Le conseguenze dei conflitti
Le tensioni geopolitiche spingeranno la volatilità, LGIM spiega come proteggersi
La CIO Sonja Laud analizza le possibili conseguenze dell’escalation in Medio Oriente e indica come tutelarsi con un posizionamento difensivo di portafoglio e la massima importanza alla diversificazione
di Virgilio Chelli 26 Aprile 2024 12:03
Nonostante lo scontro diretto tra Israele e Iran, i mercati continuano a prevedere uno scenario molto positivo, probabilmente perché il peso relativo di questi paesi sull’economia è molto ridotto, ma sembra vengano sottovaluti gli effetti a catena che i conflitti potrebbero avere sul prezzo dell’energia, sull’inflazione, sulla politica monetaria e sul costo del debito. In un mondo in cui gli scenari cambiano molto rapidamente, una maggior volatilità futura sembra essere l’unica certezza, per cui è bene tutelare gli investimenti riducendo il rischio di credito e dando grande importanza alla diversificazione, fondamentale nel mitigare gli impatti negativi.
Sono le indicazioni di un’analisi della CIO di LGIM, Sonja Laud, che spiega quali potrebbero essere le principali conseguenze dell'aumento dei conflitti, in particolare in Medio Oriente, e su come sia opportuno per gli investitori tutelarsi a fronte di un aumento del rischio geopolitico. L’escalation in Medio Oriente, la guerra in Ucraina e le tensioni in altre parti del mondo hanno messo la geopolitica direttamente al centro delle preoccupazioni, con il rischio che si vadano a intaccare le performance degli asset. Per questo, ora più che mai, il focus principale di LGIM è sulla gestione dei rischi, per centrare comunque gli obiettivi di lungo periodo dei clienti.
L’ approccio verso il rischio geopolitico in generale di LGIM viene riassunto da Laud nel motto: “prepararsi, non prevedere!” e si basa su analisi rigose e approfondite dei possibili scenari futuri, piuttosto che cercare di immaginare esiti imponderabili. La prima cosa che si osserva da queste analisi è che gli investitori non sembrano essere stati particolarmente turbati dagli ultimi risvolti del conflitto in Medio Oriente, dopo che Israele e Iran hanno ingaggiato uno scontro diretto mai osservato prima. Sebbene i mercati abbiano iniziato a scontare un minor numero di tagli dei tassi in corso d’anno, le valutazioni indicano ancora uno scenario molto positivo, con crescita solida e inflazione che continua a convergere verso i target.
Secondo la CIO di LGIM dipende dal fatto che, anche se il conflitto dovesse ulteriormente deteriorarsi, le dimensioni relativamente contenute dei paesi coinvolti non avrebbero un grande impatto sulla crescita globale. Ma LGIM ritiene che non si stia dando la dovuta importanza a evenienze quali lo scoppio di nuove ostilità, che potrebbero avere effetti a catena sull’inflazione e sulla politica monetaria, con un probabile impatto sulle aziende, sui consumatori e sugli asset più rischiosi, a causa di prezzi dell’energia più elevati e del costo del debito.
Secondo Laud, l’ottimismo diffuso suoi mercati potrebbe sottovalutare il contesto difficile dell’economia globale, in cui l’interconnessione con l’ampia gamma di rischi sullo sfondo porteranno probabilmente a un aumento della volatilità in tutti i settori, e non importa se si è poco esposti verso gli asset israeliani e se le sanzioni rendono essenzialmente non investibili quelli iraniani. Quali provvedimenti devono prendere a questo punto gli investitori?
Le azioni dei governi e gli appuntamenti politici che ci attendono nella restante parte dell’anno fanno ritenere che l’incertezza e il cambiamento siano probabilmente le uniche due costanti che gli investitori possono aspettarsi. Per l'analista di LGIM ci stiamo tutti adattando ad un mondo multipolare, in un periodo di frenetici progressi tecnologici, dentro uno scenario che richiede di adottare un posizionamento difensivo nei portafogli multi-asset, andando anche a ridurre il rischio di credito all’interno delle strategie attive e a reddito fisso.
