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La sfida

Ecco come investire sul 5G

Le tensioni geopolitiche non fanno altro che accrescere l’importanza della tecnologia 5G, che rappresenterà un tema di investimento da affrontare con un know how specifico, spiega Yan Taw (YT) Boon di Neuberger Berman

di Chiara Merico 18 Giugno 2020 08:00

La tecnologia 5G è sempre più al centro delle tensioni geopolitiche e commerciali, ma questo non fa altro che accrescere la sua importanza. Secondo YT Boon, director of research Asia di Neuberger Berman, a confermare l’importanza del tema è la sua capacità di imporsi all’attenzione mediatica nonostante l’inconsueto affollamento che attualmente caratterizza i flussi di notizie.

NECESSITÀ SEMPRE PIÙ IMPELLENTE


Ad esempio, prima della crisi causata dal coronavirus si riteneva che lo smartworking, l’intrattenimento online e l’assistenza sanitaria da remoto sarebbero decollati con il lancio operativo del 5G. “Ora, però, la domanda per queste applicazioni ha subito un’impennata e il tentativo di usarle sulle lente e inadeguate connessioni 4G ha reso ancora più impellente la necessità di implementare il 5G”, osserva l’esperto.

TENSIONI RIACUTIZZATE


Allo stesso tempo, le tensioni geopolitiche e commerciali tra Cina e Stati Uniti si sono riacutizzate e le criticità sul ruolo della cinese Huawei, uno dei principali fornitori mondiali di infrastrutture per il 5G, sono ritornate sotto ai riflettori. “Il mese scorso, il Canada ha respinto la richiesta del cfo di Huawei, MengWanzhou, di sospendere l’estradizione verso gli Stati Uniti, dove la dirigente dovrà rispondere dell’accusa di frode e di violazione delle sanzioni. Nel frattempo, Washington ha raddoppiato gli sforzi per interrompere le forniture di componenti a Huawei da parte dei produttori globali, imponendo alle società non statunitensi l’obbligo di ottenere una licenza prima di utilizzare tecnologie o software americani nei componenti fabbricati per il colosso cinese”.

SI MOLTIPLICANO I DUBBI SULLA SICUREZZA


Da parte sua, Huawei si sta preparando da tempo a questo clima: il colosso cinese ha “praticamente smesso di fare affidamento sui chip di Qualcomm, progettando i propri presso la controllata HiSilicon e facendoli produrre a qualche società asiatica del settore, come la taiwanese Semiconductor Manufacturing Co”. E si moltiplicano i timori sulla capacità produttiva della Cina nel ramo dei chip e, naturalmente, le criticità geopolitiche e di sicurezza derivanti da un eccessivo affidamento su Huawei per l’infrastruttura 5G.

MAGGIORE FRAMMENTAZIONE


In particolare, la Gran Bretagna ha annunciato un nuovo esame degli aspetti della sicurezza per quanto riguarda il ruolo di Huawei nel 5G, lanciando l’idea di un’“alleanza democratica per il 5G” per favorire la diversificazione e una minore dipendenza dalla tecnologia cinese. Tutto ciò, osserva Boon, “potrebbe determinare un allontanamento dalla semplice filiera produttiva del 5G, in cui Huawei occupava una posizione dominante a livello mondiale nel segmento delle infrastrutture e Qualcomm in quello dei chip, creando una maggiore biforcazione o frammentazione”.

CORTINA DI FERRO DIGITALE


Questa biforcazione, sottolinea l’esperto di NeubergerBerman, rappresenta solo “un allineamento del 5G alla cortina di ferro che divide in due il resto dell’universo digitale, con Google, Facebook, WhatsApp e Amazon, da un lato, e Baidu, WeChat e Alibaba dall’altro”. Una biforcazione che però non rende Internet, i social o l’e-commerce meno indispensabili per l’economia moderna e che difficilmente disturberà l’adozione del 5G.

SERVE UNA PROFONDA CONOSCENZA DEL SETTORE


Sicuramente, però, questa tendenza “rende il tema degli investimenti nel 5G più complesso, più diversificato e più dinamico. E secondo la nostra view, ancor più difficile da affrontare con uno stile di investimento passivo. Riteniamo che la connettività 5G modificherà la nostra vita sotto molti aspetti, ma per investire nel tema e ottenere i rendimenti migliori saranno verosimilmente necessarie una gestione attiva, una profonda conoscenza e una vasta esperienza in questo settore”, conclude Boon.
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