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Idee di investimento – Azioni – 20 agosto 2018

Difficile stimare il potenziale di recupero dell’azionario euro e di quello della Cina. Meglio puntare su settori ben impostati (healthcare) o sui megatrend (sicurezza) tramite fondi specializzati.

20 Agosto 2018 11:03

I mercati hanno punito eccessivamente l’azionario area euro (e, più in particolare, il settore bancario) e l’azionario Cina ma secondo Edoardo Ugolini, Portfolio Manager di Zest Asset Management e gestore del fondo[tooltip-fondi codice_isin="LU0397464685"]Zest Absolute Return Var 4[/tooltip-fondi], stimare il potenziale di recupero è difficile nell’attuale contesto. L’esperto, nell’articolo “Investimenti: portafogli flessibili con azioni bancarie europee, dollari e CTZ e BOT”, approfondisce in particolare il settore bancario. L’indice delle banche europee della zona euro nell’ultimo anno ha perso il 15% mentre quello USA ha fatto +7% nello stesso periodo: cosa dovrebbe fare l’Europa per rimetter in moto il settore che resta il cuore dell’economia? “L’Europa dovrebbe rilanciare i consumi interni, mettere una minimum tax europea (ad esempio con un’aliquota al 15%) sulle aziende, chiudere i vantaggi fiscali per le aziende in Olanda e Irlanda e agevolare il processo che riporti gli stati alla funzione di motore dell’economia con investimenti produttivi e ridistribuzione della ricchezza” risponde Edoardo Ugolini.

L’HEALTHCARE È IL SETTORE PIÙ IN SALUTE A WALL STREET


Intanto, è praticamente conclusa la stagione degli utili del secondo trimestre negli Stati Uniti. E nell’articolo “Healthcare, il settore azionario dove le previsioni degli analisti sono più azzeccate” si traccia un primo bilancio. Per esempio la fotografia scattata lo scorso 3 agosto sugli 11 settori dell’S&P500 relativa alle percentuali di aziende che hanno superato le stime di profitti e vendite illustra che il 100% del settore dei servizi di telecomunicazioni si riferisce a sole tre compagnie mentre il 97% del settore healthcare fa riferimento a 63 società. In pratica 61 compagnie sanitarie su 63 hanno presentato conti superiori alle previsioni degli analisti. Tra gli altri settori che possono vantare percentuali altrettanto consistenti con un numero ampio di aziende che hanno già presentato i risultati trimestrali, ci sono poi la tecnologia (93%, cioè 66 società su 71) e gli industriali (83%, ovvero 58 imprese su 70). Tuttavia, come ben sanno gli investitori più abili, questo è un buon punto di partenza, ma occorre scavare più a fondo per capire quanto sta bene un’azienda, piuttosto che limitarsi a una pure impressionante crescita dell’utile per azione (eps). Una società può mostrare guadagni molto più alti, soprattutto con il vantaggio fiscale. Ma qualsiasi azienda può avere rettifiche contabili significative in ogni trimestre, tali da distorcere i risultati di bilancio. Se si cercano le aziende healthcare americane che hanno sorpreso gli analisti con guadagni per azione in uscita rispetto alle stime di consenso di almeno il 5% per i trimestri più recenti riportati fino al 3 agosto l’elenco comprende Vertex Pharmaceuticals, Incyte Corp., Gilead Sciences, Alexion Pharmaceuticals, Nektar Therapeutics, VAR Medical Systems, Amgen, Illumina,Eli Lilly and Co., Allergan. Ma attenzione. L’analisi dei dati trimestrali può permettere agli investitori di selezionare le aziende che in uno specifico settore appaiono come le più in salute. Ma per un investimento di successo occorre effettuare ricerche più approfondite, farsi una precisa opinione su ogni singola azienda (qualità dei prodotti, dei servizi e del management, competitività, capacità di generare flussi di cassa, business model, etc.) e stimare quanto sia probabile che la società sulla quale si intenda investire possa avere successo nella sua strategia aziendale nel prossimo decennio. Competenze che, tuttavia, non tutti gli investitori possono vantare e che, in ogni caso, espongono al rischio di eccessiva concentrazione del portafoglio azionario. Ecco perché, nella maggioranza dei casi, la soluzione più adeguata è quella di selezionare un buon fondo azionario settoriale specializzato.

ALLA RICERCA DELLA SICUREZZA


In quest’ottica, si può investire in un fondo specializzato anche per intercettare i megatrend globali che stanno plasmando – e plasmeranno – il mondo: una strategia intelligente quando si parla di investimenti di lungo periodo. Come spiegato nell’articolo “Sicurezza, da bisogno primario a investimento tematico sul lungo termine”, Pictet AM ha individuato 14 megatrend globali, riuscendo poi a passare dalle idee agli investimenti con la creazione di altrettanti comparti specifici. Tra questi, un posto di primo piano è occupato dalla sicurezza. Ma cosa intendiamo quando parliamo di sicurezza? In un mondo sempre più connesso il problema della sicurezza pone sempre nuove sfide e l’innovazione tecnologica ha portato alla luce nuove minacce. Ma le aziende che sono in grado di rispondere a queste esigenze – protezione contro i cyber attacchi, sorveglianza di infrastrutture, sicurezza alimentare – rappresentano interessanti opportunità di investimento a lungo termine. Come per altri megatrend globali, la crescita demografica e l’urbanizzazione rappresentano due fattori fondamentali. Città più grandi e densamente popolate comportano nuovi rischi da affrontare e nuove tutele. Così come la crescente attenzione per la salute e lo stile di vita porta ad un aumento dei controlli, per esempio, sugli alimenti. Il comparto [tooltip-fondi codice_isin="LU0270905242"]Pictet-Security[/tooltip-fondi] ha un portafoglio azionario globale che cerca di accrescere il capitale investendo in società attive nelle tre aree principali legate alla sicurezza fisica, ai servizi di sicurezza e alla sicurezza informatica. È costituito dalle 50–75 società più promettenti fra le 250 circa dell’universo di investimento iniziale. Si basa su un criterio di responsabilità sociale, che prevede l’esclusione delle aziende coinvolte nell’industria degli armamenti, negli appalti militari e nella produzione di energia nucleare.
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