Contatti

consumi

Idee di investimento – Azioni – 29 febbraio 2016

29 Febbraio 2016 09:42
financialounge -  consumi Europa idee di investimento large cap mercati azionari Piazza Affari USA
“È presumibile che i consumi fungano da traino della congiuntura, soprattutto negli Stati Uniti, tanto più che le famiglie hanno ricostituito i propri risparmi nel 2015” sottolinea, nell’articolo “I consumi fungeranno da traino della congiuntura”, Patrice Gautry, Chief Economist di Union Bancaire Privée (UBP), che ricorda come gli ottimi dati del mercato del lavoro, l’aumento della domanda di credito e il livello di fiducia nel settore dei servizi inducano a ritenere che l’economia statunitense non dovrebbe entrare in recessione a breve termine, nonostante un settore industriale in difficoltà a causa della caduta del prezzo del greggio e, in misura minore, della forza del dollaro. “È importante considerare che non è la flessione della domanda a spiegare la caduta dei prezzi, ma la sovrabbondanza dell’offerta. Tuttavia, gli effetti del calo dei prezzi preoccupano gli investitori, che a questo punto temono fallimenti a catena negli Stati Uniti e ripercussioni sul settore bancario” spiega l’economista secondo il quale, in questo scenario, le politiche monetarie dovranno rimanere globalmente accomodanti.

Anche la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, sposa la tesi secondo la quale i consumi faranno da traino all’economia, soprattutto però in Europa. “Riteniamo che quello europeo sia il mercato migliore alla luce di una ripresa congiunturale resiliente supportata dalle misure di stimolo della BCE, da consumi privati robusti e dalla debolezza dell’euro, che sostiene le esportazioni” fa sapere, nell’articolo “Europa, la crescita dipenderà soprattutto dai consumi interni”, la PSU. Inoltre, i decisi interventi di sostegno della banca centrale si stanno trasferendo all’economia reale agevolando l’erogazione di prestiti bancari a famiglie e aziende. “Occorre anche tener presente che dal 2007 nell’Eurozona gli utili aziendali sono stati inferiori a quelli registrati dalle imprese statunitensi: da allora, infatti, negli Stati Uniti gli utili sono aumenta¬ti del 20%, mentre nell’Area Euro si è verificata una riduzione di portata analoga. In Europa, pertanto c’è molto spazio per una ripresa” conclude la PSU.

D’altra parte, se si analizza ciò che è accaduto e sta continuando ad accadere sui mercati azionari europei, si può constatare che le forti oscillazioni registrate dagli indici sono eccessive. Grazie a ciò è possibile oggi individuare società con valutazioni estremamente interessanti. È questa, in estrema sintesi, la conclusione a cui giunge nell’articolo “L’Europa a questi prezzi, è già il momento di comprare”, Paras Anand, Responsabile azionario Europa di Fidelity International. “La forte correzione dei titoli di credito finanziari è largamente imputabile ai timori per la liquidità del mercato obbligazionario che si ripercuote anche sui mercati azionari, ma si tratta di una problematica che non concerne i fondamentali delle società del settore bancario, che risulta attualmente in una posizione solida” specifica il manager per il quale, osservando le prospettive del mercato azionario Europa, ritiene che il trend non favorevole ai titoli large cap e a quelli value stia per concludersi. “In linea generale, i rendimenti degli ultimi anni non hanno favorito i segmenti large cap e value. Secondo me questo trend è in fase di esaurimento. Le attuali oscillazioni del mercato appaiono eccessive e oggi si possono trovare aziende con valutazioni estremamente interessanti” sostiene il manager secondo il quale nell’attuale contesto sono da privilegiare i fondi capaci di beneficiare delle opportunità presenti sul mercato contenendo allo stesso tempo la volatilità.

Un fondo con queste caratteristiche è il [tooltip-fondi codice_isin="LU1216091931"]Zest Mediterraneus Absolute Value[/tooltip-fondi] di Zest Asset management gestito da Gianrito Nicodemo che, nonostante sia stato penalizzato nel mese di gennaio dall’esposizione sull’Italia (circa 30%) che ha influito sulla performance mensile perché le coperture di portafoglio non hanno potuto funzionare adeguatamente, continua a credere nelle potenzialità del listino italiano. “In Piazza Affari non solo non abbiamo ridotto il peso ma, anzi, lo abbiamo incrementato ulteriormente come tipico del nostro approccio contrarian (contrario rispetto alla tendenza prevalente dei flussi di acquisto sul mercato). Il nostro fondo si chiama Mediterraneus proprio perchè ha un focus specifico su Italia, Francia, Spagna e Portogallo e in questi momenti di vendite selvagge preferiamo essere compratori piuttosto che venditori. Abbiamo però ridotto Il peso del Portogallo che è quasi nullo al momento: la vicenda Novo Banco ha contribuito in maniera determinante a tale decisione” spiega, nell’articolo “Zona euro, le occasioni delle Borse del Mediterraneo”, Gianrito Nicodemo che rivela di vedere valore in alcuni finanziari di qualità su tutta l’area azionaria su cui punta gli investimenti.

A proposito di titoli e settori interessanti, il Comitato Investimenti mensile di Natixis Asset Management che dopo la correzione del mercato è passato a un orientamento positivo sui titoli azionari europei, continua a privilegiare le società con rendimenti elevati e una buona visibilità. “Manteniamo la nostra allocazione settoriale, confermando la preferenza per i settori sanitario e farmaceutico e delle telecomunicazioni (per il rendimento ed il processo di consolidamento in atto)” fa sapere nell’articolo “Azioni Europa, perché piacciono i settori salute e telecom”, il Comitato che si dichiara invece neutrale sui settori petrolifero, beni di consumo durevoli e non durevoli, sui titoli finanziari (con un sovrappeso dell’immobiliare) e sulla tecnologia (con posizioni attive su software e servizi). Il Comitato, inoltre, sottopesa i beni industriali (ad eccezione dell’aerospaziale e della difesa), il settore minerario e le utility: mantiene infine il posizionamento attivo sull’area Euro e sovrappesa le società a bassa capitalizzazione.
Share:
Trending