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L'analisi

Prospettive sempre più difficili da prevedere: Fidelity punta sui titoli di qualità

Alla luce della possibile recessione, Toby Gibb (Fidelity International) ricorda che, in situazioni come questa, i titoli di qualità tendono storicamente a sovraperformare il mercato nei successivi 12 mesi

di Leo Campagna 2 Settembre 2022 17:30
financialounge -  Fidelity International mercati Toby Gibb

Dopo due trimestri con il PIL in territorio negativo, gli Stati Uniti potrebbero ora trovarsi in una recessione tecnica, ma affinché siano considerati in tale status il mercato del lavoro dovrebbe indebolirsi e, secondo Toby Gibb, Global Head of Investment Directing, Equities & Fixed Income di Fidelity International, questo potrebbe accadere nei prossimi 12 mesi.

AUMENTO DEI TIMORI SULLA CRESCITA


“I rendimenti obbligazionari si sono contratti in modo significativo nel mese di luglio a causa dell'aumento dei timori sulla crescita, e ciò ha portato a rendimenti azionari dei mercati sviluppati di circa il 10%. In parallelo, la Fed ha fatto intendere di voler abbandonare le indicazioni prospettiche a favore della dipendenza dai dati: un approccio che ha incrementato la fiducia verso l’attenzione alla crescita da parte delle autorità monetarie. Tuttavia, questo atteggiamento rivela anche quanto la Fed faccia fatica a definire le prospettive”, spiega Gibb.

BENE GLI UTILI DELL’S&P 500 MA EMERGONO PREOCCUPAZIONI


Guardando al mercato azionario statunitense, gli utili del secondo trimestre hanno sorpreso positivamente, sebbene emergano alcune preoccupazioni. “Quasi il 90% delle società dell’S&P 500 ha pubblicato i risultati trimestrali e gli utili aggregati sono aumentati di circa il 7% su base annua. “Tuttavia”,argomenta l’esperto di Fidelity “se si esclude il settore dell'energia, i profitti scendono di quasi il 4%. Buona parte della debolezza dei comparti non energetici è dovuta non soltanto all’aumento dei costi ma anche all'elevato effetto base, cioè al confronto con i profitti eccezionali conseguiti nel secondo trimestre del 2021”.

LE BANCHE HANNO AUMENTATO GLI ACCANTONAMENTI


A questo proposito, i finanziari risultano essere il maggiore detrattore di profitti trimestrali dal momento che le banche hanno aumentato gli accantonamenti per coprire le potenziali perdite sui prestiti: un segnale di quanto siano preoccupate per le prospettive economiche. Inoltre, aggiunge Gibb, il 40% dei guadagni dell'S&P 500 provengono dall'estero, ma con un dollaro USA sempre forte e una probabile recessione in Europa, tali profitti sono destinati a finire sotto pressione.

IL SENTIMENT DEGLI INVESTITORI È RIBASSISTA


“Il sentiment degli investitori è ribassista, e non possiamo escludere rimbalzi sulla scia di sorprese per dati positivi, come prezzi al consumo mensili inferiori alle attese. È tuttavia importante non enfatizzarli eccessivamente: a tale proposito si ricordi come il Nasdaq abbia registrato un rally del 20% o più in sette occasioni nel 2000-2001 prima di registrare nuovi minimi”, tiene a precisare il manager di Fidelity.

FOCUS SUI TITOLI DI QUALITÀ


La componente core dell'inflazione tende infatti a essere piuttosto resiliente e per stabilire che i prezzi al consumo siano davvero sotto controllo è necessario vedere cali sequenziali del carovita. In tutti i casi, un fattore chiave da tenere sotto controllo è la salute del consumatore. “Resta il fatto che, in questo contesto, la qualità continua distinguersi a lungo termine grazie ad un miglior rapporto rischio-rendimento. I titoli di qualità sono a sconto rispetto alla loro valutazione del picco di ciclo. Inoltre, alla luce dell'aumento delle possibilità di recessione, sono storicamente attraenti dal momento che tendono a sovraperformare le aziende di bassa qualità di due cifre nei successivi 12 mesi”, conclude il Global Head of Investment Directing, Equities & Fixed Income di Fidelity International.
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