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“Perché la crisi favorisce le obbligazioni”

Per Neuberger Berman il mercato del credito è oggi più attraente dell’azionario, una convinzione basata sui livelli di valutazione, ma anche sul comportamento dei bond nelle precedenti crisi

di Mariano Mangia 16 Giugno 2020 19:00
financialounge -  coronavirus Neuberger Berman obbligazioni

Oggi un gran numero di investitori si chiede quale asset class offra le migliori prospettive nella prossima fase del ciclo, quando l’economia comincerà a riprendersi dopo l’impatto del Covid-19. In Neuberger Berman pensano che il credito, in particolare l’investimento in titoli societari investment grade e high yield gestito attivamente, presenti oggi opportunità maggiori rispetto alle azioni.

LE AZIONI SONO CARE


La forza e la rapidità della ripresa dei mercati azionari sono state considerevoli, dai minimi di marzo l’indice S&P500 ha recuperato oltre il 30%, ma prezzi in rialzo e utili aziendali in calo hanno spinto il rapporto prezzo /utili attesi sul livello più elevato degli ultimi 20 anni. Anche i mercati del credito hanno beneficiato di questa ripresa del sentiment, ma le loro valutazioni non hanno raggiunto livelli così estremi: a fine maggio, lo spread del segmento Corporate Usa High Yield si collocava a circa 630 punti base, appena 80 punti base sopra la media degli ultimi 20 anni; per il comparto Investment Grade era di 175 punti base contro una media storica di 158.

NELLE FASI DI RECESSIONE CORPORATE BOND VINCENTI


Se storicamente l’azionario Usa ha guadagnato più del comparto del credito, nelle fasi di recessione e nelle prime fasi di recupero da una crisi è avvenuto il contrario: è accaduto dopo lo scoppio della bolla delle dot-com e si è verificato dopo la crisi finanziaria globale del 2008. Il motivo è intuitivo: in una recessione i mercati azionari iniziano velocemente a scontare utili più bassi, le società tagliano o sospendono dividendi e riacquisti di azioni, mentre gli obbligazionisti continuano a incassare le cedole dalle società che hanno evitato l'insolvenza. Le imprese generalmente riducono gli investimenti e la leva finanziaria, il che riduce la loro capacità di aumentare gli utili, ma rende i bilanci meno rischiosi e lascia più liquidità per pagare gli obbligazionisti.

PIÙ CONSERVATORI PIÙ A LUNGO


Anche in questa fase il credito dovrebbe far meglio dell’azionario, ma gli esperti di Neuberger Berman ritengono che questo periodo di sovraperformance potrebbe essere particolarmente prolungato. La perdita del fatturato e l’incertezza sulla domanda futura dovrebbe rendere un gran numero di aziende e interi settori maggiormente conservatori e per un periodo più lungo. Le banche centrali probabilmente manterranno i tassi di interesse a zero, se non negativi, mentre potrebbero emergere spinte disinflazionistiche per mantenere bassi i rendimenti dei titoli sovrani e anche questo contribuirebbe a sostenere i mercati del reddito fisso, una volta superato il punto peggiore della crisi e il picco di default. Infine, mentre le banche centrali stanno acquistando direttamente obbligazioni societarie o prendono come garanzia obbligazioni con rating inferiore, l'ampio sostegno pubblico che il settore corporate sta ricevendo renderà per qualche tempo molto difficile, e in alcuni casi addirittura impossibile, distribuire denaro agli azionisti.

L’IMPORTANZA DI UNA RICERCA FONDAMENTALE DISCIPLINATA


Gli investitori che desiderano riallocare il rischio nel mercato attuale dovrebbero quindi considerare il credito investment grade e high yield come l’asset class favorita. Più complesso indicare il segmento di mercato con le migliori prospettive. In Neuberger Berman ritengono che l’investment grade di qualità superiore dovrebbe andare meglio in uno scenario di ripresa a forma di "L", in cui si verificano nuove ondate di infezioni prima di sviluppare terapie o un vaccino; uno scenario a forma di “U” o "V", invece, è più probabile che favorisca il segmento high yield. In questo difficile contesto il suggerimento è di adottare una strategia di allocazione multisettoriale in grado di muoversi agilmente tra i due segmenti; la selezione bottom-up degli emittenti, pur rimanendo sempre una competenza fondamentale nell'investimento nel credito, diventa oggi assolutamente fondamentale.
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