EO Smart Connecting Car 2

International Editor's Picks - 11 maggio 2015

11 Maggio 2015 10:30

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a una volta la jobless recovery, vale a dire un’economia che riparte senza creare posti di lavoro. Adesso in America i posti si creano ma un’altra paura spaventa gli investitori: quella della “earnings recession”, vale a dire utili trimestrali che vanno indietro invece che avanti. Ma, secondo Business Insider, anche questo secondo rischio sembra scongiurato, con gli utili delle società dell’S&P 500 tornati ad accelerare, anche se di poco, rispetto al trimestre precedente. I campanelli di allarme erano cominciati a gennaio quando la crescita degli utili aveva iniziato a segnare un meno rispetto al trimestre precedente. Ma adesso Wall Street tira un sospiro di sollievo. Cosa è successo? La risposta è in una sola parola: petrolio. Nell’ultimo quarter del 2014 il calo dei prezzi aveva fatto frenare gli utili dei titoli energetici, ma il rimbalzo di quest’anno li ha fatti correre. Quanto? Del 28% in più rispetto alle stime. E sono nomi pesanti, come Halliburton, ExxonMobil e Chevron, che muovono il mercato.
Regni Uniti Britannici? La proposta la lancia Timothy Garton Ash sul Guardian di sabato, dopo la vittoria a sorpresa di Cameron ma anche l’affermazione elettorale degli indipendentisti scozzesi. Un Federal Kingdom of Britain è quello che serve per evitare la fine della Gran Bretagna e la fine della sua appartenenza all’Unione Europea. Secondo Ash, Inghilterra e Scozia sono in rotta di collisione dopo un voto che ha cambiato tutto e che ora impone un ripensamento profondo. Che porti alla costituzione di un’unione federale a quattro: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord. La Camera dei Comuni diventerebbe semplicemente il Parlamento Inglese mentre la Camera dei Lord si trasformerebbe in un Senato elettivo federale con il sistema proporzionale. Prima delle elezioni il Financial Times avvertiva sul rischio che dalle elezioni uscisse una “little England” al posto della vecchia e gloriosa “Great Britain”. Quella del Guardian sembra la ricetta perfetta per arrivarci.
La testata specializzata Biotech Wired informa che finalmente è arrivata la mini-car che si muove di lato e si restringe per infilarsi in parcheggi dove entrerebbe solo una bici. Un team di ingegneri tedeschi sta testando il nuovo veicolo, ovviamente elettrico, che come un granchio si sposta anche lateralmente grazie a ruote dotate ciascuna di un proprio motore. Ha un nome ingombrante, si chiama EO Smart Connecting Car 2, ed è realizzata dal DFKI Robotics Innovation Center di Brema. Per passare dalla guida lineare a quella laterale bastano quattro secondi. Il prototipo raggiunge anche i 70 km l’ora con un autonomia tra 50 e 70 km o circa quattro ore nel traffico. Si può accorciare fino a 1,5 metri autoriducendo la lunghezza di circa 80 cm. Unico problema da risolvere? Quello di accorciare il nome.

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