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Ma agire con cautela

J.P. Morgan: gli high yield tengono bene, storni occasioni di acquisto

Il Bond Bulletin settimanale a cura dal team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, sottolinea però l’importanza di operare sempre più con grande selettività

di Virgilio Chelli 3 Giugno 2021 21:00
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A fronte del recente lieve ritracciamento dei mercati azionari, le obbligazioni high yield hanno tenuto piuttosto bene, e gli investitori continuano giustamente ad approfittare di debolezze dei prezzi per acquistare, anche se converrà essere sempre più selettivi. Per gli investitori obbligazionari è la conferma di una ripresa abbastanza generalizzata del segmento high yield, anche se i tassi di insolvenza potranno iniziare a salire nel breve termine, imponendo qualche forma di differenziazione nella prossima fase della ripresa. È difficile che gli spread possano ampliarsi in misura consistente, a meno che non venga meno il sostegno delle Banche Centrali, mentre un ulteriore restringimento è possibile. Gli investitori lo sanno e comprano sui minimi.

SCEGLIERE GLI EMITTENTI VINCENTI


Sono le conclusioni cui giunge il Bond Bulletin settimanale a cura dal team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, che esprime la convinzione che con l’avanzare del ciclo sarà sempre più importante per gli investitori operare con selettività, scegliendo gli emittenti vincenti nel lungo periodo in un mondo post-COVID ed evitando quelli che potrebbero non riprendersi mai o non riuscire a darsi sufficiente solidità di bilancio. Il Bond Bullettin sottolinea comunque la solidità dei fondamentali, dovuta al tendenziale miglioramento dei rating e al fatto che i tassi di insolvenza sembrano essere in calo rispetto a quelli che sono normalmente i massimi del ciclo, mentre anche i dati sugli utili societari del primo trimestre sono stati rassicuranti.

DUE MINACCE IN UN QUADRO POSITIVO


In questo quadro, il team di J.P. Morgan Asset Management vede due minacce: che le Banche Centrali ritirino il sostegno per la maggiore inflazione, anche se la giudicano transitoria, e che una crescente propensione al rischio delle imprese imprima una forte accelerazione al mercato creditizio. Molti settori sono passati rapidamente dalla fase di “ricostruzione” alla “ripresa”, ma il timore è che specifiche obbligazioni stiano passando alla fase “espansiva”.

OPERAZIONI MIRATI A DIVIDENDI E M&A


Le nuove emissioni continuano ad essere utilizzate prevalentemente per rifinanziare il debito, ma il team di J.P. Morgan Asset Management comincia a vedere sul primario un maggior numero di operazioni destinate a fusioni e acquisizioni e allo stacco di dividendi, tipiche di metà/fine ciclo, per cui è particolarmente cauto nei confronti di società che durante la pandemia hanno registrato miglioramenti solo sporadici degli utili. Gli investitori commetterebbero un errore se premiassero questo comportamento e facilitassero operazioni aziendali volte a favorire solo gli azionisti.

POSSIBILE CHE GLI SPREAD SI STRINGANO ANCORA


In ogni caso, il segmento high yield recentemente è andato un po’ meglio dell’azionario e al momento gli spread sulle emissioni ad alto rendimento sono abbastanza in linea con la media storica. La classe di attivo rende ancora bene rispetto ad investimenti concorrenti e ha mostrato una buona tenuta in termini di performance. La politica monetaria resta un’incognita, ma secondo il team di J.P. Morgan Asset Management può favorire un ulteriore restringimento degli spread.

RALLENTATE LE EMISSIONI PRIMARIE


Anche i fattori tecnici restano favorevoli, nonostante i deflussi dei fondi retail high yield la classe di attivo continua a essere interessante per investitori come i fondi obbligazionari privi di vincoli, che quest’anno hanno registrato sottoscrizioni per 12 mld di dollari, circa il 3% del patrimonio gestito. Per quanto riguarda l’offerta, il ritmo delle emissioni primarie ha iniziato a rallentare, una notizia che secondo il team di J.P. Morgan Asset Management sarà gradita agli investitori high yield, dopo i segnali di indigestione delle ultime settimane con alcune nuove emissioni accolte con freddezza dal mercato.
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