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Cosa aspettarsi

A Wall Street continua la corsa degli utili: attese battute per quasi il 20%

Le trimestrali dello S&P 500 finora uscite hanno battuto le attese in quasi il 90% dei casi

di Virgilio Chelli 9 Agosto 2021 10:00
financialounge -  inflazione mercati Scenari treasury utili Wall Street

La prima settimana dei mercati di agosto ha visto i principali indici di Wall Street andare a toccare nuovi massimi sull’onda di trimestrali, ormai arrivate a tre quarti della capitalizzazione dello S&P 500, che hanno battuto le attese in termini decisamente consistenti in quasi il 90% dei casi, l’88% per la precisione. Le stime sono state superate in media per ben il 18,4%, molto sopra il trend storico ma in linea con gli ultimi 4 trimestri. Il tutto sullo sfondo di una variante Delta che fa titolo sui giornali e fa scattare di lunedì qualche parvenza di storno, che poi rientra regolarmente in settimana. Intanto l’economia globale prosegue il percorso di ripartenza.

DALLA ROTAZIONE ALLA STAFFETTA?


Nell’ultima rilevazione relativa a luglio l’indice J.P.Morgan Global Composite Output è scivolato a 55,7 da 56,6 , toccando un minimo da 4 mesi, ma è rimasto ben sopra la media di lungo termine di 53,4 punti e continua a segnalare espansione da ben 13 mesi consecutivi. Intanto quella che a fine 2020 era stata annunciata come ‘rotazione’ dai titoli growth ai value somiglia sempre più a una staffetta. Le trimestrali hanno confermato il buon momento dei titoli ciclici, con i titoli dei consumi discrezionali e i finanziari che hanno battuto tutti in termini di sorprese positive, mentre la settimana di Wall Street ha visto i due segmenti del mercato passarsi il testimone inseguendo il rendimento dei Treasury, che ha toccato prima un minimo dell’1,12% per recuperare e chiudere venerdì all’1,30%.

I TASSI DEI TREASURY FORSE HANNO TOCCATO IL FONDO


E’ molto probabile che il rendimento dei T-bond a 10 anni abbia ormai fatto il minimo di periodo, come è altrettanto verosimile che anche la crescita degli utili societari abbia toccato il picco di questa fase. Ma questo non vuol dire che il primo debba risalire tanto da scoraggiare gli investitori a comprare i titoli ‘growth’ e nemmeno che dal picco gli utili debbano per forza scendere. Per questo vale la pena di ricordare una delle tante pillole di saggezza che i trader di Wall Street si tramandano, secondo cui ‘prepararsi’ a una correzione di mercato, vale a dire vendere o magari andare short in previsione di uno storno, alla fine possa rivelarsi più costoso della correzione stessa, se e quando arriva.

GLI UTILI HANNO ANCORA SPAZIO DI CRESCITA


Picco o non picco, il consensus sugli utili 2021 delle società che compongono lo S&P 500 continua a salire ed è arrivato a superare il livello a cui viaggiava a febbraio del 2020, prima dell’esplosione della pandemia, mentre anche le stime sugli utili del 2022 continuano ad essere riviste in rialzo, con un aumento dell’11% da inizio anno. Per questo una delle bussole più importanti per gli investitori non sono tanto i risultati che escono trimestre dopo trimestre, ma la guidance fornita dalle stesse società. Intanto Wall Street continua a infilare chiusure di mese positive, è stato così a maggio, giugno e luglio, tre mesi storicamente poco favorevoli all’azionario. Secondo le statistiche di Bespoke dal 1928 a oggi è una serie trimestrale stagionale che si è verificata solo in 16 anni.

IN ATTESA DEL TEST SULL’INFLAZIONE


Nel breve termine il mercato continuerà ad essere guidato dai dati sull’inflazione americana e dalle speculazioni sulle possibili mosse della Fed a settembre. Mercoledì 11 esce il magic number dell’indice dei prezzi al consumo americani di luglio. Il balzo dello 0,9% sul mese e del 5,4% sull’anno segnati a giugno non ha spaventato più di tanto il mercato e soprattutto ha lasciato del tutto indifferenti i rendimenti dei Treasury che hanno continuato a viaggiare sui minimi di periodo. Ora le stime di mercato puntano a un aumento dell’inflazione tra lo 0,6% e lo 0,5% mese su mese, sempre alta ma in rallentamento. Molti investitori non si chiedono più quanto la Fed sopporterà l’alta inflazione, ma quanto sia sostenibile lo strappo al rialzo dei prezzi al consumo degli ultimi mesi.
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