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Le strategie

Etf, private market e principi Esg: su cosa investono i big dell'assicurativo

Nel nono rapporto annuale sul settore assicurativo globale di Goldman Sachs Asset Management (GSAM) per far fronte alla crisi globale le compagnie mantengono un approccio di investimento a lungo termine

di Leo Campagna 8 Settembre 2020 19:00
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Le compagnie assicurative hanno apportato minimi cambiamenti di lungo periodo alle proprie strategie d'investimento pur in un contesto caratterizzato da eventi globali senza precedenti. A rivelarlo è il nono rapporto annuale sul settore assicurativo globale, dal titolo “Ready, Set, Reset”, a cura di Goldman Sachs Asset Management (GSAM). Il report, giunto alla sua nona edizione, analizza le strategie d'investimento di 273 compagnie di assicurazione mondiali e indaga su come si siano evoluti gli approcci d'investimento alla luce di sviluppi di mercato inattesi in un contesto di permanente incertezza.

ASSICURATORI GIÀ PREPARATI A GESTIRE LA VOLATILITÀ


“Prima della pandemia, molti assicuratori si stavano preparando a gestire la volatilità, consci del fatto che il ciclo economico fosse troppo esteso”, ha dichiarato Michael Siegel, Global Head of Insurance Asset Management di GSAM. “Gli eventi di quest'anno hanno accelerato i trend di investimento già consolidati che abbiamo osservato in tutto il mercato”. Molti degli interventi adottati hanno consentito di ridurre i rischi di portafoglio legati alle valutazioni elevate e ai timori relativi al ciclo del credito.

CRESCE IL RICORSO ALLE STRATEGIE CON I PRINCIPI ESG


Intanto, sebbene continuino a sussistere degli ostacoli all’implementazione nei portafogli delle strategie che adottano i principi ESG, cresce anche all’interno degli assicuratori, la predisposizione ad adottarle: se nel 2017 il 68% degli intervistati era restio a prendere in considerazione i fattori ESG nelle scelte d'investimento o comunque li riteneva non applicabili ai processi d'investimento, nel 2020 il 79% delle compagnie a livello globale non condivide quest’affermazione.

PRIVATE EQUITY E CREDIT AL POSTO DI GOVERNATIVI, CASH E HEDGE FUND


Tra le altre principali evidenze emerse dal sondaggio la conferma che non solo i trend segnalati dai Chief Investment Officer (CIO) già prima della pandemia (incremento nei segmenti del private equity, delle attività cartolarizzate e, del private credit a fronte di una riduzione dell’esposizione a titoli di stato, cash e hedge fund) dovrebbero continuare, ma potrebbero addirittura subire un’accelerazione: i mutui commerciali e per le attività del settore immobiliare sono infatti destinati a subire una contrazione e dovranno essere nuovamente sottoscritti. L’interesse da parte dei CIO assicurativi per i private market proseguirà nonostante i recenti eventi di mercato e la volatilità, dal momento che i benefici della diversificazione, i premi di illiquidità, e la repressione finanziaria ne sosterranno ancora la valenza in portafoglio.

PROCESSO DECISIONALE PIÙ AGILE MA SENZA IMPATTARE LA GOVERNANCE


Per quanto riguarda poi il processo decisionale dei CIO, quanto accaduto quest’anno ne ha impresso un’accelerazione, rendendolo più agile e in grado di cogliere al meglio le dislocazioni del mercato: un cambiamento che, nella maggioranza dei casi, non ha riguardato la governance, quanto piuttosto una migliore comunicazione e collaborazione in tutta la struttura aziendale.

PIÙ ETF E INSURTECH


Infine, se l’aumento dell’utilizzo degli ETF da parte degli assicuratori nel proprio portafoglio è attribuibile alla continua adozione di questi strumenti da parte delle compagnie europee, si registra una ulteriore espansione nell'insurtech. Il 60% degli intervistati ha dichiarato di investirvi (il 14% in più rispetto allo scorso anno), trainato dall’area Asia Pacifico, ma con una crescita di interesse anche nelle Americhe e nell’area EMEA
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