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Grecia, tutte le implicazioni per gli investimenti

1 Luglio 2015 12:27
financialounge -  grecia Grexit OMT quantitative easing
Da venerdì 26 in poi i colpi di scena sulla crisi greca si susseguono senza soluzione di continuità, persino durante la stessa giornata. Seguirne l’evoluzione in tempo reale è quasi impossibile ma, forse, persino inutile, in particolare per gli investitori, cioè tutti i risparmiatori che impiegano i loro capitali per ricavarne una rendita e accrescerne il valore nel medio lungo termine. Per tutti costoro quel che conta davvero è l’esito del referendum previsto per domenica in Grecia (se, nel frattempo, non sarà cancellato) e le implicazioni che la complicata vicenda greca nel suo insieme comporta sui mercati.

 

Partiamo dal referendum. In estrema sintesi, secondo Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, se dovesse prevalere il Sì il Governo di Tsipraz dovrebbe rassegnare le dimissioni e nuove elezioni anticipate potrebbero essere necessarie, oppure il paese potrebbe ricorrere ad un nuovo Governo tecnico o di unione nazionale per accelerare i tempi per poi procedere a nuove elezioni in un momento successivo. Ma i negoziati con l’Europa potrebbero ripartire su nuove basi e sarebbe possibile salvare la situazione.

In caso invece di una vittoria del No , sempre secondo la strategist, sarebbe difficile pensare alla reintroduzione della Dracma che tenderebbe a svalutarsi pesantemente ma che avrebbe anche delle implicazioni operative molto difficili da affrontare in tempi rapidi. Forse, si potrebbe arrivare ad un sistema misto con l’Euro come valuta ufficiale e la nuova dracma come valuta corrente.

In tutti i casi, gli effetti negativi di tale situazione potrebbero sfociare in una crisi di governo con il nuovo Esecutivo che potrebbe comunque cercare di riprendere le trattative e limitare gli effetti devastanti sull’economia derivanti da una situazione di forte incertezza e dall’assenza di programmi di aiuto e salvataggio: i tempi sarebbero lunghi e gli effetti sull’economia estremamente pesanti.

 

Quali sono invece le implicazioni per gli investimenti?

“La situazione per la Grecia resta in ogni caso molto difficile, e l’Europa e i mercati potrebbero continuare ad essere caratterizzati da una fase di incertezza e di volatilità. La moderazione dei mercati di questi giorni, dopo il lunedì nero di forte reazione emotive dei mercati all’annuncio del Referendum, ci conferma che la crisi di oggi fa meno paura rispetto al passato per molte ragioni” precisa Maria Paola Toschi secondo la quale esistono strumenti credibili per fronteggiarle l’attuale crisi incluso il QE e l’OMT che ha tra l’altro ricevuto l’approvazione della Corte di Giustizia.

“L’Europa è economicamente più forte. Molto paesi hanno varato riforme strutturali che si stanno dimostrando efficaci. Inoltre le banche europee non hanno più titoli pubblici greci in portafoglio. Questi ultimi sono detenuti da enti pubblici come i Governi, il FMI e la BCE, cosa che rende il contagio molto meno preoccupante. In Europa c’è molto più che la Grecia e i fondamentali in miglioramento restano credibili, ma dovremo abituarci a convivere ancora a lungo con il rischio politico” conclude Maria Paola Toschi.
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