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Focus sugli Emergenti

Paesi emergenti, segnali incoraggianti per il debito

Polina Kurdyavko (BlueBay Asset Management) analizza gli ultimi avvenimenti in Argentina, Libano e Turchia per fare il punto sui mercati emergenti, e si posiziona per coglierne la possibile ripresa

di Leo Campagna 26 Agosto 2020 16:30

I titoli dei paesi emergenti sono stati tra quelli più penalizzati durante la violenta correzione dei mercati finanziari a seguito del lockdown per frenare la pandemia. Negli ultimi mesi, tuttavia, si sono registrati flussi costantemente positivi in entrata nei fondi specializzati sull’obbligazionario emergente al contrario di quelli indirizzati verso i fondi azionari emergenti che continuano ad accusare deflussi. “E’ probabile che questa tendenza possa proseguire nel breve termine, dal momento che nell’attuale contesto abbiamo maggiore certezza su flussi di cassa e sui default che non sulla crescita”, fa sapere Polina Kurdyavko, Partner, Head of Emerging Markets, BlueBay Asset Management.

L’ACCORDO RAGGIUNTO DAL GOVERNO DI BUENOS AIRES


L’esperta coglie l’occasione degli ultimi avvenimenti in Argentina, Libano e Turchia, per fare il punto sui mercati emergenti, partendo dal rapido accordo raggiunto dal governo di Buenos Aires dopo lunghe trattative con i principali gruppi di obbligazionisti. “Speravamo che l’Argentina seguisse l’esempio dell’Ecuador e si impegnasse in un dialogo costruttivo con gli investitori e siamo rimasti soddisfatti dell’intesa”, specifica Kurdyavko.

PRECEDENTE POSITIVO PER ZAMBIA E LIBANO


Secondo l’esperta di BlueBay la mossa non soltanto risulta in netto contrasto con quanto sperimentato dagli obbligazionisti argentini nel 2001 durante l’ultima ristrutturazione del debito di Buenos Aires, ma incrementa, insieme all’Ecuador, i precedenti positivi per Paesi come Zambia e Libano. È la conferma, sostiene Kurdyavko che nel momento in cui i Paesi si trovano ad affrontare fasi di difficoltà e devono ristrutturare il proprio debito, hanno la possibilità di raggiungere un accordo con un gruppo di obbligazionisti anche in pochi mesi.

RISOLVERE LA QUESTIONE DEL DEBITO PER FAR RIPARTIRE LA CRESCITA


“Si tratta di un aspetto importante perché, agendo in questo modo, il governo può finalmente dedicarsi alla priorità di far ripartire l’economia. In questo senso, speriamo che l’Argentina continuerà a generare crescita”, sottolinea l’esperta di BlueBay. A proposito invece del Libano e della complessa situazione generata dalla recente esplosione nel porto di Beirut, per Kurdyavko non conta tanto quale sia il governo al potere quanto piuttosto la comprensione che l’unica strada per sviluppare un dialogo costruttivo con gli obbligazionisti e gli altri creditori è risolvere le questioni del debito e permettere al Paese di utilizzare le misure di supporto fornite dai creditori e dal FMI. “Se il Paese vuole evitare ai cittadini libanesi le terribili condizioni di vita attuali deve riottenere l’accesso al mercato dei finanziamenti e costruirsi una credibilità”, commenta l’esperta di BlueBay.

POSIZIONATI PER COGLIERE LA RIPRESA


Nell'analisi non sfugge il recente crollo della lira turca, che potrebbe indicare che il paese si trovi sull'orlo di un'altra crisi della bilancia dei pagamenti. “Dal momento che le autorità locali hanno perso credibilità agli occhi degli investitori, riteniamo che Ankara debba ristrutturare il debito attraverso il FMI. In questo senso è incoraggiante il fatto che la Turchia disponga delle capacità per riprendersi molto velocemente con le politiche adeguate”, conclude Kurdyavko, rivelando di essere posizionata per cogliere tale ripresa qualora le autorità turche adottassero politiche ortodosse impegnandosi con il FMI.
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