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Iran, l’Italia può raddoppiare l’export in tre anni

20 Agosto 2015 10:35
financialounge -  esportazioni iran italia Made In Italy
L’accordo di luglio sul nucleare permetterà all’Iran di riaprire gradualmente il suo export petrolifero crollato a 53,6 miliardi di dollari nel 2014 dai 114,8 miliardi del 2011. Ma, in parallelo, dischiuderà molte opportunità ai paesi occidentali e, tra questi, anche all’Italia.

Proprio il nostro paese potrebbe veder raddoppiare l’export in tre anni: dagli 1,2 – 1,3 miliardi stimati per quest’anno ai 2,5 miliardi del 2018. Si tratta di una prima stima (peraltro conservativa) basata sul tasso di crescita delle esportazioni italiane verso Teheran nel periodo pre – sanzioni (ovvero dal 2000 al 2005): secondo previsioni più ottimistiche, infatti, l’interscambio tra Italia e Iran, cioè l’insieme di esportazioni e importazioni, che nel 2014 si è attestato a 1,6 miliardi di euro, potrebbe addirittura triplicare nel giro di un paio di anni.

Le premesse ci sono. L’Eni, che vanta un credito residuo di 800 milioni di dollari nei confronti di Teheran, ha già prontamente ristabilito i contatti per rimettere in moto il consolidato rapporto che risale agli anni cinquanta, mentre Fata (società controllata da Finmeccanica) si è appena aggiudicata una commessa da 500 milioni di euro per la realizzazione di una centrale idroelettrica.

D’altra parte il Made in Italy è molto apprezzato dalle autorità, dalle aziende e dai consumatori iraniani: non solo la meccanica strumentale (il segmento in cui rientrano la stragrande maggioranza dei prodotti esportati dall’Italia verso Teheran) ma anche i prodotti chimici, gli apparecchi elettrici, la metallurgia, la gomma e la plastica, la farmaceutica, continuano a essere molto richiesti in Iran dove riescono a guadagnare quote di mercato.

In pratica, l’Iran del dopo accordo sul nucleare rappresenta un nuovo importante mercato di sbocco (vanta peraltro 80 milioni di consumatori e un reddito pro capire di 12 mila dollari) per il Made in Italy in un’area (quella Mediorientale) che permette ulteriori vantaggi logistici.
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