Contatti

Diversified Alpha Plus Fund

Diversified Alpha Plus Fund - 15 novembre 2015

25 Novembre 2015 09:23
financialounge -  Diversified Alpha Plus Fund Morgan Stanley
La presa di consapevolezza dell’imminente rialzo dei tassi negli Stati Uniti ha determinato un’ondata di vendite degli asset rischiosi. I rendimenti dei titoli biennali statunitensi sono saliti di 11 punti base allo 0,83%, toccando i livelli più alti degli ultimi cinque anni. Le azioni globali hanno registrato un ribasso del 2,1% in valuta locale e del 2,9% in dollari Usa, a fronte del continuo apprezzamento del biglietto verde.

• Gli attivi dei mercati emergenti hanno registrato una nuova battuta d’arresto: le azioni hanno sottoperformato (-3,2% in dollari Usa per l’Msci Em), le valute si sono deprezzate dell’1,3% (JPMorgan Emci) e le materie prime hanno subito un calo dell’8,1% (S&P Gsci), con una flessione del 12,0% per il petrolio.

• Le azioni dell’Eurozona hanno mostrato una buona tenuta in termini relativi, con l’indice Eurostoxx 50 in calo dell’1,6% in valuta locale, un risultato dovuto in particolare alla debolezza dell’euro (-2,1%).

• Nella prima metà di novembre il comparto ha perso l’1,4%. I guadagni realizzati grazie alle posizioni lunghe sulle azioni dell’Eurozona (sia di stampo direzionale che rispetto alle azioni Usa) e le posizioni corte su renminbi cinese e titoli globali del settore aerospaziale sono stati annullati dalle perdite subite dalle posizioni lunghe nell’oro e nei titoli delle società di estrazione aurifera nonché dalla posizione corta nelle società di raffinazione statunitensi. Ulteriori apporti negativi sono giunti dalla posizione lunga direzionale nelle azioni dei mercati emergenti e dalla posizione corta nelle azioni giapponesi rispetto a quelle delle piazze sviluppate.

• Nelle prime due settimane di novembre, abbiamo ridotto il posizionamento lungo di stampo tattico nei confronti delle azioni globali dal 37% al 7%. Dopo il rally di ottobre dei mercati azionari globali (Msci Acwi +8%), riteniamo che le quotazioni si stiano nuovamente avvicinando a livelli di ipercomprato. Inoltre, ci aspettiamo che la forza del mercato del lavoro indurrà la banca centrale statunitense a iniziare la normalizzazione della politica monetaria, e ciò avrà probabilmente un impatto negativo sugli attivi di rischio globali. Abbiamo estinto le nostre posizioni lunghe nell’oro e nei titoli delle società di estrazione aurifera, e abbiamo incrementato la posizione lunga nelle obbligazioni Usa indicizzate all’inflazione.

• Sempre nelle prime due settimane di novembre, abbiamo incrementato la nostra posizione lunga nelle azioni dell’Eurozona rispetto a quelle statunitensi e abbiamo costituito una posizione corta nei titoli di qualità europei rispetto alle azioni europee in generale, dal momento che i titoli di qualità tendono a sottoperformare durante i periodi di accelerazione della crescita, e le valutazioni relative sono elevate. Abbiamo avviato un posizione corta nei titoli di Stato decennali tedeschi rispetto ai pari durata statunitensi, poiché riteniamo che lo spread attuale abbia raggiunto livelli eccessivi in rapporto alle condizioni di crescita e inflazione. Abbiamo ridotto le esposizioni nell’ambito del tema della ripresa delle attività petrolifere (posizioni lunghe nel settore energetico statunitense e nel mercato russo), e abbiamo chiuso la posizione corta nelle società di raffinazione statunitensi, dato che in entrambi i casi sono stati raggiunti i livelli di stop loss.

 

Consulta la gallery per maggiori informazioni legate al comparto

[tooltip-fondi codice_isin="lu0299413608"]Guarda la preview del fondo[/tooltip-fondi] o consuta la scheda completa.

ARTICOLO AD USO ESCLUSIVO DEGLI INVESTITORI PROFESSIONISTI E QUALIFICATI.

Tutti gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita del capitale. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore/autori alla data di pubblicazione del documento e possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti del mercato o delle condizioni economiche. Tutte le informazioni concernenti, i rendimenti attesi e le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle analisi e delle opinioni dell’autore/autori. Pertanto, talune conclusioni sono anche di natura speculativa e potrebbero quindi non realizzarsi. I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri. Tutti gli investimenti comportano rischi, tra cui la possibile perdita del capitale.

 
Share:
Trending