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Immobiliare eco-friendly

I nuovi mutui green, cosa sono e perché sono più convenienti

Tra i vantaggi, rata più bassa se si migliora l'efficienza energetica della casa. Ecco a quanto ammonta lo sconto per acquisto o ristrutturazione della casa

di Fabrizio Arnhold 24 Marzo 2021 14:40
financialounge -  casa daily news ESG finanziamento ecosostenibile immobiliare Mutui green

Cresce l’interesse. Il mercato dei mutui “green” sta iniziando a prendere forma anche in Italia: secondo l’analisi di Facile.it e Mutui.it, nel corso degli ultimi 9 mesi, quasi tre richiedenti su cento hanno presentato domanda per ottenere un finanziamento “verde” per l’acquisto o la ristrutturazione della casa. Chi decide di richiedere un mutuo ecosostenibile, può beneficiare di una serie di vantaggi.

COSA SONO I MUTUI GREEN


I mutui green, secondo la definizione elaborata dalla Commissione Ue, insieme alla European Mortgage Federation, sono prodotti destinati a finanziare l’acquisto o la costruzione di abitazioni che abbiano elevate prestazioni energetiche (classe A o B) o a sostenere interventi di riqualificazione che consentano un miglioramento di almeno il 30 per cento delle prestazioni energetiche dell’edificio.

CRESCE LA DOMANDA


Quasi tre su cento: questi i richiedenti che hanno presentato domanda per ottenere un finanziamento “verde”. Potrebbe sembrare un numero poco significativo, ma è bene considerare che i mutui green sono principalmente destinati all’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica, di classe A o B, come detto, che in Italia secondo le stime ufficiali di Enea, aggiornate al 2019, rappresentano solo il 10 per cento delle unità abitative totali. La percentuale, si legge nell’analisi realizzata su un campione di oltre 75mila richieste di finanziamento, è stata ottenuta prendendo in considerazione quelle inviate online tra maggio 2020 e febbraio 2021.

AUMENTA LA CIFRA RICHIESTA


Chi ha richiesto un mutuo verde, ha cercato di ottenere, in media, 174.151 euro, ossia il 32 per cento rispetto all’importo normalmente richiesto per l’acquisto di una casa. “Una differenza così elevata è dettata dal fatto che gli immobili oggetto di mutuo green sono principalmente abitazioni in classe energetica A o B e pertanto il loro valore è più alto rispetto ad una in classe energetica compresa tra la C e la G”, spiega l’analisi.

I MUTUI GREEN PIACCIONO IN VENETO, TRENTINO E VALLE D’AOSTA


Le regioni con la percentuale maggiore di domande di mutuo verde sul totale richiesto sono Trentino-Alto Adige, Veneto e Valle d'Aosta. L’attenzione degli italiani per la sostenibilità in campo immobiliare è un trend in costante crescita. Da un’altra recente analisi sempre di Facile.it, è emerso che il Superbonus 110% interessa oltre 9 milioni di famiglie, che hanno intenzione di approfittare delle agevolazioni fiscali per riqualificare la propria abitazione.

LO SCONTO SUL TASSO DI INTERESSE


In Italia, le banche che offrono finanziamenti green per l’acquisto o la ristrutturazione della casa propongono anche dei vantaggi per il richiedente. Tra i più convenienti, c’è lo sconto sul tasso di interesse, normalmente pari allo 0,10 per cento, sino ai prodotti assicurativi gratuiti o ai servizi di consulenza ambientale per migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione.

CHI LO PUÒ RICHIEDERE


I mutui green possono essere richiesti anche per l’acquisto di abitazioni non efficienti dal punto di vista energetico. In questo caso, lo sconto sul tasso di interesse non viene riconosciuto nel momento dell’acquisto dell’abitazione, ma solo nel momento in cui l’immobile, a seguito di un intervento di riqualificazione, sia in grado di migliorare la classe energetica fino a salire in cima alla graduatoria, quindi in classe A o B.

LE DIFFERENZE CON I MUTUI TRADIZIONALI


Ci sono alcune differenze che è bene tenere presente. Dal punto di vista della domanda di finanziamento, infatti, rispetto al mutuo tradizionale, per quello green destinato all’acquisto, è necessario allegare alla richiesta l’attestato di prestazione energetica (APE) che certifichi la classe A o B dell’immobile. Se invece il mutuo eco-friendly serve per ristrutturare, è necessario dimostrare che l’intervento sull’immobile consenta di ottenere un miglioramento delle presentazioni energetiche di almeno il 30 per cento. E proprio per questo, alcune banche prima di riconoscere le condizioni agevolate previste per i mutui green, potrebbero attendere la fine dei lavori.

TASSI DI INTERESSE AL MINIMO STORICO


Nonostante il Covid, insomma, questo potrebbe essere un buon momento per chi decidesse di chiedere un finanziamento, sia green ma anche tradizionale, per l’acquisto di un immobile. I tassi di interesse, infatti, sono ai minimi storici. Abbiamo spiegato in questo articolo quali sono i requisiti e come richiedere un mutuo prima casa, sottolineando in quali casi sia conveniente valutare la surroga per alleggerire la rata da rimborsare all’istituto di credito.

PROLUNGATA LA MORATORIA SUI MUTUI PRIMA CASA


Il governo ha prorogato la possibilità di sospendere il pagamento del mutuo sulla prima casa, fino al 9 aprile 2022, con una dote da 400 milioni di euro nel fondo Gasparrini. Il fondo in questione è stato istituito con la legge 244 nel 2007 e gestito da Consap, una società del Mef, con l’intento di permettere la sospensione del pagamento delle rate di un mutuo sulla prima casa per i soggetti che si trovano in difficoltà. Con il Covid-19, l’esecutivo ha previsto l’accesso al fondo anche a chi ha avuto, dopo il 21 febbraio 2020, una sospensione dal lavoro o una riduzione dell’orario per almeno 30 giorni consecutivi.

NUOVI PARAMETRI PER CHIEDERE LA SOSPENSIONE


Con il Dl 18/2020, convertito con legge 27/2020, per richiedere l’intervento del fondo torna il limite massimo dei 250mila euro. Ritorna l’Isee come requisito necessario con un limite di 30mila euro. Scaduta il 17 dicembre anche la possibilità di fare domanda per le cooperative edilizie e per tutti coloro che hanno acceso il mutuo con la garanzia del Fondo prima casa. Esclusi anche lavoratori autonomi e liberi professionisti che avevano registrato un calo di fatturato. Il decreto Ristori ha prorogato la possibilità di beneficiare del fondo fino al 9 aprile 2022, per un massimo di 18 mesi. Durante la moratoria il fondo si accolla il 50 per cento degli interessi maturati.
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