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Idee di investimento – Azioni – 06 marzo 2017
6 Marzo 2017 09:33
sto particolare contesto, sono in molti a ritenere che l’unico modo per investire in questi mercati azionari sia quello di puntare sulla qualità. “Se la considerazione riguarda il market timing (ovvero il momento giusto per entrare in Borsa con un approccio incline alla qualità delle società sulle quali investire), tengo a precisare che noi non operiamo in questo modo, perché non ne abbiamo bisogno” fa sapere nell’articolo “Mercati azionari, è sempre il momento giusto per puntare sulla qualità” William Lock, Managing Director, Responsabile della Strategia Global Franchise di Morgan Stanley Investment Management (MSIM), che poi spiega: “La nostra filosofia è molto chiara: siamo convinti che investire facendo leva sulla crescita composta sia del capitale che sulla sua protezione nel tempo è l’approccio più efficiente per registrare buoni rendimenti a lungo termine”.
Guardando al medio lungo termine ma anche a quello che sta accadendo adesso, Richard Turnill, Strategist Global Chief Investment di BlackRock, consiglia di tenere sotto stretta osservazione i consumatori cinesi. Secondo il manager, come ha modo di spiegare nell’articolo “Consumatori cinesi, opportunità per le aziende globali più dinamiche”, le riforme adottate dal governo di Pechino orientate ad incrementare i consumi interni andando a modificare il motore della crescita della Cina: un cambiamento che dovrebbe creare opportunità per le aziende globali più dinamiche, capaci cioè di attingere in un mercato di consumatori cinesi in espansione. “La ripresa della crescita ciclica dovrebbe sostenere le azioni cinesi e dei mercati emergenti, sebbene preferiamo restare neutrali sul debito emergente soprattutto alla luce della recente robusta performance” sottolinea Richard Turnill.
Anche Mark Burgess, Chief Investment Officer EMEA e Responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments, continua a restare moderatamente positivo sui paesi emergenti e, soprattutto, sul Giappone. “Nelle ultime settimane abbiamo riesaminato le nostre scelte di portafoglio in base alle valutazioni e ai fondamentali e abbiamo optato per il proseguimento di un buon posizionamento sui mercati emergenti e di una sovraesposizione in Giappone” specifica nell’articolo “Mercati azionari, Giappone e paesi emergenti meritano ancora fiducia” Mark Burgess che apprezza diversi aspetti dei mercati emergenti. In primis, il quadro macroeconomico e di politiche economiche e fiscali risulta in miglioramento, con una riduzione dei disavanzi di conto corrente, un rafforzamento della crescita economica e tendenze positive dei consumi interni, specialmente in India e in Indonesia. In secondo luogo, a differenza degli Stati Uniti e dell’Europa, la politica interna nei paesi emergenti sembra allontanarsi sempre più dal populismo. “È però vero che la Cina continua a destare apprensioni. I recenti fattori d’impulso alla crescita (come le vendite di immobili cinesi) stanno mostrando segnali di rallentamento ed è improbabile che questo calo possa essere compensato da un adeguato aumento delle esportazioni” specifica Mark Burgess, che, peraltro, non ritiene i consumi interni cinesi abbastanza robusti da riuscire a sostenere l’economia di Pechino. “In Giappone, invece, grazie alla combinazione di un deprezzamento dello yen e dell’accelerazione della crescita mondiale, le valutazioni azionarie sono aumentate: è probabile che anche le stime degli utili registrino presto revisioni al rialzo” rivela Mark Burgess che si aspetta, di conseguenza, un’elevata crescita a una cifra dei profitti e un miglioramento delle cedole agli azionisti da parte delle società giapponesi.
Neill Nuttall, Co-CIO, Global Portfolio Solutions di Goldman Sachs Asset Management (GSAM), dal canto suo, è attento alle mosse dell’amministrazione Trump. “I cambiamenti normativi potrebbero avere impatti innanzitutto su industrie come la finanza, l’energia o il settore sanitario, ma potrebbero far sentire gradualmente i loro effetti su ampi segmenti dell’economia, a mano a mano che le ricadute si trasmettono dalle imprese ai consumatori” specifica nell’articolo “Perché i primi 100 giorni della presidenza Trump saranno fondamentali” Neill Nuttall.
A proposito di consumatori. Nel settore lusso adesso sembra intravedersi il punto di svolta con nuove opportunità di investimento. Ne è convinta Scilla Huang Sun, Gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0329429897"]Julius Baer Multistock – Luxury Brands Fund[/tooltip-fondi] di GAM che, però nell’articolo “Settore del lusso pronto a ripartire dopo tre anni difficili”, avverte: la ripresa non sarà uniforme tra i vari segmenti e la soluzione non potrà che essere un’attenta selezione dei titoli. “Il settore del lusso trae vantaggio dallo slancio economico globale positivo, che sostiene la fiducia dei consumatori. L’economia globale sta entrando in una fase di reflazione e questo rappresenta un fattore positivo per le società con pricing power, ovvero che possono trasferire maggiori costi di produzione sul consumatore finale” specifica Scilla Huang Sun secondo la quale pure il rafforzamento del dollaro costituisce un altro fattore di sostegno che accelera gli effetti valutari per le società europee del lusso.
