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Idee di Investimento – Obbligazioni –16 novembre 2015

16 Novembre 2015 10:10
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In questo difficile contesto, come investire nei mercati obbligazionari per i prossimi 12 mesi? Nell’articolo “Fondi obbligazionari, come affrontare le sfide del 2016” abbiamo girato la domanda a Paul Nicholson, CFA, Senior Portfolio manager del fondo [tooltip-fondi codice_isin="lu0105717663"]Vontobel – Absolute Return Bond[/tooltip-fondi] di Vontobel Asset Manangement. “Quello che stiamo cercando di allestire è un fondo a reddito fisso per tutte le stagioni. Per centrare questo obiettivo è necessario essere consapevoli che il vento può cambiare: è pertanto indispensabile sapersi destreggiare per mantenere ferma la destinazione desiderata” premette il manager che poi spiega quali siano gli elementi distintivi del fondo: “In primis abbiamo l’obiettivo di generare un rendimento superiore al tasso Libor. In secondo luogo la priorità è nella liquidità e nella flessibilità. Vogliamo garantire, in tutte i periodi, la possibilità di inclinare le nostre esposizioni di portafoglio: in pratica avere in portafoglio strumenti e investimenti estremamente liquidi. Siamo convinti che la combinazione di queste due priorità possano fare realmente la differenza rispetto a molti altri fondi concorrenti. Alcuni dei principali fondi di categorie possono vantare performance molto elevate. Altri, invece, sono di grande successo in termini di raccolta netta. Tuttavia, quello che abbiamo alle spalle è un ciclo rialzista lungo sei anni per il credito: per definizione, il ciclo finirà e ci saranno gravi problemi di liquidità. In quest’ottica, puntiamo ad assumere la massima liquidabilità del portafoglio come elemento di distinzione molto netta tra come gestiamo il nostro portafoglio e i concorrenti” .

Sylvie Golay Markovich, Head Fixed Income Analysis di Credit Suisse, dal canto suo, preferisce le obbligazioni corporate ai titoli di Stato. “Si raccomanda un mix di obbligazioni investment grade (IG) e high yield (HY), con una considerevole diversificazione degli emittenti e dei settori, indispensabile in questa fase del ciclo del credito” puntualizza, nell’articolo “Reddito fisso, perché favorire le obbligazioni corporate”, la manager che, sebbene constati valutazioni migliori nel mercato del credito USA rispetto alla controparte europea, reputa l’Europa un luogo più sicuro in cui investire in obbligazioni corporate di standard creditizio inferiore alla luce dei continui allentamenti da parte della BCE e dei fondamentali di credito generalmente più solidi. “Nei mercati emergenti il nostro approccio resta più cauto, soprattutto nel segmento relativo alle valute forti. Inoltre mentre le obbligazioni indicizzate all’inflazione restano interessanti, sul fronte geografico, si distingue il Giappone sia per la politica monetaria sempre espansiva della banca centrale e sia per la configurazione tecnica favorevole” conclude Sylvie Golay Markovich.

Una copertura contro l’inflazione è vista con favore pure da Russ Koesterich, Strategist BlackRock Global Chief Investment come ha avuto modo di spiegare nell’articolo “Tutte le implicazioni della rinnovata forza del dollaro”: “Restiamo prudenti sui metalli preziosi ma non disdegniamo di predisporre una copertura contro l’inflazione: una buona strategia per la quale preferiamo i Treasury Inflation Protected Securities (Tips, i titoli del Tesoro USA legati all’inflazione)” ha infatti precisato Russ Koesterich.

L’area high yield, quella dei corporate investment grade e anche le obbligazioni periferiche che possono contribuire ad accrescere il rendimento: sono invece queste le alternative ai titoli di stato core europei (Germania, Francia e Olanda) suggerite nell’articolo “Portafogli bilanciati, ecco alcune idee d’investimento” da Anja Hochberg, CIO – Europe & CH di Credit Suisse, che parlando dei bond periferici precisa: “Restiamo più positivi in assoluto sull’Italia. Per quanto riguarda le obbligazioni spagnole, visto il miglioramento del quadro fondamentale (dopo l’esito senza particolari implicazioni delle elezioni catalane), approfitteremmo di correzioni per accrescerne il loro peso in portafoglio a spese dei bund tedeschi”. La manager, inoltre, continua a raccomandare di investire in portafogli gestiti dagli specialisti Credit Suisse utilizzando, per esempio, soluzioni flessibili nel reddito fisso, e fondi obbligazionari absolute return (all’interno dei quali è previsto anche l’impiego di investimenti alternativi e di strategie tipiche dei gestori di hedge fund).

Secondo la Divisione Fixed Income di Natixis Asset Management, infine, le convertibili e gli high yield mostrano ancora un buon potenziale di guadagno anche per i prossimi mesi. “Il nostro giudizio sul breve termine sulle convertibili riflette la nostra view positiva di medio periodo. Pur mantenendo un approccio prudente, data la volatilità elevata raggiunta dai mercati, crediamo che verso fine anno i mercati azionari e del credito potrebbero beneficiare di un rally. Analizzeremo con particolare attenzione i prossimi risultati pubblicati dalle società esposte alla Cina, Paese sul quale confermiamo il giudizio positivo” fanno sapere, nell’articolo “Obbligazioni, su quali puntare per i prossimi mesi”, gli esperti della Divisione che per quanto riguarda invece gli high yield aggiungono: “I fondamentali rimangono solidi e il mercato beneficia di fattori favorevoli (flussi in entrata positivi da inizio anno, possibile estensione del Quantitative Easing, attività contenuta sul mercato primario con minori emissioni). L’attuale contesto dovrebbe consentire ai titoli high yield di recuperare terreno rispetto ai minimi toccati in settembre. Tuttavia, i rischi sullo sfondo (prezzi del petrolio, Brasile, prezzi delle materie prime) permangono e la volatilità rimarrà probabilmente elevata”.
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