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I fattori chiave

Pictet: "Per i mercati emergenti è arrivato il momento giusto"

Pictet Asset Management analizza i 5 fattori che indicano nel 2021 una crescita maggiore rispetto ai mercati sviluppati, che sarà trainata dall’Asia, a partire dal dollaro debole e dai bassi tassi americani

di Virgilio Chelli 11 Febbraio 2021 21:00
financialounge -  investimenti mercati emergenti Pictet Scenari

La crescita del PIL reale dei mercati emergenti, dopo una contrazione nel 2020 molto inferiore rispetto a quella dei mercati sviluppati, è destinata a una decisa risalita nel 2021, con un conseguente maggiore divario positivo, con una crescita trainata dall'Asia, Giappone escluso, seguita dalla regione EMEA e dall'America Latina. Lo scrive nel Monitor dei Mercati Emergenti Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management, secondo cui nell’area i principali indicatori dell'attività sono già tornati sopra i livelli pre-Covid, a parte i servizi, che però rivestono un ruolo meno importante rispetto a quello che hanno nei Paesi sviluppati.

LA SPINTA DEL DOLLARO DEBOLE


A spingere l’esperto di Pictet a credere che sia il momento giusto per i mercati emergenti sono cinque motivi, in testa ai quali spicca il dollaro debole e i rendimenti statunitensi bassi. Le valute emergenti si trovano ai minimi storici rispetto a quella americana, e lo scenario base di Pictet prevede che l'indebolimento del dollaro agevolerà i mercati emergenti, soprattutto con debiti denominati nella valuta Usa. L'indebolimento del dollaro è un'opinione di consenso, che potrebbe deragliare in due possibili scenari: un contesto globale che peggiora molto e Stati Uniti che performano meglio del resto del mondo. Pictet giudica poco probabile la prima ipotesi, mentre giudica la seconda una possibilità che ha indotto a ritoccare al rialzo le stime di crescita del PIL Usa al 5,5% per il 2021, che resta però ancora sotto la stima del 6% per la crescita globale.

LEADERSHIP TECNOLOGICA ASIATICA


La seconda ragione addotta da Pictet è un quadro globale nuovamente solido, con la produzione industriale dei mercati emergenti in ripresa perché ha soddisfatto la domanda proveniente dai paesi sviluppati mentre erano in lockdown e l'aiuto dei governi sosteneva i consumi. Il trend è sostenuto dalla leadership asiatica in ambito tecnologico, mentre l'attuale ripresa globale sincronizzata sarà uno dei principali fattori alla base dell'ampliamento del divario di crescita tra emergenti e sviluppati.

FORZA COSTANTE DELLA CINA


L’altro driver fondamentale alla base della sovraperformance dei mercati emergenti attesa da Pictet è il ruolo sempre maggiore della Cina in termini di relazioni commerciali e finanziarie, con tutti i principali indicatori sopra i livelli pre-pandemici, trainati da una forte domanda interna ed estera. Pictet prevede una crescita del PIL reale cinese del 9,5% nel 2021 dopo il 2,3% del 2020. Inoltre, il nuovo piano quinquennale e gli obiettivi al 2035 mostrano l'ambizione di raggiungere uno status di “reddito elevato” entro il 2025 e raddoppiare il PIL reale pro capite entro il 2035. Oltre alla Cina, l’altro fattore che supporta gli emergenti sono prezzi delle materie prime destinati a mantenere il trend positivo, sostenuti dal dollaro debole e dalla crescita del PIL mondiale.

GIÀ SUPERATA ANCHE LA SECONDA ONDATA DEL VIRUS


Pictet stima che ad ogni calo dell'1% del dollaro rispetto ai principali partner commerciali si associa un aumento dei prezzi delle materie prime del 2%. I prezzi delle materie prime sono già saliti del 15% su base annua supportati dalla ripresa globale della domanda. L’ultimo fattore che secondo Pictet gioca a favore degli emergenti è il fatto che l'Asia ha superato anche la seconda ondata di Covid con il numero dei casi del continente che rappresenta solo il 5,7% del totale globale, dal 36% del picco di ottobre.

RISCHI DA NON TRASCURARE DEL TUTTO


Il rischio principale dello scenario rialzista per i mercati emergenti è indicato da Pictet in un dollaro forte, mentre altri rischi estremi che non possono essere del tutto ignorati sono un crollo dei prezzi delle materie prime, un'immunità di gregge più difficile da raggiungere del previsto, rischi inflazionistici a medio e lungo termine, e un aumento della disuguaglianza di reddito all’interno dei mercati emergenti e rispetto ai mercati sviluppati con potenziali disordini sociali.

Per approfondimenti su investimenti e strategie a cura di Pictet Asset Management è possibile visitare il sito corporate e il blog di cultura finanziaria Pictet per Te.
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