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Idee di Investimento - Obbligazioni - 29 giugno 2015

29 Giugno 2015 12:56
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“Nonostante i trend degli ultimi trimestri e lo scollamento fra valutazioni e fondamentali riscontrato in diversi segmenti del mercato obbligazionario, la nostra visione resta sostanzialmente la stessa, supportata al momento dalle conferme sulle aspettative relative alla crescita economica nell’Eurozona e alle decisioni di politica monetaria. Pertanto, conserviamo un giudizio costruttivo sui comparti obbligazionari percepiti oggi come più rischiosi, ovvero i titoli governativi dei paesi periferici, in particolare quelli italiani legati all’inflazione (inflation linked), e le obbligazioni societarie, specialmente l’asset class degli high yield, su cui ancora puntiamo all’interno dei nostri fondi obbligazionari” è questa la considerazione del team gestionale di Anima nell’articolo “Obbligazioni, su quali asset class rischiose puntare”.

Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, nell’articolo “Dollaro, high yield e le azioni giuste: ecco la ricetta per gli investimenti” dichiara che il contesto tende ad essere favorevole alle asset class più rischiose e, di conseguenza, i risparmiatori, dovrebbero prendere in considerazione, compatibilmente al proprio profilo di rischio, una minore esposizione verso i titoli governati euro «core» e verso i bond societari di più alta qualità che sembrano non offrire appeal. “Per quanto riguarda i bond governativi suggeriamo un significativo sottopeso in portafoglio preferendo i titoli di stato USA a lungo termine e cioè dai 10 anni in su. Basti pensare che i bund decennali tedeschi che oscillano interno al punto percentuale di rendimento dovrebbero essere al 2% per mostrare un valore equo”. Stesso discorso per i titoli corporate bond di alta qualità, ovvero con rating da BBB in su. Per lo strategist è meglio puntare sugli high yield adottando un’ampia diversificazione degli emittenti e posizionarsi sul dollaro USA perché rimane in un trend di rivalutazione secolare.

Favorevoli al biglietto verde sono anche gli esperti di Goldman Sachs Asset Management (GSAM). “In un contesto di calo dei prezzi obbligazionari, abbiamo acquistato Titoli di Stato britannici per beneficiare di una certa stabilizzazione dei rendimenti. Così facendo, abbiamo ridotto la posizione di sottopeso nel mercato britannico, ma continuiamo a ritenere che le obbligazioni governative siano sopravvalutate e, nel complesso, manteniamo un posizionamento corto (ribassista) nei nostri portafogli. Inoltre, abbiamo approfittato della recente flessione del dollaro per rafforzare le posizioni lunghe (rialziste) sulla valuta statunitense, per esempio contro l’euro e le valute dei paesi produttori di materie prime” hanno sostenuto gli specialisti GSAM nell’articolo “Calo dei prezzi dei bond, ecco alcuni suggerimenti”.

Anthony Smouha, Manager del fondo GAM Star Credit Opportiunities, dal canto suo, reputa che ci siano ancora opportunità molto interessanti nel debito corporate e high yield. Queste includono molte obbligazioni a tasso fisso a con scadenza più lunga, o perpetua.“Nelle società finanziarie è ancora presente il debito subordinato vecchio stile che offre rendimenti superiori al 6% per emittenti come Lloyds Bank. Nel debito delle società non finanziarie possiamo evidenziare il debito senior della grande catena di supermercati britannica Tesco. Nonostante le sfide affrontate di recente, il debito è ancora prossimo all’investment grade e i suoi bond a lungo termine denominati in euro rendono circa il 5,5%. In secondo luogo si può guardare alle obbligazioni a tasso variabile. Quelle di BNP Fortis perpetue pagano sopra l’Euribor a 3 mesi più il 2% e scambiano ancora all’80%. C’è anche la possibilità che in futuro BNP vorrà effettuare un buy back su queste emissioni, fatto che potrebbe portare a prezzi più alti” rivela Anthony Smouha nell’articolo “Mercato obbligazionario, il giusto mix tra tasso fisso e variabile”.

In questo scenario, secondo il team di gestione di ETHENEA a cui fanno riferimento i fondi Ethna, le imprese USA rimangono molto attraenti: lo spread delle loro obbligazioni, ovvero l’extra rendimento sia rispetto ai governativi USA che a quelli europei, mantiene infatti un buon livello di attrattività. Inoltre, dal momento che ETHENEA ritiene che il fixing Eur/Usd possa attestarsi nei prossimi mesi nel range compreso tra 1,08 e 1,15, acquistare ora questi titoli significa essere poco esposti al rischio negativo di cambio visto che il rapporto corrente oscilla intorno a 1,12 -1,4. Il team di ETHENEA, come risulta dalla lettura dell’articolo “Ecco come sfruttare la ripresa economica americana”, è poi positivo sui CMS (Constant Maturity Swap) Floaters: l'ambiente nel quale convivono bassi rendimenti e consistenti flussi di richieste di titoli obbligazionari alimentati dalle compagnie di assicurazione tese a garantire attivi più redditizi, può generare ricadute positive su questa tipologia di titoli.
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