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Per Amundi gli investitori dovranno tornare a fare i conti con l’inflazione

Se nel breve la pandemia determina volatilità dei dati sull'inflazione, nel lungo periodo, spiegano in Amundi Asset Management, i prezzi potrebbero tornare crescere

di Mariano Mangia 25 Giugno 2020 21:00
financialounge -  Amundi inflazione investimenti Scenari

L’attenzione degli investitori è essenzialmente focalizzata sugli effetti della pandemia su economie, occupazione, bilanci pubblici e livello del debito, mentre l’inflazione viene spesso trascurata. Un errore rischioso per gli strategist di Amundi Asset Management: ora più che mai, si legge in un loro recente rapporto, è fondamentale mantenere alta l’attenzione su questa metrica, dal momento che potremmo essere all'inizio di un completo cambiamento di regime. Nel breve termine, spiegano, la pandemia comporta una volatilità dei dati sull'inflazione perché i fattori che ne determinano l’andamento si muovono in direzioni opposte.

MAGGIORE VOLATILITÀ NEL BREVE


Dal lato dell’offerta, il blocco dell’operatività potrebbe spingere temporaneamente al rialzo i prezzi dei prodotti dalla domanda inelastica, in particolare nel settore alimentare, mentre dal lato della domanda bassa fiducia e calo del reddito delle famiglie avranno un impatto negativo sui prezzi, maggiore rispetto agli effetti dello shock dell'offerta, potrebbe essere il caso, ad esempio, di beni durevoli come le auto e delle attività ricreative. Per gli investitori sarà estremamente importante dissociare gli effetti tecnici da quelli più organici, e le conseguenze una tantum dalle tendenze a lungo termine. Per il 2020 la previsione degli esperti di Amundi è che l'indice dei prezzi al consumo complessivo calerà all’1% negli Stati Uniti e allo 0,6% per l'area euro, prima di riprendersi nel 2021.

GLI STIMOLI FISCALI E MONETARI POTREBBERO SPINGERE IN ALTO I PREZZI


Spinte divergenti sui prezzi al consumo si possono individuare anche nel lungo periodo: il danno economico di lunga durata causato dall'attuale crisi potrebbe rafforzare alcuni fattori disinflazionistici, mentre un periodo prolungato di stimoli fiscali e monetari combinati potrebbe rivelarsi più inflazionistico dei pacchetti di risposta alla crisi precedenti, soprattutto se orientati a sostenere il reddito delle famiglie; l'inflazione potrebbe anche essere sostenuta da un'altra potenziale conseguenza della crisi del virus, la ri-localizzazione delle attività di produzione nei mercati sviluppati. Nel complesso, Amundi ritiene che l'inflazione dovrebbe essere leggermente più alta in questo decennio rispetto agli anni 2010.

COME INVESTIRE IN UNO SCENARIO INFLAZIONISTICO PIÙ INCERTO


Per tre decenni gli investitori hanno beneficiato del calo di inflazione e tassi, ma per gli esperti di Amundi è uno scenario positivo che sta per finire: valutare le aspettative di inflazione, nel breve e nel lungo termine, diventa pertanto cruciale al fine di costruire un’asset allocation resiliente, in un mondo in cui i rendimenti saranno inferiori rispetto al passato. Nel breve periodo, con un’inflazione più volatile, ma contenuta, alcune classi di attività, è il caso del credito investment grade e delle obbligazioni periferiche che beneficiano dei programmi di Quantitative Easing, continueranno ad essere sostenute da azioni monetarie. In una prospettiva di più lungo periodo, gli investitori dovranno rivedere la propria asset allocation strategica per includere investimenti che potrebbero contribuire a mitigare il rischio d'inflazione (ossia asset reali, materie prime, oro, infrastrutture, obbligazioni indicizzate all'inflazione), ma anche essere pronti a rivedere tatticamente le proprie decisioni d'investimento sulla base delle prospettive d'inflazione.
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