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Serve più inflazione

La deflazione minaccia l’Eurozona: "Tocca ai governi rimediare"

Il rischio è rappresentato da salari e consumi troppo deboli per sostenere la ripresa. Per Ostrum AM (Gruppo Natixis IM) bisogna far ripartire un po’ d’inflazione

di Virgilio Chelli 27 Ottobre 2020 21:00
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La bassa inflazione della zona euro si tradurrà in una dinamica salariale molto debole e conseguente domanda altrettanto debole, mentre i vincoli dovuti alla nuova ondata di contagi peseranno sull'attività economia. Una situazione che non consente di fissare prospettive a medio termine compatibili con i piani di ripresa. La risposta è l'inflazione è la risposta, e su questo terreno i governi hanno più potere delle banche centrali.

LE RESTRIZIONI PONGONO DUE DOMANDE


Lo sostiene un commento a cura di Philippe Waechter, Chief Economist di Ostrum AM (Gruppo Natixis IM), secondo cui e misure di contenimento e coprifuoco nella zona euro pongono due tipi di domande. La prima riguarda il ritmo dell'attività economica. In Francia, economisti e governo prevedono una contrazione del Pil nell'ultimo trimestre dell'anno. Il recupero osservato durante l'estate non ha resistito all'aumento dei contagi, e l'occupazione sarà penalizzata. Gà a settembre, sempre in Francia, si è arrestata la creazione di posti di lavoro sia per i contratti a breve termine che per quelli a lungo termine.

INFLAZIONE AI MINIMI


Il secondo interrogativo che si pone Waetcher riguarda l'evoluzione dei prezzi. Tutte le misure indicano un'inflazione che sta rallentando molto rapidamente nella zona euro e ha raggiunto a settembre il livello più basso. I settori colpiti dalle conseguenze dell'epidemia danno un contributo molto limitato, e date le misure restrittive adottate e a causa del calo della domanda, il profilo dell'inflazione non si invertirà rapidamente.

UNA COMBINAZIONE 'TERRIBILE'


La combinazione di lavoro debole e inflazione assente viene definito dall’esperto di Ostrum AM “terribile per lo slancio economico”. I lavoratori avranno un potere contrattuale molto limitato, e anche possibili aumenti dei salari saranno limitati dal livello di inflazione utilizzato come riferimento. Anche anticipando un miglioramento delle condizioni sanitarie, secondo Waetcher l'inflazione rimarrà molto bassa e non troverà un percorso convergente verso gli obiettivi della Bce.

MINACCIA A BREVE TERMINE


Insomma, nel breve termine la deflazione è una minaccia e il numero di persone colpite da vincoli sanitari sarà elevato. I dati della ONG francese Secours Populaire mostrano l'impatto molto negativo del confinamento per studenti, lavoratori temporanei o autonomi. Per questo, suggerisce l’esperto di Ostrum AM, per stimolare la domanda il governo potrebbe anche creare un'illusione nominale, modificando le condizioni di indicizzazione dei salari, con un effetto inflazionistico che creerebbe una spinta alla domanda, in attesa che arrivino gli effetti degli stimoli.

IL COMPITO È DEL GOVERNO


In assenza di misure di questo tipo, conclude l’analisi di Ostrum AM, la domanda rimarrà debole e non permetterà all'economia di stabilizzarsi a un ritmo più sostenuto: tutti rischiano di rimetterci, e solo il governo ha la capacità di creare un po' più di inflazione. “Questo è il suo compito”, conclude Waetcher.
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