Ritorno all’obbligazionario

La visione di AllianceBernstein per affrontare la possibile recessione sui mercati

AllianceBernstein, in un’analisi firmata da Tiffanie Wong e Vivek Bommi, vede molti elementi a favore delle obbligazioni corporate Investment Grade globali: "Valutazioni interessanti e fondamentali robusti"

di Stefano Caratelli 1 Settembre 2022 14:20

financialounge -  AllianceBernstein bond investment grade corporate bond Tiffanie Wong Vivek Bommi
Anche in caso di possibile recessione, ci sono segnali molto promettenti per le per le obbligazioni corporate Investment Grade globali. Le valutazioni sono interessanti. I bilanci sono solidi, i free cash flow sono in espansione, la redditività è in aumento, le politiche finanziarie delle imprese sono relativamente prudenti. Di fatto, i fondamentali non sono mai stati così robusti alla vigilia di un rallentamento economico, e èerfino le dinamiche di domanda e offerta potrebbero essere favorevoli.

ALCUNI SONO ANCORA DIFFIDENTI


Lo sottolinea AllianceBernstein in un’analisi di Tiffanie Wong e Vivek Bommi, secondo cui gli investitori creditizi dovrebbero fidarsi dei segnali e saltare a bordo, perché raramente i due esperti hanno visto un momento migliore per investire in obbligazioni corporate Investment Grade. Il mercato è finalmente entrato in un regime di tassi elevati. Al 30 giugno, i rendimenti prevalenti delle obbligazioni corporate Investment Grade globali hanno raggiunto il 4,3%. Gli investitori aspettavano da oltre un decennio un livello così interessante, ma sfortunatamente, a causa del rallentamento della crescita e del timore di recessione, alcuni guardano al settore con diffidenza.

MA SPRECANO UN’OCCASIONE


Ad avviso dei due esperti di Alliance Bernstein sprecano un'occasione, per una serie di motivi. Il primo è rappresentato da valutazioni interessanti. Oggi, nessun titolo corporate europeo presenta un rendimento negativo. E nel giro di pochi mesi, i rendimenti delle obbligazioni corporate USA sono saliti dal 13° percentile al 99° percentile rispetto a un decennio fa. In particolare, i rendimenti obbligazioni corporate investment grade sono al massimo degli ultimi 10 anni e offrono il più significativo differenziale positivo di rendimento rispetto al dividend yield dell’indice S&P 500 dell’ultimo decennio, mitigando il potenziale di ribasso degli asset rischiosi.

RISCHIO DI RECESSIONE COMPENSATO


Infine, gli attuali spread creditizi piuttosto generosi compensano ampiamente gli investitori per il rischio di recessione, considerando soprattutto il punto di partenza, vale a dire fondamentali straordinariamente solidi. Nelle fasi iniziali di un rallentamento, in genere i fondamentali delle imprese sono già deboli. Ma oggi, sottolineano gli esperti di AllianceBernstein, gli emittenti godono di condizioni finanziarie di gran lunga migliori di quelle alla vigilia delle recessioni passate, anche grazie alla lunga fase di incertezza che ha accompagnato la pandemia, e che ha spinto le aziende a gestire bilanci e liquidità in modo prudente, mentre anche gli indici di leva e di copertura, i margini e i free cash flow sono migliorati.

ANALISI SUL MERCATO USA


AllianceBernstein ha condotto un'approfondita analisi storica delle obbligazioni corporate Investment Grade statunitensi, da cui risulta che i bilanci delle imprese sono oggi molto più solidi, e grazie a questo gli emittenti corporate sono in grado di sostenere la pressione e non stanno affrontando un ciclo di downgrade pronunciato, con il rallentamento di crescita e domanda. Inoltre la loro propensione delle aziende ad assumere rischi è chiaramente ridotta.

FATTORI TECNICI IN MIGLIORAMENTO


Anche i fattori tecnici sono destinati a migliorare. In base all’analisi di AllianceBernstein, le crescenti preoccupazioni legate alle vendite di asset delle banche centrali potrebbero essere infondate. La Fed non è mai stata molto attiva nel mercato delle obbligazioni corporate Investment Grade USA, e con l’abbandono del quantitative easing è improbabile che le vendite si ripercuotano sui mercati.

LA BCE NON LIQUIDERA’ LE POSIZIONI


Anche la BCE, se liquiderà il suo enorme portafoglio di obbligazioni corporate Investment Grade, potrebbe inondare il mercato del credito europeo. Ma secondo gli esperti di AllianceBernstein non lo farà. Nel 2018, le banche centrali hanno prematuramente concluso i programmi di acquisto di titoli di Stato, per poi doverli riprendere poco dopo. Secondo AllianceBernstein la BCE non vorrà ripetere questo scenario, che minaccerebbe la stabilità del mercato in un contesto di rallentamento. Potrebbe invece mantenere le obbligazioni corporate Investment Grade e addirittura reinvestire, offrendo ulteriore stabilità al settore creditizio europeo.

POSIZIONAMENTO PER UN RALLY


Per quanto riguarda la domanda, molti investitori rimangono in disparte, avendo sottopesato per anni l'obbligazionario nelle loro asset allocation per i rendimenti eccezionalmente bassi. Ora AllianceBernstein si aspetta che le obbligazioni corporate Investment Grade saranno il primo naturale passo degli investitori nel mercato, grazie al rendimento molto più interessante, e questo posiziona il settore per un rally. Di fatto i flussi di obbligazioni corporate si sono già stabilizzati e potrebbero essere sull’orlo di un’inversione.

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