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Candriam: ecco perché il dollaro manterrà la supremazia sulla valuta cinese

Nonostante l’economia sempre più forte e il superamento della pandemia, la Cina resta un grande creditore con enormi riserve denominate in dollari e questo non fa che consolidare la supremazia del biglietto verde

di Virgilio Chelli 18 Dicembre 2020 07:45
financialounge -  Candriam cina dollaro Morning News Renminbi Scenari USA

Sia nella "guerra dei dazi" con gli Stati Uniti sia nella lotta al Covid-19, la Cina ha chiaramente riportato un successo e contro ogni probabilità è riuscita a gestire la transizione dalla trappola in cui incappano molti Paesi emergenti, risalendo la catena del valore con un’economia sempre più basata sui consumi. Ma la Cina non è ancora una potenza economica globale, anche se si è aperta in campo finanziario in maniera misurata, limitata e artificiale. Questi sviluppi portano Julien Fabre, Fixed Income Fund Manager di Candriam, a chiedersi se il renminbi possa diventare il “prossimo dollaro".

ECONOMIA DECISAMENTE CHIUSA


La risposta dell’esperto di Candriam è negativa: la Cina resta un'economia decisamente chiusa, determinata però a essere un creditore sempre più grande. Infatti, ricorrendo alle sue enormi riserve denominate proprio in dollari USA, riconosce e consolida ulteriormente la supremazia del biglietto verde, e priva la sua stessa moneta della possibilità di diventare uno strumento di scambio e una riserva a livello globale.

LA TENUTA CONTRO DOLLARO A MARZO


Fabre osserva anche che la Cina non solo sembrerebbe aver fronteggiato la pandemia prima degli altri, ma lo avrebbe fatto anche senza dover stampare moneta. Considerando solo questo fattore, sembrerebbe che il renmimbi possa diventare la valuta di riferimento a livello globale, ma, a giudicare dall'ammontare del debito, questo è meno ovvio. Il renmimbi è l’unica tra le valute principali a non essersi deprezzata rispetto al dollaro a marzo 2020 e l’esperto di Candriam nota che l'improvviso apprezzamento del dollaro di allora è stato causato in parte da una crisi di liquidità sui mercati interbancari statunitensi, risalente al riassorbimento del decennio di allentamento quantitativo della Fed nel 2019.

LO STORICO TRAMONTO DELLA STERLINA


Secondo Fabre, una valuta in senso moderno non è altro che un debito pubblico che non paga interessi, un mezzo di scambio e una riserva di valore che si basa sull'effetto rete e sulla fiducia nello Stato di emissione: in una certa misura, una caratteristica auto-perpetuante. Anche se gli squilibri si accumulano, prosegue Fabre, solo un grande sconvolgimento azzera l'ordine delle cose e questo si è verificato solo una volta nella storia, quando la sterlina ha lasciato il passo al dollaro USA nel sistema valutario internazionale.

LE ASPIRAZIONI CINESI


Ora è la Cina che aspira a essere potenza globale, ma secondo Fabre senza dubbio è ancora lontana dall’esserlo. Eppure, di fronte alla peggior pandemia globale dai tempi dell'influenza spagnola, ha saputo resistere ed è stata la prima a gestire un ritorno alla normalità. Venticinque anni fa la Cina ha intrapreso un viaggio per aprire un'economia quasi autosufficiente al capitalismo e negli ultimi due anni ha sorpreso il mondo, contraddicendo l'idea che il suo modello di crescita si basasse su una produzione ad alte emissioni, manodopera a basso costo e prodotti standardizzati.

IL DEBITORE DEL MONDO


Ma, conclude l’esperto di Candriam, il fatto che una valuta possa diventare moneta di riferimento dipende dall’affermarsi del Paese che la stampa come destinazione e origine di un considerevole ammontare di investimenti. Una valuta di riferimento richiede inoltre che una nazione sia una potenza globale, per giustificare la "piena fiducia e il credito" del governo. Inoltre, essere valuta di riferimento significa che il resto del mondo non ne ha mai abbastanza, per cui la superpotenza che la emette diventerà strutturalmente il debitore del mondo, per soddisfare la domanda di moneta.
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