idee di investimento
Idee di investimento – Azioni – 7 agosto 2017
7 Agosto 2017 09:43

momento, la parità euro/dollaro è ritornata quasi agli stessi livelli di un anno fa e quindi non sta ancora ostacolando i confronti annuali sugli utili. Tuttavia, se la nostra previsione a 12 mesi su questo fixing (Eur/USD a 1,20) dovesse rivelarsi esatta, il tasso di cambio potrebbe iniziare a influenzare questi confronti a partire dal quarto trimestre di quest’anno” fanno sapere nell’articolo “L’euro torna a svolgere un ruolo primario nella scelta delle allocazioni azionarie” gli esperti di Amundi, secondo i quali i cambi tornano a svolgere un ruolo di primo piano per quanto riguarda la scelta delle allocazioni azionarie regionali, ma è ancora un po’ troppo presto per rivedere la propria strategia. Attualmente i professionisti di Amundi continuano a essere interessati soprattutto al valore relativo. In altre parole, vista la tenuta del mercato americano, vengono privilegiate ancora la zona Euro, il Giappone e i paesi emergenti.
Positivi su Europa e mercati emergenti sono pure gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (GSAM). “In Europa, il rischio politico sta diminuendo e dovrebbe favorire il ritorno della fiducia delle imprese e, a cascata, incrementare gli investimenti, le operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) e la crescita degli utili. Le valutazioni in miglioramento e il crescente posizionamento degli investitori suggeriscono una crescente condivisione di questo nuovo sentiment positivo sull’azionario Europa. Rimangono tuttavia comunque potenziali significativi per un ulteriore guadagno”, specificano, nell’articolo “Borse, le ragioni della preferenza ad Europa e mercati emergenti”, i professionisti di GSAM, che poi si rivelano costruttivi sui robusti fondamentali espressi dalle azioni dei mercati emergenti. “Siamo positivi sul consumatore dei paesi emergenti, sulla scia del miglioramento delle condizioni macro, in particolare in Asia. Dopo anni di sottoperformance rispetto ai mercati sviluppati, quelli emergenti trattano con uno sconto interessante” concludono gli esperti di GSAM.
Restando nei mercati emergenti, l’inclusione dei titoli A-shares cinesi nell’indice MSCI Emerging Markets è una ulteriore conferma della crescita del peso specifico dell’azionario cinese nel mondo. “Ribilanciare la seconda maggiore economia mondiale non è, com’è noto, una cosa semplice, ma operando come investitori bottom-up possiamo guardare oltre le turbolenze macroeconomiche di breve termine e riusciamo a individuare numerosi titoli di ottima qualità in Cina” spiegano, nell’articolo “Azionario Cina, una riserva di caccia privilegiata”, Kristian Heugh, Managing Director di Morgan Stanley Investment Manager (MSIM), Krace Zhou, Executive Director di MSIM e Marc Fox, Executive Director di MSIM secondo i quali, per trovare alcune delle migliori idee d’investimento azionario di tipo bottom-up a livello globale nei prossimi dieci anni, sarà necessario focalizzarsi sulla Cina perché, come ha detto Charlie Munger, socio storico di Warren Buffett, la Cina “è una riserva di caccia privilegiata”.
Nadège Dufossé, Head of Asset Allocation di Candriam Investors Group, dal canto suo, guarda con attenzione alla Borsa di Tokyo dal momento che l’economia giapponese potrà contare su diversi fattori di sostegno: da un mix di politiche di supporto ad un mercato del lavoro saldo, da un miglioramento dei margini di profitto aziendali al pricing power societario. “Prevediamo per il prossimo anno una crescita degli utili aziendali pari al 6% integrati da un rendimento da dividendo del 2%. Con i multipli leggermente inferiori a 14 volte gli utili prospettici (in base al rapporto p/e forward), riteniamo che i titoli azionari giapponesi siano attualmente valutati equamente” rivela, nell’articolo “Giappone, il mercato azionario beneficerà dell’azione di sostegno della BOJ”, Nadège Dufossé per il quale i rischi al ribasso sono circoscritti ad un cambiamento imprevisto dell’orientamento delle banche centrali con implicazioni sul corso dello yen.
