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Crisi energetica

Brexit: trovato accordo sull'Irlanda, nei supermercati frutta e verdura razionata

Ufficializzata una revisione del protocollo nordirlandese. Intanto il caro energia ha contribuito a svuotare gli scaffali dei supermercati che limitano il numero di confezioni acquistabili di frutta e verdura

di Fabrizio Arnhold 28 Febbraio 2023 15:52
financialounge -  Brexit economia energia frutta inflazione verdura

In Gran Bretagna mancano frutta e verdura. Gli scaffali dei supermercati sono praticamente vuoti, a causa principalmente dello stop di forniture da parte di Spagna e Marocco, principali esportatori di questi alimenti. Due marchi di supermercati, Asda e Morrisons, hanno annunciato l’introduzione di un razionamento su pomodori, cetrioli, lamponi e altre verdure. Si possono acquistare al massimo tre confezioni per cliente. Intanto il premier britannico Sunak e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen hanno ufficializzato una revisione del protocollo nordirlandese.

RAGGIUNTO ACCORDO GB-UE SU IRLANDA DEL NORD


Intesa trovata tra Unione europea e Regno Unito sul confine dell’Irlanda del Nord, dopo poco meno di sette anni dal referendum che sancì l’addio di Londra dall’Europa. Non si tratta di una modifica formale, ma una reinterpretazione dell’accordo, con le novità maggiori che riguardano un sistema di corridoi verdi e rossi che distinguerà i commerci interni da quelli dei soli prodotti “a rischio esportazione” verso l’Ue, sul confine tra Ultser e Irlanda.

BREXIT MA NON SOLO


La scarsità di forniture non è causata dalla Brexit. Il problema principale di questi giorni è il clima troppo freddo in Africa settentrionale e Spagna, che ha causato lo stop della raccolta di frutta e ortaggi. Questi due Paesi sono i principali esportatori nel Regno Unito che si rifornisce per il 90-95% nei mesi invernali proprio comprando da questi due Paesi.

C’ENTRA ANCHE IL CARO ENERGIA


C’è da mettere in conto anche le crescenti difficoltà degli agricoltori inglesi dovute principalmente al caro energia. Molti produttori locali, infatti, si sono trovati nelle condizioni di dover diminuire drasticamente le varietà coltivate a causa dei rincari proibitivi dei costi dell’energia. I maggiori costi dell’energia si sono registrati anche nei paesi esportatori, rendendo di fatto frutta e verdura oltre che introvabile, anche carissima nel Regno Unito.

MANCANO I POSTI DI LAVORO


A complicare ulteriormente il quadro, c’è anche la mancanza di posti di lavoro nel settore. Secondo le stime più aggiornate, infatti, pare che manchino circa 1,2 milioni di lavoratori nel settore agricolo. Oltre il 60% dei britannici - emerge da un recente sondaggio - si è dichiarato deluso dalla situazione economica dopo la Brexit.
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