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L'analisi

AllianzGI: l’inflazione farà salire la volatilità, ma la Federal Reserve non cambierà rotta

Allianz Global Investors vede possibili correzioni, ma la linea adottata dalle banche centrali, che prevede di non reagire a shock temporanei, dovrebbe essere confermata

di Virgilio Chelli 4 Giugno 2021 17:27
financialounge -  Allianz Global Investors Federal Reserve inflazione Scenari Stefan Scheurer

I mercati continuano a temere un’inflazione più elevata del previsto, che potrebbe portare ad un inasprimento anticipato delle politiche monetarie globali. Un quadro che può comportare un aumento della volatilità e una rinnovata ricerca di orientamento dei mercati, ma le banche centrali dei G10 dovrebbero mantenere la linea seguita sull’esempio della Fed, non reagendo per il momento ai temporanei shock della domanda. Questo dovrebbe placare i timori degli investitori e, grazie al contesto economico favorevole, continuare a sostenere gli asset rischiosi, nonostante il temporaneo rialzo dell’inflazione e volatilità in aumento.

POSSIBILE UN MOMENTO DI PAUSA


Sono le conclusioni dell’outlook mensile di Allianz Global Investors, dal titolo “In cerca di orientamento”, a cura di Stefan Scheurer, Global Capital Markets & Thematic Research, che prevede che alla fine venga confermata la linea finora adottata dalle banche centrali dei G10 sull’esempio della Fed, che prevede di non reagire a shock temporanei della domanda. Negli ultimi mesi l’azionario ha beneficiato di un contesto molto favorevole grazie alle massicce iniezioni di liquidità e agli ingenti stimoli fiscali, che hanno sostenuto la ripresa economica. Ma ora che la ripresa è più matura sembra che il contesto di mercato non possa migliorare ulteriormente, con la possibilità di un momento di pausa nella crescita economica.

VERSO UNA RIPRESA PIÙ DIFFUSA


La forte accelerazione dell’economia mondiale prospettata da AllianzGI per la seconda metà del 2021 ha acquistato maggiore slancio, e la crescita sostenuta si va estendendo dall’America ad alcuni dell’area euro. Malgrado la divergenza nella ripresa, che ha visto alcuni Paesi Emergenti subire brusche battute d’arresto a causa della recrudescenza della pandemia, AllianzGI prevede ora una graduale riduzione delle differenze a livello geografico e settoriale in corso d’anno, citando gli indici dei responsabili degli acquisti, compreso l’indice Ifo in Germania, che suggeriscono che a partire dal secondo semestre il settore dei servizi, più colpito dalla pandemia, dovrebbe evidenziare una ripresa più solida di quella del manifatturiero, già in significativa risalita.

MENO SORPRESE POSITIVE


Sulla scia dei costanti progressi dei vaccini, della graduale eliminazione dei lockdown, dello sblocco della domanda repressa e di politiche monetarie e fiscali ancora espansive, AllianzGI prevede una crescita reale dell’economia mondiale di oltre il 6% nel 2021, l’incremento più forte in oltre 40 anni. Ma osserva anche che alla luce di aspettative così elevate il margine per le sorprese positive si riduce, mentre aumentano le probabilità di correzioni, soprattutto sul mercato azionario USA.

SALGONO I TIMORI DI TAPERING


Il possibile “tapering”, cioè la riduzione della liquidità immessa dalla banca centrale statunitense, secondo AllianzGI diverrà sempre più accesa in caso di ulteriore aumento delle pressioni inflazionistiche, mentre le strozzature sul fronte dell’offerta hanno già fatto salire i prezzi di input e output negli Stati Uniti, con un effetto che ricade sempre più sui consumatori. Alcune aziende hanno già annunciato aumenti di stipendi e il rialzo delle obbligazioni decennali indicizzate all’inflazione alimenta le attese di un’ulteriore accelerazione dei prezzi sulla scia del rincaro delle materie prime.
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