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Presidenziali USA, sul tavolo resteranno forti divergenze tra classi sociali

L’impatto delle elezioni presidenziali USA sui mercati potrebbe rivelarsi  più moderato del previsto ma la forte sperequazione sociale resterà un problema da risolvere.

14 Ottobre 2016 09:51
financialounge -  consumi donald Trump Hillary Clinton Maria Paola Toschi presidenziali USA settore farmaceutico settore finanziario

Sarà molto importante capire come il futuro Presidente degli Stati Uniti affronterà il tema della crescita delle forti divergenze tra classi sociali che è emerso durante il periodo della crisi. La forte sperequazione sociale che ne è derivata è stata anche uno dei motivi che ha portato alla forte ascesa del pensiero populista e che ha probabilmente favorito lo stesso Trump.

“Il principale punto di scontro politico tra i due candidati potrebbe quindi proprio essere su questo terreno e su come la riforma del sistema fiscale potrebbe ovviare a questo. Per ora anche i dibattiti televisivi hanno offerto poco spazio al confronto delle idee politiche ed economiche preferendo terreni di scontro meno utili e costruttivi” sottolinea Maria Paola Toschi, Market Strategist di JP Morgan Asset Management, nell’esaminare la situazione della campagna per le elezioni presidenziali americane a meno di un mese dal voto.

Secondo la strategist, quello che sarà importante capire sono le implicazioni del risultato elettorale americano sull’economia nel lungo termine. Un esercizio tutt’altro che agevole dal momento che i programmi dei due candidati sono ancora poco chiari e poco definiti. Bisognerà quindi attendere di vedere il nuovo Presidente in carica e aspettare i suoi programmi prima di prendere delle decisioni di investimento sulla base di indicazioni di programma ancora solo abbozzate.
“Per esempio entrambi i candidati sembrano essere intenzionati a sostenere i consumi che sono il driver principale della crescita negli Stati Uniti e i settori dei consumi discrezionali potrebbero essere favoriti in ogni caso” fa sapere Maria Paola Toschi.

Altri settori rappresentati in borsa potrebbero essere più sensibili all’esito elettorale.
Il settore farmaceutico potrebbe soffrire delle richieste della Clinton di un sistema di prezzi più equo, ma in realtà i driver della crescita della redditività delle aziende farmaceutici sono più legati allo sviluppo di sistemi sanitari del mondo emergente.
Il settore finanziario potrebbe essere più favorito da Trump che sembra meno ansioso di aumentare la regolamentazione per questo tipo di attività. L’impressione è che, alla fine, l’impatto delle elezioni per i mercati potrebbe rivelarsi più moderato rispetto a quanto i toni estremi della campagna potrebbero fare pensare.

Infatti il sistema politico americano che si basa su una divisione dei potere tra Camera e Senato aiuta ad assicurare che nessun leader possa aumentare eccessivamente il proprio potere o fare prevalere le proprie idee politiche. Sia la Camera che il Senato oggi sono nelle mani dei repubblicani pur con una lunga presidenza democratica e anche in caso di vittoria della Clinton sarà molto difficile che i Democratici riescano a ottenere la maggioranza alla Camera dato il gap di seggi che dovrebbero ottenere (pari al 14,5% del totale).
Va inoltre rilevato che Trump non è il candidato scelto e preferito dai Repubblicani: molti rappresentanti di partito sono stati costretti a subirlo, loro malgrado, anche in questa fase finale della campagna. In caso di sua vittoria è possibile che il Congresso repubblicano possa agire da calmiere di alcune delle sue proposte più estreme, per esempio in tema di immigrazione, riforma fiscale, difesa o gestione autoritaria degli affari esteri.
Ciò significa che entrambi i candidati dovranno avanzare delle proposte che dovranno essere approvate dal Congresso. Se la Clinton volesse proporre dei piani di crescita della spesa pubblica considerati troppo aggressivi e penalizzanti per il debito, dovrebbe ottenere l’approvazione del Congresso. Se Trump volesse introdurre misure di controllo estreme sull’immigrazione dovrebbe ottenere l’approvazione del Congresso.

“In estrema sintesi, l’appuntamento elettorale a breve potrebbe risolversi in una conferma dello status quo con pochi cambiamenti nella gestione della politica economica: potrebbe essere stato tanto rumore” conclude Maria Paola Toschi.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da J.P. Morgan Asset Management
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