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L'analisi

Ethenea: cresce la tensione sui mercati, ma una "capitolazione" è lontana

Secondo Christian Schmitt, portfolio manager di Ethenea Independent Investors, è più probabile un evento estremo sulle criptovalute e sui titoli tecnologici non redditizi. Siamo comunque ancora in un mercato Orso

di Virgilio Chelli 16 Novembre 2022 07:55
financialounge -  Christian Schmitt Ethenea mercati

Quando a ottobre i mercati azionari hanno toccato nuovi minimi annuali, la stampa finanziaria ha suggerito che eravamo già nella fase negativa più estrema, la capitolazione. C’è crescente tensione in diversi gruppi di investitori, ma non è ancora il clima di capitolazione. Il ciclo di mercato potrebbe anche raggiungere il minimo senza passare necessariamente per fasi estreme, che invece sono più probabili sulle criptovalute e sui titoli tecnologici non redditizi. I cali dei prezzi possono essere talvolta molto gravi anche senza capitolazione degli investitori.

ANCORA NEL TERRITORIO DELL’ORSO


È l’analisi di Christian Schmitt, portfolio manager di Ethenea Independent Investors, secondo cui ci troviamo ancora in un mercato Orso più o meno pronunciato, con quasi tutti i principali indici che non solo soddisfano il criterio ampiamente accettato per definirlo tale ma mostrano anche i tipici segni di una fase ribassista, come oscillazioni molto pronunciate sia al rialzo che al ribasso. I segmenti che nella precedente fase di euforia avevano determinato movimenti al rialzo sono attualmente interessati dalle perdite di prezzo più consistenti. In primis, le criptovalute e tecnologici non redditizi, i cui prezzi sono scesi in media di circa il 75% rispetto ai massimi dello scorso anno. In questi segmenti la capitolazione dovrebbe essere più probabile, secondo Schmitt.

INTATTA LA FIDUCIA NEL PROGRESSO TECNOLOGICO


A parte le forti perdite delle azioni, non si riscontra quasi alcun segno di capitolazione nei mercati che negli ultimi anni sono stati caratterizzati da una crescita dirompente. La fiducia in un progresso tecnologico inarrestabile e le prospettive di un enorme potenziale futuro continuano a dominare i discorsi di analisti e investitori. Un’incrollabile speranza che continua a riflettersi anche nei flussi di capitale verso i prodotti più noti e popolari, come ad esempio l'ARK Innovation fund di Catherine Wood, che nonostante un calo di valore del 60% nei primi dieci mesi dell'anno è riuscito a raccogliere circa 1,4 miliardi di dollari nello stesso periodo.

LIQUIDITÀ ELEVATA NEI PORTAFOGLI


Schmitt cita anche un ‘noto Etf’ sui semiconduttori a tripla leva che ha perso oltre l'80% da inizio anno, ma ha registrato ben 6,3 miliardi di dollari di nuovi afflussi. Se non fosse per il segno negativo delle performance, sembrerebbe di trovarsi in una fase di euforia, non certo di una capitolazione. Gli investitori comunque detengono il 6,3% dei portafogli in liquidità, il livello più alto da aprile 2001, mentre il 49% di quelli sondati da Bloomberg ha dichiarato di mantenere un sottopeso sulle azioni. Schmitt ritiene che sia decisamente prematuro parlare di capitolazione.

DISCREPANZA TRA DICHIARAZIONI E POSIZIONAMENTO


La maggiore discrepanza sul mercato rimane quella tra dichiarazioni e posizionamento. Nonostante i numerosi problemi globali, molti di natura strutturale e tendenti al peggioramento, il posizionamento strategico e i principali movimenti dei fondi delineano un quadro diverso. Soltanto i fondi azionari europei hanno evidenziato deflussi significativi da inizio anno. In altre regioni gli afflussi iniziano a ridursi soltanto ora. Questo dopo un 2021 in cui gli investimenti in fondi azionari sono stati pari a quelli dei 20 anni precedenti, secondo i dati di Goldman Sachs.

QUESTA VOLTA POTREBBE FINIRE IN MODO DIVERSO


Schmitt cita anche un'indagine condotta da JP Morgan a settembre secondo cui la maggior parte degli investitori professionali si trovava a metà del proprio range storico con solo il 13% nei tre decili inferiori. Una vera capitolazione ha ben altre caratteristiche. Non sappiamo se la “grande capitolazione” alla fine arriverà, conclude Schmitt, ma questa volta potrebbe veramente andare in modo diverso.

PER ORA PREVALE COMUNQUE LA CAUTELA


Secondo le previsioni, l'attuale debolezza congiunturale non sarà accompagnata da un aumento significativo della disoccupazione. Stando all'ultima relazione di Bank of America, i clienti americani hanno attualmente depositi molto più consistenti rispetto a prima della pandemia. Tutte buone ragioni, secondo Schmitt, per cui il calo dei prezzi non ha finora esercitato alcuna pressione psicologica sugli investitori. Ma per il momento Ethenea rimane piuttosto cauta, dopo che l'anno in corso mostrato che i cali dei prezzi possono essere talvolta molto gravi anche senza capitolazione degli investitori.
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