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Gli scenari

J.P. Morgan: ecco come proteggere i portafogli dai rischi del contesto globale

Maria Paola Toschi (J.P. Morgan Asset Management) vede il contesto di mercato ancora positivo ma l’inflazione in aumento e i possibili impatti delle varianti del virus, suggeriscono portafogli flessibili e diversificati

di Leo Campagna 15 Luglio 2021 17:58
financialounge -  J.P. Morgan Asset Management Maria Paola Toschi

Il rischio inflazione continua a rimanere centrale nelle aspettative degli investitori e nell’analisi di quali siano i rischi per il mercato e per un aumento della volatilità nella seconda parte dell’anno. Il contesto, come ha spiegato Maria Paola Toschi, Global Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, nel corso del webinar "Prospettive per gli investimenti nel 2021: aggiornamento di metà anno ", resta ancora positivo, sostenuto da una solida ripresa che si sta ampliando a livello globale.

ATTESE DI UTILI IN FORTE CRESCITA


Secondo la strategist, la ripresa continua ad alimentare attese di utili in forte crescita con conseguente ottimismo per i mercati azionari: storicamente, a Wall Street, un’inflazione moderata tende a sostenere la crescita degli utili. Uno scenario nel quale la rotazione settoriale potrebbe proseguire in favore di titoli value e ciclici, presenti in percentuali importanti negli indici azionari europei: un aspetto al quale va ad aggiungersi la sensazione che l’impatto del Recovery Fund sull’Europa sia ancora sottostimato dal mercato.

RISCHIO INFLAZIONE E PERICOLO VARIANTI DEL VIRUS


Sul fronte invece dei maggiori potenziali rischi all’orizzonte che potrebbero rallentare lo scenario di ripresa economica nei prossimi mesi ce ne sono due particolarmente insidiosi, a cominciare dall’inflazione. Le maggiori banche centrali – FED e BCE in prima fila – sono convinte che l’aumento dei prezzi al consumo sia un fenomeno transitorio destinato a stabilizzarsi nei prossimi trimestri. Se, al contrario, l’inflazione dovesse accelerare e persistere su livelli elevati potrebbe costringere le banche centrali ad intervenire prima di quanto il mercato oggi stimi. Il secondo elemento di rischio è nelle varianti del virus che in autunno potrebbero scompaginare lo scenario dell’evoluzione positiva della pandemia, con possibili nuovi lockdown e chiusure delle attività.

COME PROTEGGERE I PORTAFOGLI


Come proteggere i portafogli dai rischi del contesto globale? Viviamo in un contesto di tassi ancora estremamente bassi (se non in territorio negativo), più volatili e meno capaci di proteggere i portafogli rispetto a quello che succedeva in passato, quando i bond internazionali svolgevano diversi ruoli tra i quali quello di stabilizzare i portafogli e di fornire rendimento. Oggi queste prerogative sono chiaramente molto meno presenti rispetto al passato.


TITOLI DI STATO CINESI


Occorre pertanto trovare una buona combinazione tra classi di reddito fisso che ci aiutino a proteggere e stabilizzare i portafogli e che, al contempo non siano eccessivamente correlati con il mercato azionario, per non amplificare la volatilità complessiva del portafoglio. “Una delle classi che riteniamo interessanti sono i titoli di stato cinesi che rientrano nel segmento dei titoli on-shore (domestici) della Cina, che per valore complessivo, è il secondo mercato al mondo dopo quello dei Treasury USA. Titoli che offrono un rendimento tra il 2 e il 3% a seconda della scadenza e che evidenziano una limitata correlazione con le Borse mondiali e anche con le altre asset class obbligazionarie” specifica Toschi.

MATERIE PRIME E INVESTIMENTI ALTERNATIVI


La Global Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, in tema di diversificazione, non limita il proprio raggio d’azione al reddito fisso ma include anche le materie prime e alcune strategie alternative. “La nostra convinzione sulle commodity è sempre stata tiepida, ma in una fase in cui uno dei rischi è legato al tema inflazione, considerare una piccola quota di portafoglio in materie prime può avere senso anche se nel lungo termine prevediamo una fase di maggiore stabilizzazione dei prezzi”.

 
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