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Focus sull'obbligazionario

Obbligazioni: investitori ai nastri di partenza nella prossima corsa ai corporate bond

Il Bond Bulletin del team Global Fixed Income, Currency and Commodities di J.P. Morgan AM sconsiglia di aspettare il calo degli spread e preferisce iniziare ad accumulare man mano che si avvicinano al picco

di Virgilio Chelli 21 Luglio 2022 09:45
financialounge -  Bond Bulletin JP Morgan AM obbligazionario spread

La corsa a comprare corporate bond non è ancora partita, ma gli investitori dovrebbero essere pronti a scattare quando la gara avrà inizio. Per ora il contesto macro sconsiglierebbe di incrementare significativamente il rischio nei portafogli obbligazionari ma oggi potrebbe essere preferibile incrementare le esposizioni al credito Investment Grade di alta qualità, che verosimilmente, daranno buoni risultati se i rendimenti core scenderanno. Le valutazioni delle emissioni societarie sono convenienti, ma un contesto recessivo farebbe allargare gli spread. I fattori tecnici indicano bassi livelli sia dell’offerta che della domanda.

NON ASPETTARE CHE I VELOCISTI SIANO PARTITI


Sono le indicazioni del Bond Bulletin settimanale a del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management secondo cui, nel momento in cui gli investitori decidano di acquistare obbligazioni societarie, potranno setacciare il mercato per individuare le opportunità più interessanti. È difficile prevedere quando gli spread toccheranno i massimi, per cui J. P. Morgan AM preferisce incrementare le posizioni nel segmento societario man mano che gli spread salgono e il contesto economico si chiarisce, anziché inseguire il mercato quando gli spread si restringono, nella convinzione che sarà meno proficuo entrare in gioco quando i velocisti saranno già partiti.

OTTIMISTICHE LE ATTESE SULLA FED


L’inflazione continua a essere la principale preoccupazione delle banche centrali e crescono i timori che il rigore monetario possa generare recessione. In base alle proiezioni, in USA e nell’Eurozona l’inflazione raggiungerà il picco nel 2022 per poi calare nel 2023 e 2024, anche se i motivi non sono chiari. Una delle ipotesi è che sarà l’effetto di una contrazione della domanda, un’altra è che i prezzi delle materie prime potrebbero continuare a scendere. In ogni caso, le aspettative dei mercati sulla capacità della Fed di riuscire a gestire la situazione potrebbero essere troppo ottimistiche.

SOLIDE DINAMICHE DI RICAVI E UTILI


Esaminando gli effetti sulle aziende, J. P. Morgan AM nota che fortunatamente per gli investitori obbligazionari i tassi di inadempimento nel 2022 sono rimasti generalmente bassi, mentre le dinamiche di ricavi e utili si sono dimostrate solide. Ma l’attuale clima economico induce a prevedere un calo dei margini, soprattutto se si escludono le società energetiche.

DIVARICAZIONE TRA USA E EUROPA


Nel 2022 il divario di valutazione delle obbligazioni societarie si è ampliato, risentendo in parte della minor propensione al rischio. Gli spread sono aumentati per gli Investment Grade sia in USA che in Europa, e in modo più accentuato nel mercato High Yield, ma con un diverso ordine di grandezza che rispecchia un quadro divergente, che sconta una maggiore probabilità di recessione in Europa e l’eliminazione del sostegno tecnico del programma di acquisti della Bce che volge al termine.

MERCATO PENALIZZATO DA FATTORI TECNICI


Anche i fattori tecnici hanno penalizzato i mercati delle obbligazioni corporate. Dopo un primo trimestre brillante, nel secondo le emissioni Investment Grade sono scese a livelli inferiori alla media di cinque anni. L’offerta sembra essersi mossa all’unisono con la domanda, contrassegnata da una dinamica contenuta da inizio anno. In particolare, i flussi degli investitori retail nei fondi di obbligazioni societarie Investment Grade e High Yield sono stati nettamente negativi, date le aspettative di rialzo dei tassi e le incertezze sul clima economico.
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