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Chiara Bellon

Perché preferire portafogli con precisi target di rendimento e volatilità

2 Luglio 2015 13:50
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Gli investitori oggi si trovano ad affrontare un contesto nel quale si intrecciano tassi di interesse ai minimi storici, obbligazioni a rischio rialzo tassi (come già sperimentato dalla fine di aprile in poi) e titoli azionari che, sebbene attraenti rispetto ai bond in termini relativi, sono molto meno convenienti rispetto a 12 mesi fa. La situazione è aggravata dal fatto che la crisi della Grecia resta di difficile interpretazione per i possibili impatti sull’economia e sui mercati mentre le politiche monetarie sui due lati dell'Atlantico stanno andando a divergere, con la Fed in procinto di rialzare i tassi e la BCE che ha appena avviato il proprio QE.

Non è difficile ipotizzare che la volatilità tenderà a crescere e che stabilità e conservazione del capitale siano destinati a guadagnare importanza.

È questo lo scenario che ha convinto Vontobel Asset Management ad ampliare la propria offerta multi asset class con il lancio di due nuovi fondi con differenti profili di rischio / rendimento: Vontobel Fund - Target Return Balanced e Vontobel Fund – Target Return Growth. Prodotti con portafogli caratterizzati da precisi target di rendimento e volatilità.

Chiara Bellon, CIIA, Head of Portfolio Management, Vontobel Asset Management S.A. Milan Branch, spiega a FinanciaLounge gli elementi distintivi di questi prodotti e a chi sono consigliati e perché.

Le famiglie italiane stanno apprezzando molto i fondi multi asset che però, non sono tutti uguali: quali sono gli elementi distintivi dei vostri comparti Global Target Return?

“I comparti Target Return di Vontobel si caratterizzano per un approccio strutturato per conseguire rendimenti stabili nel lungo periodo ed evitare perdite sostanziali grazie ad un focus molto forte sulla gestione del rischio. L’approccio di questi fondi si sposa bene con la filosofia di investimento di Warren Buffet per la quale la prima regola è  «Non perdere soldi», la seconda regola é «Non dimenticare la regola numero uno». Inoltre si tratta di prodotti gestiti con un importante lavoro di team in cui la specializzazione di ogni gestore/analista viene utilizzata trasversalmente per tutti i prodotti”.

Perché questa specifica tipologia di prodotti può essere particolarmente interessante in questa fase dei mercati?

“Le strategie dinamiche multi-asset, che noi chiamiamo «Outcome Driven Investments» (odi), mettono l’accento sull’incremento e la protezione del patrimonio. Questi strumenti sono quindi particolarmente indicati per gli investitori che desiderano un’evoluzione costante del loro capitale e vogliono tutelarsi da pesanti perdite. Con le strategie dinamiche, così chiamate perché consentono di aprire e chiudere rapidamente le posizioni in diverse classi di attivi a seconda del contesto di mercato, è possibile costruire portafogli robusti. Questi portafogli, composti da azioni, obbligazioni, investimenti alternativi e/o derivati, offrono agli investitori una certa protezione nelle fasi di ribasso, ma al contempo consentono di sfruttare le opportunità dei mercati. L’obiettivo di questi prodotti è quello di ottenere una performance superiore a quella dei portafogli misti tradizionali su un intero ciclo di mercato, limitando il più possibile il rischio di perdita e le oscillazioni di valore, la cosiddetta volatilità”.

Tra le critiche che vengono mosse sui fondi multi asset c’è quella in base alla quale tenderebbero a limitare se non addirittura ad azzerare il ruolo strategico del consulente nelle scelte di portafoglio: cosa ne pensate?

“La creazione di un piano di investimento equilibrato è il vero lavoro del consulente per centrare gli obiettivi futuri del cliente. L’analisi dei bisogni è un punto di partenza fondamentale nella costruzione di un portafoglio di investimento. Affidarsi a diverse tipologie di prodotti è l’altra parte del lavoro del consulente che deve consigliare ai suoi clienti la strategia che più si addice alle caratteristiche del profilo di rischio del cliente. Con i prodotti multiasset l’industria di AM vuole agevolare la ripartizione delle asset class per ottenere un adeguata diversificazione nei portafogli della clientela, spesso attraverso una profilazione misurata in base alla percentuale di equity, bond, commodities ed altre asset class. Esistono tipologie diverse di prodotti multiasset che possono sembrare similari ma che poi per la tecnicalità di costruzione non lo sono. Ad esempio nei nostri comparti Multi asset adottiamo la metodologia ODI (outcome driven investments) dove il punto di partenza risiede nella allocazione del rischio ex-ante prima che scegliere quale peso e tipologia di azioni, obbligazioni o altro inserire nei portafogli. Inutile perdere tempo nella ricerca del timing migliore di ingresso e di uscita da un investimento se l’orizzonte temporale è adeguato all’obiettivo da raggiungere è molto meglio affidarsi a un processo di investimento oggettivo che tenga le emozioni fuori dalla porta. Per molti investitori, la decisione di acquistare o liquidare un fondo di solito è spesso legata al suo rendimento passato e per quanto si dica i rendimenti passati continuano ad essere, senza dubbio, un criterio a cui prestare attenzione. I consulenti svolgono un ruolo fondamentale anche e solo semplicemente selezionando, all’interno della categoria MultiAsset, un comparto piuttosto che un altro. Vi sono approcci differenti dei consulenti, ad esempio c'è chi preferisce prendere in considerazioni i fondamentali di un fondo: un cambio di gestore, un cambio di strategia o un problema di governance e di allineamento di interessi con gli altri sottoscrittori. Chi analizza il rendimento del comparto: se al di sotto della media di un fondo o di un ETF rispetto alla sua categoria è spesso un segno di avvertimento, che no significa necessariamente cambiarlo ma scoprire i motivi della minore redditività e di vedere se non c'è nessun rischio aggiuntivo. Altri si focalizzano sulla strategia e il team di gestione. L'attrattiva di alcuni fondi è legata proprio alla longevità del management, che secondo alcuni è un fattore di stabilità, e di conseguenza un elemento positivo da prendere in considerazione. L’arrivo di un nuovo team con ottima track record in una società di AM può dare input a selezionare il comparto seppur con storia recente in termini di lancio”.
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