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News & Views – 04 dicembre 2017

Insight dalla redazione di FinanciaLounge su quello che si muove nelle economie e nei mercati.

4 Dicembre 2017 09:55
financialounge -  donald Trump ETF ETP News & Views riforma fiscale settore automobilistico USA

L’arte di fare gli accordi
Già prima di sabato le previsioni convergevano su un finale d’anno decisamente positivo per mercati ed economie, pronte a entrare con un ruggito nel 2018. Dopo il passaggio al Senato della riforma fiscale di Trump, alla quale ora manca solo il passaggio non facilissimo per armonizzare il testo con quello molto diverso passato alla Camera, queste previsioni bullish non possono che essere rafforzate. Anche perché i dati che arrivano dall’economia reale americana continuano a battere le attese: solo la scorsa settimana abbiamo avuto numeri oltre il consensus per l’immobiliare, le vendite di auto, il PIL, l’indice ISM e la fiducia dei consumatori. Questa settimana tengono banco i dati sull’occupazione, prima il report ADP sulle nuove assunzioni nel settore private e venerdì il Job Report ufficiale di novembre. Ovviamente l’attenzione sarà concentrata sul compromesso da trovare tra le due versioni finora passate della riforma fiscale, quella del Senato e quella della Camera. L’accordo riuscito al Senato costituisce comunque un ottimo viatico. Il problema era mettere a tacere i falchi repubblicani che temono un deficit alle stelle. La risposta è stata un meccanismo secondo cui se a un certo punto tasse più basse non producono gettito fiscale più alto causa la crescita più forte, allora si considera se ri-aumentarle. Sembra tratto dall’Arte di fare gli accordi, testo di successo firmato da un certo Donald Trump.

2018: processo agli ETP
Se i regolatori in giro per il mondo se ne infischiano sostanzialmente del Bitcoin, lo stesso non può dirsi per gli ETP, un’industria che ha ormai superato i 4.000 miliardi di dollari di asset gestiti (anche se passivamente), contro quello da poco più di 100 miliardi della moneta virtuale. Il WSJ riporta che la International Organization of Securities Commissions, un ombrello basato a Madrid sotto il quale si riuniscono i controllori dei principali mercati mondiali, ha in programma di pubblicare una nuova serie di raccomandazioni per rafforzare la sorveglianza sugli ETF con il triplice obiettivo di proteggere gli investitori, promuovere mercati trasparenti e efficienti e ridurre i rischi sistemici. Nelle prossime settimane dovrebbe uscire un paper contenente le linee guida iniziali dell’iniziativa. Lo IOSCO in particolare vuol approfondire il rischio di distorsioni di mercato dovute alla crescita esponenziale degli ETF, concentrandosi in particolare su due aspetti: prezzi e liquidità. L’americano Paul Andrews, segretario generale dello IOSCO dal 2016, vuole soprattutto approfondire come gli ETF possono rispondere a shock sui prezzi o sulla liquidità che potrebbero essere causati dal processo di normalizzazione monetaria intrapreso dalle principali banche centrali, a cominciare dalla FED. Gli ETF amplificano i movimenti del sottostante, e crisi di liquidità potrebbero causare corse in massa verso l’uscita potenzialmente pericolose.

Il grande ritorno del Caravan
In America li chiamano Recreational Vehicle, per distinguerli dai SUV, rispetto ai quali sono anche più grandi, ma molto più lenti. Da noi è il vecchio caro caravan, familiare più nei film che nella vita reale, che ha avuto un suo successo negli anni '70, per gli amanti della natura e dell’avventura, ma anche delle comodità. Oggi in USA è boom per il vecchio caravan. Lo comprano i baby boomers in pensione, per godersi una seconda giovinezza nei grandi parchi naturali, ma lo comprano anche i millennial, amanti della natura e della vita frugale. E anche di soluzioni abitative a basso costo e un po’ eccentriche. Le vendite di caravan sono tornate ben oltre i livelli pre-crisi e i titoli dei due principali produttori americani, Thor Industries e Winnebago, sono entrambi ai massimi storici. Negli anni '70 l’industria fu affondata dagli shock petroliferi e dalla benzina alle stelle. Ora invece i fondamentali sono solidi: dal prezzo del carburante, ai tassi di interesse, al reddito disponibile fino alla demografia. Sempre a differenza degli anni '70, ora vanno di moda veicoli più piccoli e attrezzati tecnologicamente, al posto dei carrozzoni che non si riuscivano mai a sorpassare di allora. Le vendite viaggiano al 15% anno su anno. Particolare non secondario, nell’industria ha investito, manco a dirlo, un certo Warren Buffett, che con la sua Berkishire Athaway possiede Forest River, uno dei principali produttori con 5 miliardi di dollari di fatturato.
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