Contatti

La riscossa delle economie in via di sviluppo

Pictet Asset Management: la Cina va separata dall'universo dei mercati emergenti

Finora gli investitori sono stati indotti a credere che reggesse le sorti dei mercati emergenti, ma la situazione geopolitica ed economica è cambiata e sarebbe più opportuno separare l'economia del Dragone dal resto dei Paesi

di Annalisa Lospinuso 27 Gennaio 2022 19:00
financialounge -  commercio mondiale debito globale Fixed Income indici obbligazionari mercati emergenti Pictet Asset Managemet

La Cina è sempre stata inserita all’interno dei mercati emergenti (ME) ma molte cose sono cambiate. Nel report dedicato al Fixed Income di Pictet Asset Managemet, Mary-Therese Barton, head of Emerging market debt, dice che anche se la Cina è ben lontana dallo status di mercato sviluppato, ad oggi si posiziona a un livello superiore rispetto agli altri Paesi emergenti per dimensioni, potere economico e grado di maturità della sua economia.

UNIVERSO DEI MERCATI EMERGENTI


La maggior parte degli investitori ancora non riesce ad immaginare l’universo dei mercati emergenti senza mettere la Cina al centro, ma le differenze cominciano a diventare rilevanti. “La posizione di molte economie emergenti in svariati indicatori sociali è quantomeno allo stesso livello di quella occupata dalla Cina 30 anni fa – sottolinea l’analista Pictet AM - quando la sua economia iniziò davvero a decollare. Ciò suggerisce che anche queste economie hanno il potenziale per godere di un forte e duraturo sviluppo. Anzi, c'è di più: probabilmente sono meglio attrezzate per registrare miglioramenti nelle metriche per i fattori ambientali, sociali e di governance”.

RUOLO CHIAVE NEL COMMERCIO GLOBALE


La Cina ha assunto un ruolo chiave nel commercio globale, diventando uno dei motori economici del mondo emergente. Si vede dal numero di Paesi inclusi nell’indice del debito in valuta forte dei mercati emergenti (passato da 30 a 75 negli ultimi tre decenni), nelle dimensioni del mercato del debito e nella quota di mercato del debito globale costituita dalle economie emergenti, anche escludendo la Cina.

ALTRI PARTNER COMMERCIALI


Dall’altro canto, però, a molti mercati emergenti comincia a star stretto il ruolo di Paese collaterale alla Cina, anche perché hanno relazioni forti anche con altre economie. “L’EuropA, ad esempio, è complessivamente un partner commerciale più grande per le economie dei mercati emergenti – sottolinea Mary-Therese Barton - rispetto alla Cina. Rappresenta il 21,3% delle esportazioni totali dei Paesi emergenti, la Cina il 18,8%. Allo stesso tempo, l'UE e il Regno Unito rappresentano il 52% della fornitura di capitale ai mercati emergenti”.

LA RISCOSSA DEGLI ALTRI PAESI EMERGENTI


Africa subsahariana, Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale sono le regioni meglio posizionate per assorbire gli investimenti prima orientati alla Cina. Data la sua vicinanza al mercato statunitense, potrebbe beneficiarne anche l'America Latina. La capacità di questi Paesi di assorbire tali investimenti è una questione a parte, anche se in questo caso grande importanza sarà data ai fattori ESG, tra cui è probabile che i progressi nella governance svolgeranno un ruolo significativo.

INDICI OBBLIGAZIONARI


A differenza di quanto succede per le azioni, la crescita continua del peso della Cina negli indici obbligazionari dei mercati emergenti non sembra essere un problema. Le obbligazioni cinesi costituiscono solo il 10% dell'indice obbligazionario dei mercati emergenti in valuta locale di JP Morgan (GBI-EM GD) e poco meno del 5% del corrispettivo in valuta forte (EMBI Broad GD).

INVERSIONE DI TENDENZA


Esiste il rischio che il Paese del Dragone abbia iniziato finanziariamente a togliere spazio agli altri mercati emergenti. Potremmo assistere, però, a un'inversione di tendenza e i flussi di investimento potrebbero indirizzarsi sempre più spesso altrove. “Sarà d'aiuto – si legge nel report Fixed Income - anche il fatto che i mercati emergenti stanno diventando in genere sempre meno dipendenti dal capitale estero: gli investitori locali costituiscono infatti una percentuale crescente della domanda di debito dei mercati emergenti”.

RITMO DI CRESCITA DELLA CINA


Il ritmo di crescita della Cina potrebbe rallentare, ma è ancora un potente motore dell'economia globale. “Questi, e altri, fattori sono il motivo per cui riteniamo che la Cina debba essere considerata separatamente dalle altre economie emergenti – ha concluso l’analista di Pictet Asset Management -. Anche in un mondo eterogeneo come quello dei Paesi in via di sviluppo, la Cina è sostanzialmente diversa. È quindi utile considerare la Cina separatamente dal resto dell'universo dei mercati emergenti, e viceversa”.
Share:
Trending