Restando in tema settoriale, anche le infrastrutture meritano una riflessione: le occasioni d’investimento in questo settore possono essere individuate negli USA, in Europa, in Asia e in Sudamerica, sebbene sia necessaria un’attenta selezione. Compagnie che gestiscono i gasdotti del Nord America, le utilities in Europa e in Asia, società caratterizzate da un’elevata generazione di cassa in Sudamerica: sono solo alcune delle opportunità individuate nell’articolo “Infrastrutture, occasioni di investimento a livello globale”, dai gestori di RARE Infrastructure (gruppo Legg Mason), casa d’investimento australiana specializzata negli investimenti in società quotate ed operanti nel settore delle infrastrutture a livello globale.
Guardando al medio lungo termine ma anche a quello che sta accadendo adesso, Richard Turnill, Strategist Global Chief Investment di BlackRock, consiglia di tenere sotto stretta osservazione i consumatori cinesi. Secondo il manager, come ha modo di spiegare nell’articolo “Consumatori cinesi, opportunità per le aziende globali più dinamiche”, le riforme adottate dal governo di Pechino orientate ad incrementare i consumi interni andando a modificare il motore della crescita della Cina: un cambiamento che dovrebbe creare opportunità per le aziende globali più dinamiche, capaci cioè di attingere in un mercato di consumatori cinesi in espansione. “La ripresa della crescita ciclica dovrebbe sostenere le azioni cinesi e dei mercati emergenti, sebbene preferiamo restare neutrali sul debito emergente soprattutto alla luce della recente robusta performance” sottolinea Richard Turnill.
Anche Mark Burgess, Chief Investment Officer EMEA e Responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments, continua a restare moderatamente positivo sui paesi emergenti e, soprattutto, sul Giappone. “Nelle ultime settimane abbiamo riesaminato le nostre scelte di portafoglio in base alle valutazioni e ai fondamentali e abbiamo optato per il proseguimento di un buon posizionamento sui mercati emergenti e di una sovraesposizione in Giappone” specifica nell’articolo “Mercati azionari, Giappone e paesi emergenti meritano ancora fiducia” Mark Burgess che apprezza diversi aspetti dei mercati emergenti. In primis, il quadro macroeconomico e di politiche economiche e fiscali risulta in miglioramento, con una riduzione dei disavanzi di conto corrente, un rafforzamento della crescita economica e tendenze positive dei consumi interni, specialmente in India e in Indonesia. In secondo luogo, a differenza degli Stati Uniti e dell’Europa, la politica interna nei paesi emergenti sembra allontanarsi sempre più dal populismo. “È però vero che la Cina continua a destare apprensioni. I recenti fattori d’impulso alla crescita (come le vendite di immobili cinesi) stanno mostrando segnali di rallentamento ed è improbabile che questo calo possa essere compensato da un adeguato aumento delle esportazioni” specifica Mark Burgess, che, peraltro, non ritiene i consumi interni cinesi abbastanza robusti da riuscire a sostenere l’economia di Pechino. “In Giappone, invece, grazie alla combinazione di un deprezzamento dello yen e dell’accelerazione della crescita mondiale, le valutazioni azionarie sono aumentate: è probabile che anche le stime degli utili registrino presto revisioni al rialzo” rivela Mark Burgess che si aspetta, di conseguenza, un’elevata crescita a una cifra dei profitti e un miglioramento delle cedole agli azionisti da parte delle società giapponesi.
Neill Nuttall, Co-CIO, Global Portfolio Solutions di Goldman Sachs Asset Management (GSAM), dal canto suo, è attento alle mosse dell’amministrazione Trump. “I cambiamenti normativi potrebbero avere impatti innanzitutto su industrie come la finanza, l’energia o il settore sanitario, ma potrebbero far sentire gradualmente i loro effetti su ampi segmenti dell’economia, a mano a mano che le ricadute si trasmettono dalle imprese ai consumatori” specifica nell’articolo “Perché i primi 100 giorni della presidenza Trump saranno fondamentali” Neill Nuttall.
A proposito di consumatori. Nel settore lusso adesso sembra intravedersi il punto di svolta con nuove opportunità di investimento. Ne è convinta Scilla Huang Sun, Gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0329429897"]Julius Baer Multistock – Luxury Brands Fund[/tooltip-fondi] di GAM che, però nell’articolo “Settore del lusso pronto a ripartire dopo tre anni difficili”, avverte: la ripresa non sarà uniforme tra i vari segmenti e la soluzione non potrà che essere un’attenta selezione dei titoli. “Il settore del lusso trae vantaggio dallo slancio economico globale positivo, che sostiene la fiducia dei consumatori. L’economia globale sta entrando in una fase di reflazione e questo rappresenta un fattore positivo per le società con pricing power, ovvero che possono trasferire maggiori costi di produzione sul consumatore finale” specifica Scilla Huang Sun secondo la quale pure il rafforzamento del dollaro costituisce un altro fattore di sostegno che accelera gli effetti valutari per le società europee del lusso.
Restando in tema settoriale, anche le infrastrutture meritano una riflessione: le occasioni d’investimento in questo settore possono essere individuate negli USA, in Europa, in Asia e in Sudamerica, sebbene sia necessaria un’attenta selezione. Compagnie che gestiscono i gasdotti del Nord America, le utilities in Europa e in Asia, società caratterizzate da un’elevata generazione di cassa in Sudamerica: sono solo alcune delle opportunità individuate nell’articolo “Infrastrutture, occasioni di investimento a livello globale”, dai gestori di RARE Infrastructure (gruppo Legg Mason), casa d’investimento australiana specializzata negli investimenti in società quotate ed operanti nel settore delle infrastrutture a livello globale.
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