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Idee di investimento – Azioni – 12 marzo 2018

Cruciali saranno la diversificazione e le coperture anti volatilità ma un contributo può arrivare da nicchie specifiche quali pmi italiane, Cina, Giappone e biotech.

12 Marzo 2018 09:40
financialounge -  azioni idee di investimento mercati azionari

“Siamo fermamente convinti che per ottenere una solida performance nel 2018 sia necessario combinare opportunamente strategie tradizionali con strategie che puntano a generare un alfa (extra rendimento) strutturale e che si prefiggono di identificare fonti di extra-rendimento consolidate nel tempo, dette anche alternative risk premia, ovvero strategie value (orientate al valore), carry (che beneficiano di flussi cedolari generosi) e di momentum (legate ai maggiori flussi di acquisto sul mercato)” specificano nell’articolo “Investimenti: nel 2018 serve un approccio più audace, ma senza salti nel buio” i professionisti di PIMCO. Non solo. Il portafoglio deve essere costruito in modo adeguatamente diversificato e attento ai rischi di ribasso. È vero che lo scenario di riferimento di PIMCO prevede che l’attuale fase di crescita globale prosegua, ma le valutazioni dei mercati (molto tirate) e un rallentamento inatteso potrebbero avere ripercussioni pesanti.

UN MIX DI RENDIMENTO E DIVERSIFICAZIONE


D’altra parte il nuovo contesto che ha visto un cambio di regime della volatilità espone le azioni al rischio di correzioni ripetute.
“Nelle nostre strategie-tipo, un mix di azioni e di obbligazioni ha l’obiettivo di offrire rendimento e diversificazione. La situazione attuale è molto meno favorevole per mercati obbligazionari, soprattutto per quanto riguarda i titoli di stato a lunga scadenza” tiene a specificare nell’articolo “Azioni, alla ricerca dei mercati dove gli utili cresceranno di più” Larry Hatheway, capo economista di GAM che, inoltre, reputa non particolarmente attraenti le obbligazioni societarie mentre, nell’ambito delle azioni, le scelte devono essere per il manager più selettive privilegiando “quei titoli in grado di superare le attese di utili”.

COPERTURE DI PORTAFOGLIO ANTI VOLATILITA’


Intanto, dopo le elezioni politiche, l’Italia dovrà ridefinire il proprio ruolo all’interno del sistema europeo. “Nel breve termine è possibile che la volatilità sui mercati tenda ad essere sostenuta, almeno fintanto che il nuovo governo sarà formato e comunicherà il proprio programma economico e fiscale. Ma, al contempo, riteniamo che sia la ripresa economica (che in Europa e nel mondo mostra maggiore resilienza rispetto al passato) e sia i bilanci societari (che appaiono ora più robusti dopo anni di profonde ristrutturazioni) possano fornire un supporto importante” fanno sapere, nell’articolo “Elezioni politiche, il risultato può non incidere sui fattori a sostegno delle azioni”, gli esperti di AMUNDI che, sul mercato delle azioni Italia, prevedono un incremento della volatilità non soltanto tra i finanziari, ma su tutti i titoli dell’indice FTSE MIB che ha superato di quasi il 6% il rendimento dell’EuroStoxx 600”. I professionisti di AMUNDI, pur mantenendo una leggera inclinazione verso gli asset rischiosi (le azioni in particolare), ritengono tuttavia cruciale l’implementazione di coperture in portafoglio al fine di mitigare gli effetti di un possibile aumento della volatilità.

LE PMI ITALIANE RESTANO INTERESSANTI


In ogni caso, per Diego Franzin, Head of Equities di AMUNDI, un punto fermo restano i Piani Individuali di Risparmio (PIR) che hanno registrato un enorme successo sia in termini di flussi netti (nel 2017 sono stati superiori ai 10 miliardi di euro) che di ricadute sull’economia reale e sul mercato finanziario. “Se i mercati azionari dovessero rallentare, i nuovi flussi trimestrali potrebbero essere inferiori alla attese ma senza consistenti rimborsi sui 10 miliardi raccolti lo scorso anno perché gli investitori perderebbero il vantaggio fiscale. Non ci aspettiamo neanche un cambiamento radicale del decreto sui PIR, pertanto le aziende continueranno a quotarsi, anche se, forse, in modo graduale” puntualizza,  nell’articolo “PMI italiane, il momentum positivo proseguirà anche dopo l’esito elettorale”, Diego Franzin che, più in generale, sul futuro del mercato delle PMI italiane conferma un approccio costruttivo nel medio termine.

UN 2018 FAVOREVOLE PER UTILI E BORSE CINESI


Spostiamoci in Asia, dove le prospettive dei due colossi, Cina e Giappone, sembrano piuttosto favorevoli. La Cina, in particolare, dovrebbe crescere quest’anno del 6,7%, contribuendo a stabilizzare i mercati emergenti che continuano a mostrare solidi fondamentali e valutazioni attraenti.  “Se la politica monetaria non si fa troppo restrittiva, e quindi causa di un rallentamento eccessivo, possiamo ancora immaginare un 2018 favorevole in termini di performance aziendali (utili) e finanziarie (listini)” sostiene, nell’articolo “Nell’anno del cane la Cina non teme il cigno nero della guerra commerciale”, Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR.

GIAPPONE, LA CONTINUITA’ NEL SEGNO DI ABE E KURODA


Dovrebbero continuare a favorire l’azionario del Giappone, invece, sia le politiche monetarie accomodanti e sia una crescita economica superiore al potenziale. Un paese dove l’incremento dei profitti non sembra frenato neppure dal rafforzamento dello yen. “Dal momento che le società votate all’export risultano penalizzate da una divisa più forte, di norma un rafforzamento dello yen dovrebbe costituire un elemento negativo per i titoli dell’azionario del Giappone” spiega, nell’articolo “Giappone, lo yen forte non ha fermato la crescita degli utili aziendali”,  Nadège Dufossé, CFA, Head of Asset Allocation di Candriam Investors Group, che poi, però, aggiunge: “Tuttavia, l’attuale espansione economica in allargamento coinvolge le imprese nazionali che contribuiscono in modo più significativo all’incremento complessivo del profitto. Osservando il solido slancio degli utili aziendali dall’inizio del 2017, il rafforzamento dello yen non sembra aver avuto effetti significativi: non dovrebbe quindi sorprendere che la correlazione Nikkei-Yen si sia interrotta negli ultimi mesi”.

LE NUOVE FRONTIERE DEL BIOTECH


Infine, vale la pena leggere l’articolo “Invecchiamento, vivere fino a 200 anni non sarà impossibile” che fa il punto della situazione sui continui progressi scientifici che permettono di contrastare l’invecchiamento: oggi gli ultracentenari in Europa sono circa 90.000, rispetto ai meno di 60.000 del 2006. “Abbiamo una comprensione sempre maggiore dei fattori che contribuiscono all’invecchiamento – dichiara Marie-Laure Schaufelberger, Product Specialist del fondo Pictet-Biotech  di Pictet Asset Management – Le compagnie biotech, grazie ai costi ridotti delle analisi sul DNA, hanno l’opportunità di sviluppare farmaci unici: prodotti su misura, in base alla struttura genetica unica di ciascun essere umano. Questo spalanca anche la porta ad un approccio più sofisticato al trattamento delle malattie, comprese quelle attualmente letali”. Non solo. Il potenziamento della ricerca (anche tramite innovative applicazioni all’avanguardia) si sta rivelando efficace per allontanare nel tempo gli effetti dell’invecchiamento.
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