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Amundi cauta su nuovi guadagni per le Borse

L’investitore si chiede se può contare su una prosecuzione del rally delle azioni, ma i multipli sono elevati e indicano che non c’è più molto spazio

di Virgilio Chelli 18 Giugno 2020 21:00

Il grande dilemma degli investitori a fronte del rally delle Borse partito da aprile è se aumentare l’allocazione in azioni e inseguirlo oppure no? Pur mantenendo la preferenza strategica per gli attivi rischiosi, Amundi rimane convinta che sia tatticamente più sicuro rimanere all’interno dell’universo delle obbligazioni investment grade, che è protetto dall’ombrello delle banche centrali, visto che ritiene probabile una nuova flessione dei listini azionari, perché il contesto economico è peggiorato in brevissimo tempo con un’inversione di tendenza sia per quanto riguarda i dati pubblicati, sia per la dinamica dell'economia, che impattano il sentiment sul rischio.

NEL 2021 SI DELINEERÀ UNO SCENARIO DI RIPRESA A MEDIO TERMINE


Monica Defend, Global Head of Research di Amundi, valuta le opportunità di rialzo da intercettare nel corso del 2021, l’outlook di politica fiscale, e l’incoerenza tra il calo degli utili per azione e rialzo dei rendimenti totali. Secondo l’esperta di Amundi nel 2021 si delineerà uno scenario di ripresa a medio termine che fornirà significative opportunità di rialzo, ma aggiunge che i mercati azionari lo stanno scontando già ora, anche se persistono profonde incertezze, che riguardano le politiche sanitarie di contrasto al virus, perchè sul vaccino, c’è ancora tanta strada da fare.

BANCHE CENTRALI COSTRETTE A IMPARARE LA LEZIONE DEL 2008


Inoltre, prosegue Monica Defend, a medio termine deve essere testato e mantenuto l’arsenale completo dei provvedimenti fiscali: la velocità dell’implementazione è discontinua, la qualità della spesa deve essere ancora valutata in termini di composizione e di obiettivi, e non è ancora stata stimata del tutto la capacità dei pacchetti fiscali di riprendersi dai danni. Intanto le banche centrali, costrette a imparare la lezione della crisi finanziaria del 2008, questa volta hanno reagito in modo tempestivo, soprattutto negli Usa. Questo è stato il fattore più convincente che ha favorito il rialzo dei mercati e l'espansione dei multipli.

PERICOLOSA INCOERENZA TRA CALO DEGLI UTILI E RIALZO DELLE VALUTAZIONI


Ma proprio qui, secondo l’esperta di Amundi, emerge la pericolosa incoerenza tra la diminuzione degli utili per azione e il rialzo dei rendimenti totali, mentre i rendimenti obbligazionari e i prezzi del petrolio rimangono molto bassi, e le aree cicliche finora non hanno tratto grande vantaggio dai rimbalzi. Le revisioni degli utili stanno andando verso i minimi storici e spingendo il rapporto prezzo/utili di nuovo verso i massimi. A differenza del 2009, le valutazioni dei P/E hanno già raggiunto il picco, e non si vedono ulteriori opportunità di rialzo.

RESTA LA PREFERENZA STRATEGICA PER GLI ATTIVI A RISCHIO


L’unica eccezione è la Borsa di Tokyo, che mostra valutazioni più ragionevoli. A livello globale, i lockdown e le politiche fiscali e monetarie senza precedenti messe in atto aiutano a mantenere una preferenza “strategica” per gli attivi rischiosi, ma viste le valutazioni elevate, secondo Amundi i guadagni saranno limitati. In conclusione, secondo Monica Defend le politiche monetarie non convenzionali hanno ancora una volta ridato fiato ai prezzi degli asset, ma il confronto con il 2009 dice che gli attuali utili per azione sono molto bassi e i livelli P/E sono così estremi che difficilmente assisteremo a un mercato rialzista trainato dall’espansione dei multipli.
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