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Le quattro R per investire difendendo il capitale

Rialzo dei tassi, reflazione, rimpatrio dei profitti dall’estero e regolamentazione sono le quattro direttrici per investire nel breve termine difendendo il capitale.

1 Dicembre 2016 09:46
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Il clima piuttosto confortevole dei tassi di interesse bassi adesso appare sempre più un ricordo del passato: dati economici in via di miglioramento dovrebbero stimolare la Federal Reserve nel suo percorso di normalizzazione della politica sui tassi mentre il risultato delle elezioni americane tenderà a far aumentare la volatilità dei mercati che cercheranno di capire l’effettivo percorso dell’Amministrazione Trump.

Gli investitori saranno chiamati ad affrontare le implicazioni relative sia a possibili iniziative a favore della crescita, come i tagli fiscali e la spesa per le infrastrutture, che ad un percorso più populista, che potrebbe includere le barriere commerciali e la riforma dell'immigrazione.

Alla luce di questo contesto sfidante, Jerome Schneider, Responsabile del Portfolio a breve termine di PIMCO, ha individuato quattro temi per prepararsi alla volatilità e a gestire attivamente i risparmi e gli impieghi a breve termine, nel tentativo di massimizzare i rendimenti: li ha chiamati le quattro R per investire difendendo il capitale.

In primis figura il rialzo dei tassi. PIMCO si aspetta ancora che il rialzo dei tassi porti a picchi inferiori alle medie storiche, ma gli investitori dovrebbero aspettarsi che la Fed si mostri più sensibile ad un mercato del lavoro in netto miglioramento e ad una maggiore inflazione.

Di conseguenza, Jerome Schneider ritiene che le allocazioni di investimento debbano prevedere una difesa all’esposizione al tasso di interesse, evitando i titoli a più lunga scadenza e privilegiando i titoli a tasso variabile. Il manager sostiene inoltre che, in questo ambiente, una gestione attiva a reddito fisso sia nelle condizioni di registrare performance superiori rispetto alle strategie passive: le strategie attive hanno più spazio per aumentare e diminuire le loro esposizioni, nel tentativo di massimizzare i rendimenti e ridurre al minimo la volatilità in modo dinamico.

In secondo luogo, occhio alla reflazione. Con gli indicatori di inflazione che puntano verso l’alto, gli investitori dovrebbero essere pronti a contrastare aumenti dell’inflazione che, sebbene si prevedano non particolarmente elevati, tendono comunque a ridurre il rendimento reale del portafoglio obbligazionario.

In terzo luogo, un ruolo importante lo può svolgere il rimpatrio dei profitti delle corporation USA estere: aliquote d'imposta sulle società più basse potrebbero determinare ingenti flussi di ritorno di capitale negli Stati Uniti. Un trend da tenere sotto stretta osservazione per le implicazioni positive che potrebbe determinare in alcuni settori.

Infine, e siamo alla quarta R, c’è la regolamentazione. La nuova amministrazione repubblicana dovrebbe rivedere molte delle misure di regolamentazione attuate dopo la crisi finanziaria. Con ogni probabilità, si cercherà di rivedere, redigere o, addirittura, eliminare l’implementazione di molte norme studiate per il mercato monetario e quello finanziario.

“Dopo le recenti dimissioni di Mary Jo White, presidente della SEC, il neo eletto presidente americano, Donald Trump, può nominare tre (su cinque) commissari SEC, che potrebbero notevolmente alterare il mondo degli investimenti per i prossimi anni” conclude Jerome Schneider.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Pimco

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