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Le azioni a Wall Street costano ancora troppo

26 Febbraio 2016 09:05
financialounge -  GAAP mercati azionari Wall Street
Dopo la disastrosa partenza d’anno i prezzi di Borsa sono finalmente tornati a buon mercato ed è arrivata l’ora di comprare? Non tutti la pensano così, soprattutto riguardo al primo punto. E per una ragione molto tecnica, che spiega il Wall Street Journal (WSJ) nella sua rubrica «Heard on the Street».

Il ragionamento parte dalla differenza tra i risultati trimestrali delle aziende che compongono l’indice S&P 500 riportati secondo i criteri GAAP, vale a dire "generally accepted accounting principles", e quelli cosiddetti proforma, con cui le società spesso fanno i titoli dei comunicati, che "aggiustano" i numeri: ad esempio escludendo dal calcolo i costi non ricorrenti, come i licenziamenti, o l’impatto negativo delle oscillazioni di cambio per le multinazionali che hanno ricavi anche non in dollari.

Ebbene, la distanza tra i proforma e i risultati coerenti con i GAAP pubblicati per il 2015 è la più grande dai tempi della crisi scoppiata nel 2008. Secondo la società specializzata FactSet i titoli dello S&P 500 hanno portato a casa un utile per azione dello 0,4% superiore al 2014. Ma il dato è basato sui proforma. Se si passa al criterio GAAP gli utili per azione risultano scesi del 12,7%. Questo perché gli utili GAAP sono più bassi di quelli proforma di ben il 25%. Tradotto in termini di price/earnings, vale a dire il multiplo rispetto agli utili espresso dai prezzi delle azioni in Borsa, vuol dire che si sale da 17 volte a 21. La differenza tra un’occasione a buon mercato e un prezzo ancora un tantino alto.
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