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Le imposte sul lavoro

Fisco, ecco come pagare meno tasse da dipendenti

Con la legge di Bilancio 2022 si sono ridotti gli scaglioni Irpef, ma la tassazione per i lavoratori dipendenti comprende anche le addizionali regionali e comunali. Ecco quali sono le spese che non sono tassate

di Fabrizio Arnhold 25 Gennaio 2022 11:26
financialounge -  fisco irpef lavoro tasse

Con la legge di Bilancio 2022 gli scaglioni Irpef sono diminuiti da cinque a quattro. L’aliquota d’imposta per i lavoratori dipendenti è del 23% per i redditi fino a 15mila euro; del 25% per quelli compresi tra i 15mila e i 28mila euro; del 35% per i redditi fra 28mila e 50mila euro e, infine, del 43% per i redditi superiori ai 50mila euro. Il fine della riforma fiscale è quello di alleggerire la pressione sui redditi medi, ma la tassazione per chi ha un contratto di lavoro dipendente, oltre all’Irpef, include anche le addizionali regionali e comunali.

COS’È L’IRPEF


L’imposta sul reddito delle persone fisiche è stata introdotta con la riforma tributaria del 1973. Si tratta di una tassa che riguarda le persone fisiche e, in alcuni casi, le società che però la versano attraverso i soci. Chi risiede in Italia paga sui redditi prodotti in Italia o all’estero, chi invece non è residente è tenuto a versare l’imposta solo relativamente ai redditi prodotti nel territorio italiano. Giusto per rendere l’idea, nel 2016 il gettito Irpef complessivo ha superato i 180 miliardi di euro, pari a più di un terzo del totale delle entrate tributarie.

I DIVERSI TIPI DI DETRAZIONI


I lavoratori dipendenti hanno diritto ad alcune detrazioni che spesso sono applicate in automatico dal datore di lavoro. Altre, invece, si calcolano al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi. Ci sono due grandi categorie di detrazioni, quello che spettano in virtù del reddito da lavoro percepito oppure della situazione familiare, e quelle legate a spese sostenute. Tra le prime rientrano quelle per redditi di lavoro dipendente, di pensione, di lavoro autonomo e quelle per carichi di famiglia: queste detrazioni sono decrescenti al crescere del reddito. Le tax expenditure sono le agevolazioni fiscali. Tra le spese detraibili ci sono quelle relative agli interessi passivi del mutuo per la prima casa, i lavori di ristrutturazione, le spese scolastiche o le spese mediche.

BONUS RENZI RIVISTO


Con le nuove aliquote è stato ridotto anche il bonus Renzi, inizialmente di 80 euro, poi innalzato a 100 euro. L’agevolazione fiscale resta solo per chi ha redditi inferiori ai 15mila euro. Tra i 15mila e i 28mila euro, invece, i contribuenti dal 1° gennaio 2022 vedranno cancellato il bonus, salvo alcune condizioni particolari. Oltre all’Irpef, in busta paga il lavoratore dipendente si troverà anche addebitata l’addizionale regionale e quella comunale, in acconto e a saldo. L’addizionale regionale a saldo è trattenuta in 11 rate, da gennaio a novembre dell’anno successivo a cui si riferisce l’imposta. Stesso discorso per quella comunale a saldo. Per quanto riguarda, invece, l’addizionale comunale in acconto, pari al 30% dell’addizionale calcolata in sede di conguaglio, le rate sono 9, da marzo a novembre.

TASSAZIONE RIDOTTA PER I PRESTITI


Il Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) prevede che, in caso di concessione diretta di prestiti ai dipendenti, o del diritto di ottenerli da terzi, il beneficio accessorio da tassare è costituito dal 50% della differenza tra l’importo degli interessi calcolato in base al tasso ufficiale di sconto vigente al termine di ciascun anno; l’importo degli interessi calcolato al tasso effettivamente applicato sugli stessi. La formula è valida per tutte le forme di finanziamento erogate dal datore di lavoro.

PREMI AZIENDALI CON TASSAZIONE AGEVOLATA


I premi ai dipendenti godono di una tassazione agevolata. Il beneficio è legato ai premi che sono collegati al miglioramento della produttività e della redditività. Queste somme corrisposte al dipendente sono soggette a un’imposta sostituiva - comprensiva di Irpef e addizionali - pari al 10%. Se i premi riguardano misure di welfare e non somme erogate in denaro, il beneficio non è soggetto a tassazione.

COME FUNZIONA PER L’INDENNITÀ DI TRASFERTA


I rimborsi spese e le indennità di trasferta, infine, beneficiano di una parziale esenzione dalla tassazione, che varia anche in base alla distanza. Per esempio, l’indennità di trasferta fuori comune non costituisce reddito imponibile, mentre le trasferte nell’ambito del territorio comunale sono interamente imponibili ai fini Irpef.
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