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JP Morgan vede ancora spazio per le obbligazioni high yield

Secondo il team Global Fixed Income di J.P. Morgan Asset Management le valutazioni dell’high yield sono elevate, ma non eccessive: nonostante la recente performance positiva, ci potrebbe essere un nuovo rialzo

di Leo Campagna 16 Dicembre 2020 19:00
financialounge -  Scenari

Se si osservano i tassi di insolvenza tuttora elevati e i livelli di indebitamento ai massimi degli ultimi anni i fondamentali societari non si possono considerare in una ‘comfort zone’. Una situazione che crea più di una preoccupazione agli investitori inclini al credito. Non è di quest’avviso il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management. “Si stanno gettando le basi per una ripresa pluriennale capace di determinare un contesto favorevole all’alto rendimento. Certo il numero degli investitori posizionato su questo segmento è piuttosto elevato, tuttavia, alla luce di un contesto di politiche monetarie e fiscali favorevoli e della continua caccia al rendimento, è possibile che gli spread del mercato high yield possano continuare a contrarsi”.

UN APPROCCIO RIGOROSO FOCALIZZATO SUI FONDAMENTALI


Secondo il team è cruciale adottare un approccio rigoroso focalizzato sui fondamentali, soprattutto in un’era post-Covid, in modo da cogliere le opportunità senza assumere rischi eccessivi. “Grazie alle misure delle banche centrali e agli ingenti fiscali dei governi la fase di rallentamento economico è stata brusca ma breve. Ora, in questa fase di ricostruzione del ciclo del credito, si distingue l’high yield, una delle poche classi di attivo i cui rating medi sono migliorati durante la pandemia” sottolinea il team.

IL 48% DELL’UNIVERSO IG EUROPEO OFFRE RENDIMENTI NEGATIVI


“Gli spread dei titoli high yield hanno registrato una contrazione che incorpora in larga misura il miglioramento delle prospettive sui fondamentali. Tuttavia i differenziali di rendimento rispetto ai governativi restano in linea con i livelli medi di lungo termine e risultano ancora più ampi rispetto ai valori iniziali pre-Covid”, aggiunge il team di J.P. Morgan Asset Management. L’appeal dell’alto rendimento resta sostenuto anche perché il 48% dell’universo Investment Grade europeo offre ancora rendimenti negativi. “Sebbene il rendimento minimo si posizioni intorno al 2,8% vediamo margini per un ulteriore restringimento degli spread. Per capitalizzare le opportunità, è necessario investire nei settori colpiti dal Covid, quali viaggi, commercio al dettaglio e tempo libero, dove la selezione delle emissioni sarà cruciale dal momento che si tratta di settori probabilmente popolati da vincitori e vinti” spiegano gli esperti del team.

IL SUPPORTO TECNICO DELLE BANCHE CENTRALI


Per quanto riguarda poi i fattori tecnici di mercato, l’attenzione è sull’offerta netta di titoli sul mercato europeo che quest’anno si è attestata a 59 miliardi di euro, frutto dei 95 miliardi di euro di offerta primaria, il secondo dato annuo più alto della storia del mercato dal 2017. “Ci aspettiamo per il prossimo anno un miglioramento non soltanto sul fronte dell’indebitamento ma anche su quello dell’offerta, grazie ad un’accelerazione dei rimborsi del debito e ad una dinamica moderata dei rating” specifica il team che, dopo il rally di novembre, con molti portafogli esposti all’asset class high yield, non esclude volatilità nel breve termine. “Tuttavia” conclude il team di J.P. Morgan Asset Management. “le banche centrali dovrebbero proseguire nel loro supporto tecnico fondamentale e il debito a rendimento negativo continuare a crescere: un quadro nel complesso molto favorevole nel lungo termine agli spread del segmento high yield”.
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