In conclusione, Sonja Laud, CIO di LGIM, ritiene che ora sia più importante che mai la diversificazione, che non significa non sostenere perdite, ma consente di resistere meglio a una serie di scenari economici negativi e di mitigare l’impatto di ogni singolo evento di mercato.
PROTEGGERSI DAI RISCHI GEOPOLITICI
Sono le indicazioni di un’analisi della CIO di LGIM, Sonja Laud, che spiega quali potrebbero essere le principali conseguenze dell'aumento dei conflitti, in particolare in Medio Oriente, e su come sia opportuno per gli investitori tutelarsi a fronte di un aumento del rischio geopolitico. L’escalation in Medio Oriente, la guerra in Ucraina e le tensioni in altre parti del mondo hanno messo la geopolitica direttamente al centro delle preoccupazioni, con il rischio che si vadano a intaccare le performance degli asset. Per questo, ora più che mai, il focus principale di LGIM è sulla gestione dei rischi, per centrare comunque gli obiettivi di lungo periodo dei clienti.
"PREPARARSI, NON PREVEDERE"
L’ approccio verso il rischio geopolitico in generale di LGIM viene riassunto da Laud nel motto: “prepararsi, non prevedere!” e si basa su analisi rigose e approfondite dei possibili scenari futuri, piuttosto che cercare di immaginare esiti imponderabili. La prima cosa che si osserva da queste analisi è che gli investitori non sembrano essere stati particolarmente turbati dagli ultimi risvolti del conflitto in Medio Oriente, dopo che Israele e Iran hanno ingaggiato uno scontro diretto mai osservato prima. Sebbene i mercati abbiano iniziato a scontare un minor numero di tagli dei tassi in corso d’anno, le valutazioni indicano ancora uno scenario molto positivo, con crescita solida e inflazione che continua a convergere verso i target.
POSSIBILI EFFETTI A CATENA
Secondo la CIO di LGIM dipende dal fatto che, anche se il conflitto dovesse ulteriormente deteriorarsi, le dimensioni relativamente contenute dei paesi coinvolti non avrebbero un grande impatto sulla crescita globale. Ma LGIM ritiene che non si stia dando la dovuta importanza a evenienze quali lo scoppio di nuove ostilità, che potrebbero avere effetti a catena sull’inflazione e sulla politica monetaria, con un probabile impatto sulle aziende, sui consumatori e sugli asset più rischiosi, a causa di prezzi dell’energia più elevati e del costo del debito.
VOLATILITÀ IN AUMENTO
Secondo Laud, l’ottimismo diffuso suoi mercati potrebbe sottovalutare il contesto difficile dell’economia globale, in cui l’interconnessione con l’ampia gamma di rischi sullo sfondo porteranno probabilmente a un aumento della volatilità in tutti i settori, e non importa se si è poco esposti verso gli asset israeliani e se le sanzioni rendono essenzialmente non investibili quelli iraniani. Quali provvedimenti devono prendere a questo punto gli investitori?
IL POSIZIONAMENTO DEI PORTAFOGLI
Le azioni dei governi e gli appuntamenti politici che ci attendono nella restante parte dell’anno fanno ritenere che l’incertezza e il cambiamento siano probabilmente le uniche due costanti che gli investitori possono aspettarsi. Per l'analista di LGIM ci stiamo tutti adattando ad un mondo multipolare, in un periodo di frenetici progressi tecnologici, dentro uno scenario che richiede di adottare un posizionamento difensivo nei portafogli multi-asset, andando anche a ridurre il rischio di credito all’interno delle strategie attive e a reddito fisso.
PAROLA D'ORDINE: DIVERSIFICARE
In conclusione, Sonja Laud, CIO di LGIM, ritiene che ora sia più importante che mai la diversificazione, che non significa non sostenere perdite, ma consente di resistere meglio a una serie di scenari economici negativi e di mitigare l’impatto di ogni singolo evento di mercato.