Infine, a livello settoriale, quello delle telecomunicazioni sembra avere tutte, dopo un biennio di difficoltà, le credenziali sotto il profilo dei fondamentali per non deludere in Borsa. “Riteniamo che il settore delle telecomunicazioni sia quello difensivo più interessante e dovrebbe evidenziare un’outperformance rispetto alle azioni nel loro complesso. Il settore delle telecomunicazioni ha un carattere difensivo a valutazioni interessanti e consente un giudizio più neutrale sui tassi nel nostro portafoglio, dal momento che il giudizio positivo sul settore delle telecomunicazioni controbilancia il nostro giudizio negativo sui beni di consumo non ciclici, un altro bond proxy” specifica, nell’articolo “Borsa, perché privilegiare adesso il settore delle telecomunicazioni”, Gérald Moser, Head of Equity Strategy di Credit Suisse che, oltre al settore delle telecom, prevede un’outperformance dei settori sanitario ed energetico mentre resta prudente su industriali e beni di consumo non ciclici.
Positivi su Europa e mercati emergenti sono pure gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (GSAM). “In Europa, il rischio politico sta diminuendo e dovrebbe favorire il ritorno della fiducia delle imprese e, a cascata, incrementare gli investimenti, le operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) e la crescita degli utili. Le valutazioni in miglioramento e il crescente posizionamento degli investitori suggeriscono una crescente condivisione di questo nuovo sentiment positivo sull’azionario Europa. Rimangono tuttavia comunque potenziali significativi per un ulteriore guadagno”, specificano, nell’articolo “Borse, le ragioni della preferenza ad Europa e mercati emergenti”, i professionisti di GSAM, che poi si rivelano costruttivi sui robusti fondamentali espressi dalle azioni dei mercati emergenti. “Siamo positivi sul consumatore dei paesi emergenti, sulla scia del miglioramento delle condizioni macro, in particolare in Asia. Dopo anni di sottoperformance rispetto ai mercati sviluppati, quelli emergenti trattano con uno sconto interessante” concludono gli esperti di GSAM.
Restando nei mercati emergenti, l’inclusione dei titoli A-shares cinesi nell’indice MSCI Emerging Markets è una ulteriore conferma della crescita del peso specifico dell’azionario cinese nel mondo. “Ribilanciare la seconda maggiore economia mondiale non è, com’è noto, una cosa semplice, ma operando come investitori bottom-up possiamo guardare oltre le turbolenze macroeconomiche di breve termine e riusciamo a individuare numerosi titoli di ottima qualità in Cina” spiegano, nell’articolo “Azionario Cina, una riserva di caccia privilegiata”, Kristian Heugh, Managing Director di Morgan Stanley Investment Manager (MSIM), Krace Zhou, Executive Director di MSIM e Marc Fox, Executive Director di MSIM secondo i quali, per trovare alcune delle migliori idee d’investimento azionario di tipo bottom-up a livello globale nei prossimi dieci anni, sarà necessario focalizzarsi sulla Cina perché, come ha detto Charlie Munger, socio storico di Warren Buffett, la Cina “è una riserva di caccia privilegiata”.
Nadège Dufossé, Head of Asset Allocation di Candriam Investors Group, dal canto suo, guarda con attenzione alla Borsa di Tokyo dal momento che l’economia giapponese potrà contare su diversi fattori di sostegno: da un mix di politiche di supporto ad un mercato del lavoro saldo, da un miglioramento dei margini di profitto aziendali al pricing power societario. “Prevediamo per il prossimo anno una crescita degli utili aziendali pari al 6% integrati da un rendimento da dividendo del 2%. Con i multipli leggermente inferiori a 14 volte gli utili prospettici (in base al rapporto p/e forward), riteniamo che i titoli azionari giapponesi siano attualmente valutati equamente” rivela, nell’articolo “Giappone, il mercato azionario beneficerà dell’azione di sostegno della BOJ”, Nadège Dufossé per il quale i rischi al ribasso sono circoscritti ad un cambiamento imprevisto dell’orientamento delle banche centrali con implicazioni sul corso dello yen.
Infine, a livello settoriale, quello delle telecomunicazioni sembra avere tutte, dopo un biennio di difficoltà, le credenziali sotto il profilo dei fondamentali per non deludere in Borsa. “Riteniamo che il settore delle telecomunicazioni sia quello difensivo più interessante e dovrebbe evidenziare un’outperformance rispetto alle azioni nel loro complesso. Il settore delle telecomunicazioni ha un carattere difensivo a valutazioni interessanti e consente un giudizio più neutrale sui tassi nel nostro portafoglio, dal momento che il giudizio positivo sul settore delle telecomunicazioni controbilancia il nostro giudizio negativo sui beni di consumo non ciclici, un altro bond proxy” specifica, nell’articolo “Borsa, perché privilegiare adesso il settore delle telecomunicazioni”, Gérald Moser, Head of Equity Strategy di Credit Suisse che, oltre al settore delle telecom, prevede un’outperformance dei settori sanitario ed energetico mentre resta prudente su industriali e beni di consumo non ciclici.
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