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Post pandemia

Per affrontare la crisi la parola d’ordine è resilienza

Per gli esperti di Morgan Stanley Investment Management l’attenzione degli investitori si sta spostando dal primo livello, ovvero gli effetti immediati della pandemia, al secondo, l’impatto indiretto sul rallentamento economico

di Chiara Merico 15 Luglio 2020 14:42
financialounge -  coronavirus Morgan Stanley Investment Management MSCI World MSIM

Resilienza è la parola che definisce al meglio le caratteristiche delle strategie globali gestite dal team International Equity di Morgan Stanley Investment Management. Un concetto che si applica su più fronti: dal modo di lavorare del team, al processo di investimento e fino al portafoglio, che si è dimostrato in grado di limitare la partecipazione ai ribassi in tempi difficili. Tuttavia, “resilienza non vuol dire che nel 2020 i nostri portafogli non abbiano risentito della situazione attuale”, osservano i responsabili degli investimenti.

IMPATTO SU TRE LIVELLI


L’impatto della pandemia di coronavirus è stato considerato su tre livelli: in primo luogo, gli effetti diretti del virus e gli sforzi tesi a contenerne la diffusione; in secondo luogo, l’impatto indiretto del pronunciato rallentamento economico osservato in tutto il mondo; infine, il modo in cui questa crisi cambierà il mondo e come ciò inciderà sui settori e sulle singole aziende.

ATTENZIONE DAL PRIMO AL SECONDO LIVELLO


Secondo gli esperti di MSIM, “la progressiva revoca delle misure di lockdown nei mercati sviluppati ci induce a ritenere che l’attenzione si stia spostando dal primo al secondo livello, ma non è per nulla chiaro se le aspettative sugli utili, o i multipli, rispecchino le sfide che ancora ci attendono”. E per quanto riguarda il terzo livello, al momento la capacità di affrontare la transizione dell’economia da un’impostazione prevalentemente tradizionale a un’impostazione improntata sul digitale costituirà indubbiamente un fattore discriminante.

DAGLI IMPATTI DIRETTI ALLA RECESSIONE


Per quanto riguarda il primo livello, lo scenario base ipotizzato dal team International Equity “prevedeva, e tuttora prevede, che le rigide misure di lockdown sarebbero durate un trimestre circa, a cui avrebbe fatto seguito una fase difficile causata dal distanziamento sociale”. Tra i settori più colpiti ci sono quello dei viaggi e della ristorazione, mentre un impatto positivo è stato osservato per le vendite di alimentari al dettaglio, prodotti igienizzanti e software. L’attenzione del team si sta ora spostando dagli impatti diretti della crisi alla risultante recessione.

INVESTIRE SUI COMPOUNDER


Su questo fronte, “nel settore alcuni stanno speculando sulla forma che assumerà la curva della ripresa economica: a V, a U, a W, come il logo della Nike o a radice quadrata capovolta?”. Secondo gli esperti di MSIM, “l’inizio della ripresa potrebbe essere molto netto, ma la crisi lascerà quasi sicuramente numerosi strascichi, come evidenziano gli oltre 40 milioni di richieste di sussidi di disoccupazione presentate nelle ultime 10 settimane negli Stati Uniti”. Per questi motivi, i gestori non ritengono che “gli utili 2021 per l’indice MSCI World registreranno una flessione del 2% soltanto, rispetto al 2019, come sembrano invece suggerire le stime di consensus”: la società preferisce non investire in via generalizzata sull’indice, ma sui cosiddetti “compounder”, aziende di alta qualità, in grado di mantenere nel lungo termine rendimenti elevati e sostenibili sul capitale operativo.

VIRTUAL STREET, UNA SCELTA LUNGIMIRANTE


L’attenzione degli analisti è già rivolta al terzo livello, vale a dire cosa succederà nel lungo termine nel mondo “post-coronavirus”. La pandemia sta agendo da acceleratore di cambiamenti, in special modo per quanto riguarda la digitalizzazione dell’economia. “Chi ha avuto la lungimiranza di investire in ‘Virtual Street’, facendo sbarcare online il proprio business tradizionale, sta ora raccogliendo i frutti di quella scelta. Le nostre abitudini di lavoro, di acquisto, di apprendimento, di socializzazione, di intrattenimento e persino di esercizio fisico hanno subito una svolta digitale, sbarcando su un nuovo canale che milioni di persone hanno imparato a conoscere in un arco di tempo molto più breve di quanto si immaginasse”. Per questo i gestori di MSIM, sempre alla ricerca di società di alta qualità su cui investire, ritengono che “saper costruire canali digitali è diventata una caratteristica sempre più importante per un compounder di alta qualità”.
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