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Politica monetaria

Le aspettative per la riunione Bce del 10 dicembre

I mercati chiedono a Christine Lagarde mosse coraggiose: ecco il punto di vista di Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset di GAM Italia SGR

di Virgilio Chelli 6 Dicembre 2020 09:30
financialounge -  BCE Christine Lagarde GAM Morning News politica monetaria Scenari

La riunione della BCE di giovedì 10 dicembre sarà l’evento più importante della settimana e potrebbe addirittura segnare il corso della politica monetaria europea per il prossimo anno. La presidente Christine Lagarde è attesa da un compito veramente impegnativo: stupire i mercati, le cui aspettative sono già alte, con l’annuncio di misure coraggiose che siano anche in grado di frenare il rafforzamento dell’euro, il cui apprezzamento potrebbe vanificare in parte gli sforzi monetari di raggiungere un obiettivo di inflazione ancora molto lontano.

LA "PROMESSA" DI OTTOBRE HA RIPORTATO SERENO


Lo sottolinea in un commento Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM Italia SGR, ricordando le parole pronunciate dalla stessa Lagarde a ottobre, quando ha annunciato che a dicembre il Governing Council della Banca Centrale avrebbe ricalibrato i suoi strumenti, in modo appropriato per rispondere agli sviluppi della situazione. Una frase che secondo Anniballe rappresenta “la promessa” con cui Lagarde ha lasciato stampa e mercati oltre un mese fa, quando le parole della presidente e il comunicato fermo con cui la Banca Centrale le ha accompagnate avevano contribuito a rasserenare gli animi e a fornire, ancor prima dei vaccini, un propellente per il recupero degli indici azionari del vecchio continente.

I MERCATI QUESTA VOLTA VOGLIONO DECISIONI


A questo punto, osserva l’esperto di GAM SGR, con l’indice MSCI EMU passato in un mese dal -16% di inizio anno fino quasi alla parità, gli investitori attendono al varco le decisioni concrete della BCE e non più solo parole. L’appuntamento, sottolinea Anniballe, non arriva peraltro in un momento facile, perché in primo luogo c’è da assolvere uno dei compiti espliciti della Banca, ovvero assicurare una trasmissione efficace della politica monetaria. Gli ultimi dati, illustrati solo qualche giorno fa da Philip Lane, membro del Consiglio e Capo Economista della BCE, sono a questo proposito poco confortanti, perché se è vero che le condizioni di accesso al credito per il momento reggono, le aspettative future delle imprese europee puntano a una contrazione significativa dei prestiti.

LE INSIDIE DELL’EURO FORTE SU DOLLARO


E poi, prosegue l’analisi di Anniballe, c’è il punto insidioso dell’euro-dollaro a porre un ulteriore problema, diventato certamente centrale negli ultimi giorni. A novembre si è infatti materializzato un forte apprezzamento dell’euro, in un contesto in teoria favorevole a un recupero della divisa statunitense, vista la tenuta migliore dell’economia USA e l’allargamento del differenziale fra curva dei rendimenti in dollari e euro sulle medie scadenze. E proprio le promesse di intervento BCE rappresentavano, e rappresentano ancora, un altro elemento a favore del dollaro.

LA PROPENSIONE AL RISCHIO HA CAMBIATO IL GIOCO


Ma al contrario, i flussi d’investimento “pro risk” in direzione di Value e Europa hanno prodotto l’effetto opposto, con la rottura del livello psicologico e tecnico di 1.20. E’ ormai abbastanza chiaro, secondo Anniballe, che in un contesto di inflazione azzerata e con il sud Europa già in ampia deflazione, la BCE non sia a proprio agio con livello e rapidità del movimento al rialzo dell’euro. D’altra parte, già a inizio settembre lo stesso Lane lo aveva esplicitamente segnalato.

POSSIBILI DECISIONI CORAGGIOSE


Tutti elementi che portano Anniballe a concludere che sia necessario un intervento deciso da parte della BCE, possibilmente in grado di superare le aspettative elevate dei mercati che al momento sembrano prezzare un aumento della dotazione del PEPP, il programma di emergenza lanciato per contrastare la crisi da pandemia, nell’ordine dei 400-500 miliardi, e un suo prolungamento fino a fine 2021. Ma decisioni più coraggiose, o per cifre in gioco, o perché allargate a una pluralità di strumenti, secondo l’esperto di GAM SGR potrebbero favorire il duplice obiettivo di offrire l’ennesima sponda monetaria ad economie claudicanti in attesa del vaccino e raffreddare il cambio euro-dollaro, evitando di imbarcare ulteriore deflazione.
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