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Ammortizzatori sociali

A che punto siamo con la Cig

Nella bozza del dl Sostegno, spunta il rifinanziamento della cassa integrazione Covid, non più per tranche settimanali ma a scadenza annuale. Ecco come funziona la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga e chi la può richiedere

di Fabrizio Arnhold 3 Marzo 2021 14:25
financialounge -  ammortizzatori sociali cassa integrazione Cig Covid lavoro

Le misure restrittive per fronteggiare il Covid hanno rallentato l’economia con gravi danni all’occupazione. Tramite gli ammortizzatori sociali, il governo mira a dare ossigeno ai lavoratori e aiutare le aziende. Già con il primo Dpcm del 4 marzo 2020, l’esecutivo aveva disposto semplificazioni ed agevolazioni in materia di cassa integrazione ordinaria ed in deroga. Misure che sono state potenziate nel corso dell’emergenza. Ma come funzionano gli ammortizzatori sociali e che differenza c’è tra la cassa integrazione ordinaria e quella in deroga?

COS’È LA CASSA INTEGRAZIONE


Nel 2020 la cassa integrazione è stato il principale strumento messo in campo dal governo per limitare i danni economici provati dalla pandemia. L’Inps ha già autorizzato oltre 4 miliardi di ore per la riduzione o la sospensione delle attività dal primo aprile al 31 dicembre dello scorso anno. Con il decreto Cura Italia, la platea dei lavoratori si è ampliata, dal momento che le aziende hanno potuto far riferimento alla causale “Covid-19” per la CIG (Cassa integrazione guadagni). L’istituto prevede una prestazione economica erogata dall’Inps, a favore dei lavoratori sospesi o che lavorino a orario ridotto. Ce ne sono di due tipi, la CIGO o cassa integrazione ordinaria, con risorse messe a disposizione dall’Inps; la CIGS o cassa integrazione straordinaria, con risorse del ministero del Lavoro.

CASSA INTEGRAZIONE ORDINARIA, COME FUNZIONA E CHI PUÒ ACCEDERE


I lavoratori che sospendono o riducono l’attività, possono accedere alla cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) con due motivazioni: situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti; situazioni temporanee di mercato. La CIGO non è però destinata a tutte le imprese, ma solo a chi rientra in determinate categorie, tra cui, a titolo di esempio, imprese industriali manifatturiere, di trasporti, estrattive, cooperative agricole, imprese industriali e artigiane dell’edilizia e affini.

QUANTO PUÒ DURARE


In caso di sospensione o riduzione dell’attività produttiva, l’azienda deve comunicare in via preventiva ai sindacati le cause di sospensione o di riduzione dell’orario di lavoro, l’entità e la durata prevedibile e il numero di lavoratori interessati. In caso di approvazione da parte dell’Inps, il lavoratore ha diritto a un’indennità pari all’80 per cento della retribuzione giornaliera, calcolata in base alle ore non lavorate. La durata massima può essere di 52 settimane, con un periodo di massimo 13 settimane.

CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA, COME FUNZIONA E CHI PUÒ ACCEDERE


La cassa integrazione straordinaria è prevista nel caso di eventi aziendali strutturali, come le crisi o i contratti di solidarietà, e spetta a diverse categorie di datori di lavoro, anche in base al numero di lavoratori impiegati nel semestre precedente alla domanda. Sono previste tre motivazioni per richiedere la CIGS: riorganizzazione aziendale; crisi aziendale; contratto di solidarietà. La durata massima varia in base alla causale, ma può arrivare fino a un massimo di 36 mesi nell’arco di cinque anni. La domanda deve essere presentata al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e non all’Inps, come previsto invece per la CIGO.

A QUANTO AMMONTA IL TRATTAMENTO


In caso di cassa integrazione straordinaria, a quanto ammonta il trattamento di integrazione salariale? Per i lavoratori sono necessari almeno 90 giorni di anzianità. Il lavoratore incasserà l’80 per cento della retribuzione globale prevista dal suo contratto di lavoro per le ore non prestate. Anche in questo caso, per procedere all’attivazione della CIGS, è necessario inviare una comunicazione alle organizzazioni sindacali.

CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, COME FUNZIONA E CHI PUÒ ACCEDERE


Per tutte le aziende che non rispettano i parametri previsti dalla CIGO e dalla GIGS, resta la possibilità di attivare la cassa integrazione in deroga. Nello specifico, questa misura è rivolta alle imprese nella definizione del codice civile, i piccoli imprenditori e le cooperative sociali. Per i lavoratori è richiesta un’anzianità lavorativa di almeno 12 mesi. L’indennità è sempre pari all’80 per cento dello stipendio, e non è prevista la possibilità di beneficiarne per oltre tre mesi nell’arco di un anno. La domanda, in questo caso, va presentata alle Regioni o alle Province competenti, saranno poi questi enti a comunicare i dati all’Inps.

PROROGATA LA CIG COVID


L’emergenza sanitaria ha, di fatto, portato alla creazione di una nuova cassa integrazione per coronavirus che si è inserita nel consolidato sistema di ammortizzatori sociali in vigore, assumendone alcune regole e prevedendo alcune eccezioni. Nell’ultima legge di Bilancio, è stato previsto il prolungamento della durata della Cig Covid di 12 settimane. Se la pandemia dovesse continuare a imporre chiusure e restrizioni, il nuovo governo Draghi potrebbe trovarsi costretto a dover affrontare una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali. Su questo aspetto aveva iniziato ad avviare alcune riflessioni l’ex ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo e, proprio da qui, ripartirà il nuovo ministro Andrea Orlando.

COME FUNZIONA


Il governo, a partire dal dl Cura Italia, ha previsto delle eccezioni per allargare i paletti che regolano l’accesso alla cassa integrazione. La causale Covid-19, da marzo 2020, diventa una possibilità per superare limitazioni di accesso, facendo diventare la CIG uno strumento emergenziale a tutti gli effetti. La durata massima viene periodicamente allungata, per adattarla alle esigenze imposte dall’evoluzione della pandemia. Sono in totale 54 le settimane a disposizione da febbraio 2020 a marzo 2021. In questo senso, l’ultima bozza del dl Sostegno prevede la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno, la sospensione fino al 30 aprile dell’invio di nuove cartelle esattoriali e del pagamento della “rottamazione ter” e “saldo e stralcio”. Oltre proprio al rifinanziamento della cassa integrazione Covid, non più per tranche settimanali ma a scadenza annuale.
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