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Idee di investimento - Azioni - 23 dicembre 2019

Le elezioni Usa rappresentano uno dei principali rischi del 2020 ma è importante restare investiti cercando di preservare i rendimenti del 2019 padroneggiando la volatilità che tenderà a salire

23 Dicembre 2019 09:41

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ELEZIONI USA, PERCHÉ È IMPORTANTE RESTARE INVESTITI


Martyn Hole, Investment Director di Capital Group, reputa che non sia importante conoscere chi vincerà le elezioni USA ricordando come la storia dimostri che le presidenziali americane non hanno mai avuto un impatto a lungo termine sui rendimenti degli investimenti. Ma, avverte l’esperto di Capital Group, “l’importante è rimanere investiti”. Dal 1932 a oggi l’azionario americano è cresciuto sia quando a vincere sono stati i Repubblicani che quando la Casa Bianca è andata ai Democratici, e gli investitori che sono rimasti investiti per almeno un anno dopo il voto sono stati premiati per la loro pazienza, anche se hanno dovuto sopportare l’intensificarsi della volatilità durante le primarie. La possibile turbolenza legata alle elezioni può anche essere una fonte opportunità. Hole nell’articolo Mercati ed elezioni Usa: chiunque vinca, niente paura e restare investiti fa l’esempio delle azioni farmaceutiche e sanitarie che hanno subito l’impatto della politica con l’effetto di rendere le valutazioni di alcuni titoli particolarmente interessanti per quegli investitori che non credono possa essere imminente una statalizzazione della sanità americana.

I CONSUMI POSSONO SOSTENERE IL RALLY AZIONARIO


Intanto i mercati finanziari globali hanno iniziato a prezzare l’attuale contesto positivo, e se la recente stabilizzazione degli indicatori basati sui sondaggi, come quello tra dei manager degli acquisti (Pmi), sarà seguita da un costante miglioramento del sentiment, si potrebbe arrivare a un’inversione di tendenza anche nella crescita dell’economia reale. È un’eventualità che Michael Blümke, senior portfolio manager di Ethenea, considera probabile, e stima che in questo caso, il divario tra i dati di crescita fondamentali e la valutazione delle attività a rischio come le azioni scomparirebbe automaticamente. Per questo l’esperto vede un ulteriore potenziale rialzista sui mercati azionari.
Qualsiasi accordo tra Usa e Cina impedirà un’ulteriore escalation commerciale per il prossimo futuro, e questo fornirà alle imprese globali maggior sicurezza nella pianificazione degli investimenti, nella strutturazione della catena del valore e, ultimo ma non meno importante, nei flussi commerciali. Una maggior sicurezza che secondo Blümke potrebbe spezzare la spirale dei bassi investimenti, della bassa crescita rallentata, dei profitti in calo e, in definitiva, dei licenziamenti. L’esperto di Ethenea nell’articolo “Mercati, il toro continuerà a correre anche nel 2020” sottolinea l’importanza di quest’ultimo elemento importante, per il suo impatto sui consumi. Supportato da una politica monetaria fatta di “tassi più bassi, più a lungo” il contesto è favorevole a uno sviluppo positivo che potrebbe alla fine sfociare anche in una possibile lenta normalizzazione della stessa politica monetaria, senza per questo innescare una crisi dei mercati dei capitali.


OPPORTUNITÀ SUL VALUE


Ma Pascal Blanqué, Group Chief investment officer di AMUNDI avverte: i mercati hanno già scontato gran parte delle notizie positive, e ci vorrebbe qualche altro nuovo evento per rafforzare ulteriormente il sentiment rialzista. Nel breve termine gli investitori dovrebbero sfruttare questo nuovo miglioramento del sentiment, soprattutto in Europa e nei Paesi Emergenti, ma anche “prepararsi a una fase più insidiosa” in cui le condizioni dell’economia globale saranno sottoposte a un check-up da parte dei mercati. Nell’azionario, la stabilizzazione dei tassi potrebbe incidere sui prezzi, con il venir meno del supporto dei bassi rendimenti. E se la crescita degli utili dovesse rimanere più o meno piatta, l’esperto di Amundi non si aspetta un aumento sensibile delle quotazioni, mentre una rotazione dei temi potrebbe invece riservare interessanti opportunità. Finora hanno dominato i titoli growth, con un rapporto rispetto ai titoli value che ha raggiunto livelli eccessivi. La stabilizzazione dei tassi potrebbe indurre – come sottolinea Blanqué nell’articolo L’obiettivo del 2020? Preservare le performance del 2019 una rotazione a favore del value, con eventuali effetti positivi su settori trascurati, tra i quali le banche dell’Unione Euopea e l’automotive. L’Europa guadagnerebbe da questa rotazione perché è prevalentemente un mercato value.

ASSUMERE RISCHI CALCOLATI, EVITARE ESPOSIZIONI INDESIDERATE


Resta il fatto che gli investitori dovranno tenere sotto controllo i rischi. A questo proposito, gli esperti di AllianceBernstein consigliano di concentrarsi sul profilo di business di un’azienda. Infatti se l’andamento dei mercati azionari è influenzato da una pluralità di fattori, a livello di singole aziende la fonte della volatilità deriva essenzialmente dalla fiducia degli investitori nei flussi di cassa (cash flow). Qualsiasi fattore che generi incertezza sui cash flow di un’azienda può quindi diventare una fonte di volatilità e il conto economico di un’impresa può offrire importanti indizi sulla sua resilienza o sulle vulnerabilità sottostanti. In parallelo conta anche l’andamento del fatturato, il modello di business e la struttura dei costi. Con una migliore comprensione della relazione tra rischi aziendali specifici e volatilità di un titolo, un gestore attivo può valutare più efficacemente i rischi da assumere per ottenere i rendimenti desiderati e ridurre la variabilità che può pregiudicare la fiducia in un’allocazione. Come spiegato nell’articolo Padroneggiare la volatilità azionaria è possibile: ecco come c’è un fondo a cinque stelle di AllianceBernstein, AB Low Volatility Equity Portfolio, che adotta questo proprio approccio: investe in un portafoglio di azioni globali che presentano un valido potenziale di rendimento a lungo termine, ma cerca al tempo stesso di limitare la volatilità e di rafforzare la protezione nelle fasi di ribasso.

REGNO UNITO: FOCUS SU EDILIZIA, FINANZIARI, IMMOBILIARE E ASSISTENZA SANITARIA


Infine, merita di essere citata la previsione che gli esperti del BlackRock Investment Institute (BII) hanno espresso dopo la larga maggioranza ottenuta dal Primo Ministro Boris Johnson nelle elezioni del Regno Unito. A trarre il maggior vantaggio dovrebbero essere la sterlina e i titoli delle aziende britanniche focalizzate sul mercato interno. Ad essere maggiormente avvantaggiati dovrebbero essere soprattutto i beni del Regno Unito rispetto ai servizi. “Le attività finanziarie del Regno Unito dovrebbero ricevere una spinta, dal momento che sono diventati negli ultimi anni un diffuso sottopeso nei portafogli degli investitori globali. È probabile che i flussi azionari e obbligazionari verso il Regno Unito aumentino ora che alcune delle incertezze sulla Brexit sono state rimosse” specifica nell’articolo BlackRock: non solo sterlina, ecco i titoli inglesi favoriti dalla vittoria di Johnson il BII che accredita i settori orientati al mercato domestico – come l’edilizia, i beni voluttuari, i finanziari, l’immobiliare e l’assistenza sanitaria – di performance di Borsa superiori a quelli delle controparti settoriali internazionali.