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Idee di investimento – Obbligazioni – 05 giugno 2017

5 Giugno 2017 09:25
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“Il contesto di tassi di interesse al rialzo sta dando vita a molteplici opportunità per tutti coloro che sono pronti a esplorare nuovi ambiti. L’universo del reddito fisso è ampio e la diversificazione rappresenta la chiave per avere successo negli investimenti di lungo periodo” sottolinea nell’articolo “Portafogli obbligazionari, le nicchie di mercato che nascondono valore” Tim Haywood, Responsabile strategie obbligazionarie Absolute Return di GAM, secondo il quale un approccio flessibile è d’obbligo, cercando di non trascurare nessuna delle opportunità nelle nicchie dei singoli segmenti di mercato: dai governativi al debito emergente, dai bond legati all’inflazione alle emissioni societarie sia investment-grade che high yield, dalle obbligazioni convertibili, agli MBS (mortgage-back securities) e agli ABS (asset-backed securities). Per il manager, l’approccio di investimento valido per il futuro deve riuscire a combinare, in modo tattico, i differenti strumenti più specialistici prendendo le distanze dall’asset allocation tradizionale, utilizzando, quando necessarie, anche le strategie short (ribassiste) che consentono di guadagnare sul rialzo dei tassi di mercato. Il suo collega, Paul McNamara, Gestore del fondo GAM Star Emerging Market Rates di GAM, segnala invece le opportunità sui mercati emergenti.

Tuttavia, come ha modo di argomentare nell’articolo “Mercati emergenti, metterli tutti sullo stesso piano sarebbe un errore“ Krishan Selva, Client Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments, sebbene il contesto generale sia ora più favorevole ai mercati emergenti, la selezione è fondamentale. Per farla, è indispensabile un approccio attivo capace di coniugare l’analisi top-down (macro economica) e la ricerca fondamentale bottom-up (che permette di selezionare i settori e i titoli) in modo da generare alpha (extra rendimento) nel lungo periodo. Krishan Selva fa gli esempi di Messico, India e Brasile per dimostrare le enormi differenze esistenti tra i tre paesi. Arrivando alla conclusione che Messico e India evidenziano più di una opportunità mentre il Brasile presenta le prospettive più incerte: “Il paese continua a evidenziare un netto disavanzo pubblico e livelli di debito in aumento, pertanto le imminenti riforme pensionistiche saranno un importante indicatore dei progressi per quest’ambito. Inoltre, la corruzione del governo è un rischio per il clima di fiducia, come dimostra lo scandalo delle tangenti che ha coinvolto la società edile Odebrecht” specifica Krishan Selva.

Sempre in tema di opportunità in ambito obbligazionario, ma in ottica di medio lungo termine, figurano pure le obbligazioni in renminbi cinesi. “Gli investitori fixed income sono ancora poco esposti al mercato obbligazionario cinese onshore, il terzo a livello mondiale con 9.400 miliardi di dollari di controvalore dei titoli in circolazione. Quello del debito cinese onshore in valuta locale è un mercato emergente sempre più profondo e aperto, in grado di aumentare il reddito e diversificare le fonti di rischio e rendimento di un portafoglio” spiega nell’articolo “Obbligazioni in renminbi, un’interessante opzione per il medio lungo periodo” Cary Yeung, Head of Greater China Debt di Pictet Asset Management precisando che si tratta di un’asset class che presenta rendimenti interessanti e una bassa correlazione con altre piazze del reddito fisso. Il manager rivela un sovrappeso sulle obbligazioni societarie statali di qualità in settori di importanza strategica, come elettricità, centrali elettriche, ferrovie e telecomunicazioni, con una duration (scadenza media dei titoli in portafoglio) inferiore a quella del benchmark in previsione di un rialzo dei rendimenti nel breve periodo. “Teniamo sotto stretta osservazione pure il settore dei green bond cinesi, ancora agli esordi ma interessante nel quadro della mobilizzazione di capitali privati contro l’inquinamento e altri problemi ambientali” conclude Cary Yeung.

Infine, da segnalare un interessante aspetto emerso dalla nuova edizione della Global Investment Survey 2017, giunta al suo quinto anno e realizzata da Legg Mason Global Asset Management in 17 paesi coinvolgendo 15.300 investitori: gli investitori italiani risultano i più inclini alle nuove tecnologie ma il consulente finanziario resta una figura insostituibile per la gestione degli investimenti. “Leggendo i risultati della nostra recente ricerca appare abbastanza chiaro che gli investitori italiani vivono le nuove tecnologie come un utile supporto per la pianificazione o per la gestione dei loro investimenti” afferma nell’articolo “Investimenti, agli italiani piace la tecnologia ma non si separano dai consulenti” Marco Negri, Head of Southern Europe di Legg Mason, che poi aggiunge: “Come evidenzia la nostra nuova survey però, la componente umana continua, e crediamo continuerà, ad essere fondamentale. Non stupisce infatti come sia confermata l’importanza del consulente finanziario, capace di guidare e rassicurare l’investitore”.
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