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Idee di investimento – Obbligazioni – 13 giugno 2016

13 Giugno 2016 09:18
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I professionisti dell’investimento di PIMCO che si sono riuniti a maggio per il 35° Secular Forum annuale hanno fornito risposte concrete alla domanda di come investire in un contesto in cui la stabilità sta diventando sempre più insostenibile. L’obiettivo di questo meeting è infatti quello di individuare le forze strutturali fondamentali che condizioneranno l’economia, la politica monetaria e fiscale e i mercati finanziari globali nei prossimi tre-cinque anni, in modo da fornire il concetto, l’idea e la bussola per orientarsi nei mercati globali. Fermo restando che la gestione del rischio sarà essenziale per gli scenari d’investimento nell’orizzonte di lungo periodo, i professionisti dell’investimento di PIMCO prevedono, nel complesso, di mantenere un posizionamento più prudente nei portafogli e di fare della protezione del capitale la priorità numero uno. Entrando un po’ più nei particolari, gli esperti di PIMCO ritengono infine che la protezione dall’inflazione presenti valutazioni interessanti. “Diversi paesi sono esposti a scenari d’inflazione potenziali differenti, ma crediamo che i TIPS statunitensi (ossia i titoli di Stato americani indicizzati all’inflazione) offrano valutazioni interessanti e una valida protezione dalla possibilità di un aumento dei prezzi al consumo negli Stati Uniti” sostengono infatti i professionisti di PIMCO nell’articolo “Fare della protezione del capitale la priorità numero uno”.

Intanto dopo l’annuncio del Corporate Sector Purchase Program (CSPP) del 10 marzo, con il quale la Banca centrale europea (BCE) ha allargato l’acquisto di obbligazioni sul mercato anche su quelle societarie non finanziarie, i bond societari euro hanno guadagnato quasi tre punti percentuali. “Un ulteriore potenziale al rialzo per i ricavi complessivi dei titoli corporate bond IG è, a nostro giudizio, limitato, in particolare per via dei rendimenti poco interessanti dei titoli di stato di riferimento in euro” fa sapere, nell’articolo “Obbligazioni societarie euro, ecco i settori dove c’è ancora valore”, Jessie Gisiger, Fixed Income Analysis di Credit Suisse, il quale, in una situazione di questo tipo, preferisce evitare di seguire la dinamica tecnica della BCE, focalizzandosi più sui fondamentali e sulla performance settoriale relativa. “Favoriamo attualmente il settore dei materiali da costruzione per via dei suoi parametri più solidi e del quadro macroeconomico più favorevole e presentiamo un giudizio di underperform (sottopeso in portafoglio perchè le performance attese sono inferiori alla media di mercato, ndr) su sostanze chimiche, tecnologia e obbligazioni bancarie lower tier two” conclude Jessie Gisiger.

Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, dal canto suo, continua a preferire il credito alle azioni in un contesto caratterizzato da una lenta crescita ma senza recessione. Lo strategist che, com’è specificato nell’articolo “Strategie di portafoglio, ora meglio il credito delle azioni”, per credito intende sia le obbligazioni societarie e che il debito dei mercati emergenti, crede che i titoli di Stato ad alto rating offrano poco valore in questa fase (eccetto in uno scenario depressivo) perché nei prossimi 10-12 mesi l’inflazione complessiva potrebbe avvicinarsi al 2 per cento sotto la spinta della stabilizzazione dei prezzi dell’energia.

In ogni caso, per Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, meglio essere prudenti. Sono due i punti sui quali si è concentrato lo strategist nell’articolo “Cautela negli investimenti, la chiave per le prossime settimane”: 1) l’esito del referendum del Regno Unito, il cosiddetto Brexit, sembra piuttosto incerto, ed è probabile che le implicazioni di mercato a breve termine possano essere piuttosto ampie; 2) è improbabile che la Federal Reserve (Fed) possa alzare i tassi di interesse nel mese di giugno, a seguito dei dati deboli sui nuovi posti di lavoro mensili degli Stati Uniti che a maggio hanno registrato il livello più basso negli ultimi sei anni. Secondo Richard Turnill, un esito favorevole del referendum del Regno Unito per l’uscita dalla UE costituirebbe probabilmente una scossa per i mercati globali. Per Richard Turnill questo è un buon momento per alleggerire le azioni e il rischio di credito, mentre gli investitori del Regno Unito potrebbero mettere in atto operazioni di copertura contro un potenziale esito Brexit.
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