Contatti

Attese & Mercati – Settimana dal 27 aprile 2020

Il rimbalzo del petrolio forse sta segnalando la ripartenza. Intanto arrivano anche in Europa le trimestrali, con attese di un calo degli utili più marcato rispetto a Wall Street. Il BTP italiano si salva dal downgrade, ma lo spread resterà il termometro della fiducia degli investitori

di Virgilio Chelli 27 Aprile 2020 09:30
financialounge -

PETROLIO DELLE MERAVIGLIE, I FUTURES PUNTANO AL RIALZO DOPO RALLY SPETTACOLARE


Forse non è solo Wall Street che sta telegrafando in anticipo un’economia che riparte. Il petrolio ha messo a segno una settimana spettacolare, con il WTI finito sotto zero all’inizio (più su terminali dei trader e titoli di giornali che nella realtà) per chiudere sopra $17 con i futures scadenza a giugno, mentre quelli sui prossimi mesi puntano nettamente al rialzo fino a riagguantare e superare $30 a inizio 2021. Anche il benchmark europeo, il Brent del Mare del Nord, viaggia nella stessa direzione, e dopo aver sfiorato $15 a inizio settimana è risalito fino a superare $25. Anche per il Brent i futures indicano una seconda metà dell’anno in accelerazione, con il contratto a ottobre che supera già quota $30, mentre le scadenze di qui a 12 mesi quotano il barile oltre $35. Se l’economia riparte bene, la tempesta perfetta che ha portato i prezzi sotto zero, fatta di crollo dei consumi, eccesso di produzione e scorte alle stelle, potrebbe trasformarsi nei prossimi mesi nel suo esatto contrario, con consumi che ripartono, la produzione che fatica a stargli dietro e le scorte a secco.


ARRIVANO LE TRIMESTRALI EUROPEE, ATTESI CALI DEGLI UTILI PIÙ MARCATI RISPETTO A WALL STREET


Trimestrali al tempo del virus, questa settimana si comincia in Europa mentre in America la stagione è iniziata da tre settimane. Nei prossimi giorni escono i risultati di Credit Suisse, STMicroelectronics, Sanofi e Volvo. Per le società europee le attese puntano a un calo degli utili del 22% nel primo trimestre seguito da un -34% nel secondo, entrambi già prezzati da un indice STOXX sotto del 25% da inizio anno. Da oltre Atlantico sono in arrivo i pesi massimi dei FAANG più Microsoft, oltre alle compagnie aeree Delta e Southwest, Coca-Cola, Intel, Lockheed Martin, Verizon. Finora sono 47 le società quotate sullo S&P 500 ad aver pubblicato le trimestrali, con oltre il 68% che ha battuto le stime degli analisti, sopra la media storica del 65% ma sotto quella del 74% del trimestre precedente. Le attese sull’intero listino sono meno negative che in Europa e puntano a un calo degli utili del 13% anno su anno, che escludendo l’energia diventa un -11,4%. Con la volatilità che ha colpito il mercato da fine febbraio non ha molto senso provare a stimare i P/E, va a dire il rapporto tra prezzi di Borsa e utili, ma le previsioni delle grandi case puntano tutte a un forte rimbalzo nel 2021 dopo una caduta tra il 15-30% quest’anno.


I BTP SI SALVANO DAL DOWNGRADE MA LO SPREAD RESTERÀ IL TERMOMETRO NEI PROSSIMI MESI


Per ora il merito di credito italiano non è in discussione. L’agenzia Standard & Poor’s ha confermato la tripla B e l’outlook negativo e non ci si aspetta che le altre due, Fitch e Moody’s, abbiano in programma un downgrade imminente, anche perché la seconda ha già tagliato il giudizio a Baa3, solo un gradino sopra il livello junk. Intanto la Bce ha fatto sapere che accetterà come collaterale dalle banche anche bond non investment grade, stendendo una ulteriore rete di protezione per i BTP italiani in caso di downgrade. È una finestra temporale limitata, che resterà spalancata fino a che durerà l’emergenza virus e soprattutto l’uscita dal tunnel del blocco economico e sociale auto-inflitto in Italia più pesantemente che in altri paesi. Prima o poi, probabilmente nel 2021, la finestra comincerà a venire gradualmente accostata, il che segnerà il ritorno a una normalità fatta anche di un debito molto più pesante in rapporto al PIL per il duplice effetto della crescita del primo causa virus e della contrazione del secondo per la stessa ragione. Intanto il piano di ricostruzione concordato dal Consiglio europeo resta un oggetto abbastanza misterioso avvolto nella nebbia. Nelle prossime settimane e mesi sarà cruciale la percezione dei mercati sulla capacità italiana di uscire dalla crisi con un’economia meno disastrata di come ci è entrata. Il termometro di questa percezione sarà lo spread, che sintetizza la fiducia degli investitori e influenza l’andamento della Borsa di Milano, soprattutto i bancari.
Share:
Read more:
Trending