce di Meta, che ha annunciato il mancato rinnovo dell’accordo con Siae. “La tutela dei diritti d'autore di compositori e artisti è per noi una priorità e per questo motivo da oggi avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae nella nostra libreria musicale”, ha spiegato Meta. “Crediamo che sia un valore per l'intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo, continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti”, si legge ancora nella nota.

CONTENIMENTO DEI COSTI


Negli ultimi mesi Meta, come altre grandi realtà tech della Silicon Valley, sta attaversando una fase di pesante riorganizzazione. Il mancato rinnovo dell’accordo con la Siae può essere letta proprio come una delle tante manovre che Meta sta facendo per contenere i costi. Nei giorni scorsi Mark Zuckerberg ha annunciato il taglio di altri 10mila dipendenti di Meta. Non a caso lo stesso Zuckerberg, scottato anche dai pesanti investimenti – finora senza ritorno – nel metaverso, aveva battezzato il 2023 come “l’anno dell’efficienza”.

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